sabato 23 agosto 2014


 

BENDIAMOCI GLI OCCHI

 

Di Vincenzo Calafiore

 

L’uomo che da la caccia ai gorilla  per ucciderli è un bracconiere, ma l’uomo che imita la stupidità  è più ciuco di un ciuco che in questo caso si offenderebbe per l’infelice idea di paragonare l’uomo ad esso.

Sembra che proprio nessuno degli appartenenti al piano superiore riesca a sottrarsi alla moda stupida e sciocca, inutile, dell’auto gavettone! Quando era obbligatorio il servizio militare il mitico gavettone era una prassi, una maniera di punire il commilitone e di fargli comprendere che determinate cose non andavano fatte. Ma questa moda oltre ad essere offensiva per l’uomo stesso come entità, è il segnale del degrado del tessuto sociale di questo immane catino di merda.

Che l’abbiano fatta questa “cagata” dei soggetti  di origine controllata “VIP” più o meno puzzolenti dimostrando così in pieno la loro poca intelligenza non me ne frega più di tanto, ma che una persona che ho stimato e votato pure sia caduta in questa stupidità non me l’aspettavo proprio. Una delusione enorme.

Il web è impazzito facendo girare video e fotografie manifestando oltre che il proprio dissenso sta apostrofandoli con termini tipo: secchiate di merda! Perché questa in verità si meritano senza spreco.

Invece di fare queste porcate che mostrano interamente la loro lontananza dalla realtà fatta di persone che dormono in macchina, di gente che spacca la lira in quattro per sopravvivere, di umiliati senza lavoro, di pensioni decurtate, di tasse esagerate, di sequestri di beni, di violazioni della dignità umana. Facessero delle buone donazioni in denaro, di smetterla di rubare, di vivere a scrocco, di sbafare tutto quello che può essere sbafato, di arraffare, di prenderci per il culo.

Il mio stare lontano da questa società ha buon motivo e oggi mi sento ripagato e orgoglioso di non averne mai fatto parte! Forse sarebbe ora di cominciare a pensare in maniera diversa, di non lasciarsi più propinare pappine stupide e di prendere per il bavero e a calci nel sedere questo pattume.

Allora VIP se volete tanto bagnarvi scendete dal vostro Olimpo e camminate assieme a noi nella merda in cui ci avete cacciati: Buone secchiate di merda a voi!

mercoledì 6 agosto 2014


      TUTTA UNA VITA

 

Lasciar impronte di se
                                          a colei che vien cercando
                                          in queste poche ore.

 
                                          Mai assopita certezza.

E’ un ricordo la vita
                                          in un cerchio di diverse volte
                                          che fino al cuore si stringe.

                                          Negli echi lontani di passi
                                          misurati e parole incerte, c’è
                                          lei che sussurrando all’amor natio
                                          si lascia ascoltar.
                                          Se solo sapesse,
                                          con quanta solitudine di lei
                                          ho raccontato.
                                          Se solo sapesse.

                                    Vincenzo Calafiore

 

lunedì 4 agosto 2014


KOBARISKI MUZEJ

 

 

     “ A render Onor “

 

 

Di Vincenzo Calafiore

 

Kobarid-Slovenija 05-08-2014

 

 

Il conflitto del 1915-1918 denominato “ La grande guerra” vide due popoli in armi contro, l’ Italia contro L’Impero AustroUngarico.

Fu alla fine un massacro senza precedenti, una distruzione immane di uomini e cose, per cosa poi?

Benchè ormai sia trascorso quasi un secolo e coloro che la vissero “ la grande guerra” siano scomparsi nelle trincee, nelle valanghe, sugli altopiani e sulle vette, essa è ancora viva nella memoria collettiva di noi Italiani, Austriaci, Sloveni. Fu una tragedia immane ed epocale, una svolta dolorosissima nella nostra storia comune e nella nostra vita, come ce ne furono poche in precedenza.

Nella grande maggioranza della pubblica opinione della gente di confine d’allora non compresa e non voluta ci coinvolse tutti con una lunga e indimenticata sequenza di eventi luttuosi, tragici.

A Caporetto si è consumata una immane tragedia e durante la ritirata, cittadini e soldati combatterono con valore con il fine di rallentare l’irruzione austro tedesca; e forse sarà la conoscenza di quegli eventi che consentirono la salvezza di altri che noi italiani specialmente potremmo riacquistare una “ vera consapevolezza” di quel che siamo senza dimenticare che in quella disfatta e ritirata da Caporetto vi sono ancora luoghi della memoria dimenticati che racconterebbero paure e atti eroici di tutta quella gente austriaca,italiana, slovena, che ci hanno preceduto ai quali va reso onore.

Per questa necessità di “ memoria “ è nato il Museo di Caporetto – Kobarid, grazie

al Dottor Branko Marusic, ( Kobariski Muzei- Museo di Caporetto ) che scrisse:

 

“Il museo di Caporetto non è un museo di guerra, bensì dell’uomo e delle sue angustie. Non è un museo della vittoria e della gloria, delle bandiere liberate o calpestate, della conquista e della vendetta, del revanscismo o dell’orgoglio nazionalistico. In prima fila sta l’uomo, colui che ripete ad alta voce oppure tra sé e sé, a se stesso oppure ai compagni di sventura esprimendosi nelle diverse lingue del mondo: “Maledetta guerra!” In questa concisa imprecazione sta la fondamentale testimonianza del museo di Caporetto, il suo successo ed il suo diritto e la necessità di esistere e progredire.”

 Il museo di Caporetto prese l’avvio da una collezione museale iniziata nel 1990 ad opera di persone locali. Inizialmente la sua attività si svolse all’interno del Circolo turistico Kobarid. Passati cinque anni, i fondatori, in accordo con il Ministero della Cultura, trasferirono l’amministrazione in una società non profit a responsabilità limitata che gestisce tuttora il museo. Nel 2011 il museo di Caporetto si scrisse nell’ambito dei musei sloveni.

Altro non v’è d’aggiungere e in luogo delle mie parole forse alcune immagini proposte faranno il seguito dandovi la giusta conclusione; non prima di consigliarvi di andarci privi di rancore, o di rivendicazioni, ma con il cuore e un’intima preghiera di pace perché certi massacri non si ripetano più anche se smentiti noi che scriviamo e voi che leggete e Dio, da gente che continua a spargere odio e rancori, sangue e distruzioni di massa in nome di un loro Dio sconosciuto, che maledicendoli con un colpo di mano un giorno stufo, potrebbe cancellarli dalla faccia della terra. Andateci a Kobarid in pace con voi stessi a rendere onore ai soldati  e alla gente italiana, austriaca, tedesca, slovena. Lunga memoria.

 


 

        Il Museo di Caporetto

 ( Ex Sede del Tribunale Militare Italiano)

 


 

sabato 2 agosto 2014


LA STUPIDA COSCIENZA

 

 

di Vincenzo Calafiore

 

 

 

Sembra paradossale ma è proprio la natura dell’uomo, la stupida natura dell’uomo a permettere ancora oggi dopo che l’umanità ha compiuto il suo ennesimo giro di boa a dare “ voce “ alle armi e alle guerre di religioni. In questo è causa, ed è il peggior male:  la stupida, ipocrita nostra coscienza, facilmente lavabile.

 

In bocca, indistintamente, abbiamo solo che parole, parole futili, parole amare imbombate di miele per le occasioni, tralasciando tra le guance o in gola profonda le parole vere, tipo: non me ne può fregare una mazza!

Sono parole di circostanza, di recitazione importante che si dimenticano subito.

La verità è che siamo talmente stupidi da non capire che navighiamo tutti sulla stessa zattera e che se dovesse capovolgersi annegheremmo tutti, se dovesse prendere fuoco bruceremmo tutti.

Allora se questa sarebbe una presunta verità a cosa servirebbero o sono servite fin’ora tutte le belle parole, le promesse, i trattati, se si continua a morire per colpa delle armi, se si bruciano degli uomini e donne, bambini, solo perché cristiani anziché islamici o di qualche altra diavoleria di religione, perché morire per questo?

Che senso ha ammazzarsi per una causa come la religione?

Su questo argomento si sono sfornati libri a ufa, ma non sono serviti a niente evidentemente ….  voglio ricordare una bellissima canzone: Dio è morto!

E’ morto nelle nostre luride coscienze, nella nostra ipocrisia, nel nostro egoismo; è morto nel potere sia religioso che politico.

Mi ricordo pure di aver letto moltissimi anni addietro su qualche libro il seguente pensiero, giusto a confermare tutta la nostra stupidità:

 

« Dicono che la terribile guerra è finita. Ma qui non ci sono segni di pace: c’è solo odio e violenza. Questo abbiamo imparato dalla guerra ... Viviamo come animali, strappando l’erba coi denti ... Molti dicono che qui non c’è Dio >>

 

Perché non riusciamo a comprendere ancora oggi che uccidere e distruggere ogni cosa in nome di una religione o di una bandiera è pura follia! Una lurida sporca follia?

Come dimenticare Sanaa sgozzata perché amava un italiano?

La guerra dei trent'anni,

Il Genocidio Armeno,     


Piccoli tasselli di un genocidio più grande: la nostra ignoranza, peggio delle bestie!

E forse si dovrebbe pensare che c’è un solo Dio che altri popoli chiamano e venerano in maniera diversa e che certamente non avrebbe voluto tutta questa violenza inutile e sommaria, tutta umana.