SPERDUTI
Di Vincenzo Calafiore
Oggi sembra uno di quei giorni
senza orizzonte. Con il cielo raggrumato
attorno a un sole freddo e nuvole
purpuree, che non lasciano intravedere i
tanti confini trapuntati da aquiloni e lanterne accese in onore delle anime
perdute.
Più che mai nella fragilità di questo odierno c’è e sentiamo con la
necessaria speranza udir ovunque di bocca in bocca con la stessa intensità e grave tono come un
Sklaven Chor un canto di “ pace “ . E
mentre noi che crediamo in questa pace e la pronunciamo con austerità nelle
piazze, sulle rive, nelle chiese, “ Altri “ nell’ombra tramano venti di guerra
e vedono i loro profitti salire vertiginosamente “ è denaro sporco di sangue “
che i signori delle guerre usano per dominare, per ostentare una squallida
ricchezza, per i lussi e agi delle loro famiglie, per comprare e svendere vite
umane come fossero sacchi di grano.
Così oggi oltre a essere confusi e disorientati, siamo divisi e
contrapposti tra pacifisti e svenate rappresentazioni di un qualcosa che non
esiste, finiamo col trascorrere il tempo sprecando vita senza nulla concludere.
In nome della pace assistiamo ai peggiori ipocriti trattati, mentre
dietro le quinte si fomentano false ideologie con l’unico scopo di alimentare focolai di guerre sparsi ovunque.
A nulla valgono gli appelli alla pace e al dialogo, le finte paci stipulate, la
vana fraternità se certe “ vene” al posto di sangue veicolano la morte.
E’ così difficile comprendere che tutti, bianchi e neri, cristiani e
musulmani, viviamo e abbiamo necessità gli uni dagli altri?
E’ proprio impossibile capire
che così come si è vissuto fin’ora finiremo per imbracciare tutti
indistintamente un’arma e distruggerci?
E’ come se da diverse rive divisi dall’odio cercassimo di parlare senza
riuscire a comprenderci, come un coro “ muto” preda di un grande insensato
delirio desideroso di morte.
Perché invece di bruciare risorse monetarie non diamo voce alla musica
e trasformare l’odio razziale, le guerre, le miserie umane in una immensa soavità
capace di raccoglierci in un lungo abbraccio caritatevole; rendiamo possibile
la divisione del pane e sfamare chi ha fame, di portare l’acqua nei deserti e
fare sbocciare le rose?
Certo sarebbe un bel sogno, ma potrebbe volendo, materializzarsi un giorno….
Forse basterebbe crederci!
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