Non immagini ……
Vincenzo Calafiore
Arte, Comunicazione, Cultura
11 Maggio 2024 Udine
Da qualche tempo ( due o tre anni credo ) non riesco più a
scrivere favole per i bambini. Il mio cuore e ancor più dopo un infarto, non è
più lo stesso.
Non si può immaginare quanto possa mancare la presenza di un
bambino, il rapporto con i bambini, la conversazione con loro, i giochi assieme
a loro; è come non immaginare quanto meravigliosa sia la vita, nonostante le
nostre bruttezze, la nostra immondizia, i nostri demoni.
A un certo punto il cuore si inaridisce, mi sono mancate le
parole, i colori della vita, le sue immense immaginazioni, ma soprattutto la
sua “ magia”.
A un certo punto mi sono reso conto che le ultime favole
invece che per loro, le avevo scritte per i grandi, ecco perché ho smesso. I
grandi a parte quelli che come me non sono riusciti a crescere, non sentono più
la sua magia, ma soprattutto non capiscono più, si sono dimenticati di volare,
fuggire via nel cielo raggiungendo una nuvola su cui sdraiarsi o camminare; si
sono dimenticati che possiamo parlare con le piante, gli animali …. Che
possiamo parlare con tutti questi esseri, ma gli uomini non riescono più
nemmeno a parlare tra loro.
Sento che parlare così, tiro fuori antichi malesseri, vecchi
risentimenti, tracce di antiche ferite, di antiche battaglie ormai perse.
Si avverte nell’aria una certa aggressività, toglie le
parole, annienta la magia …. Accade così di rimanere in silenzio e guardare
fuori da una finestra, verso il sole che sfiorando i campanili dei paesi e tra
un po’si getterà nel mare. Capita di sentire vicino il corpo di una donna tanto
amata.
Guardo lo spettacolo fuori, vedo il sole che si sta
abbassando, tra poco sarà all’orizzonte, taglierà i monti, attraverserà quelle
nuvole, si confonderà con esse e poi andrà a tuffarsi in mare!
Vedi le nuvole bianche e dense che lo circondano, lo
coprono, lo nascondono agli occhi degli uomini!
Il più delle volte mi nascondo dentro le nuvole. La magia
non c’è più, perché io non ci sono più, so come diventare invisibile e tornare
ad apparire quando lo desidero.
Certi pomeriggi, quando mi alzavo dalla scrivania, le
fissavo con intensità e ansia le nuvole, come quando si aspetta l’arrivo di una
persona cara. Avevo voglia di accarezzarle con le mani, prenderle e metterle
nelle tasche, tanto erano basse e vicine, più di una volta ho avuto la
tentazione di riempire le strade di nuvole, le vie deserte, i giardini vuoti,
le case abbandonate. Altre volte alzarle sopra le case come per costruire dei
grattacieli alti e svaporati.
Le note di New York City Serenade di Springsteen
cominciarono a raccontare tempi che furono, lo avevo ascoltato in radio una
sera in riva al mare, quando ancora “ the Boss” era conosciuto da pochi in
Italia.
Ero stordito da quella dolce serenata d’amore a NewYork,
quelle storie che parlavano dell’innocenza dei giovani, del loro correre
all’impazzata nella vita, ma raccontavano le malinconie, le nostalgie, la
voglia di fuggire da questo inferno. E’ diventata poi la colonna sonora di
paesaggi sfrangiati e senza anima, di visi stanchi e anime vuote.
Quella canzone accompagna la mia solitudine e le mie fughe
nella notte.
All’alba del nuovo giorno ero come se fossi tornato da un
mondo diverso e misterioso, magico … non ha molto senso ormai rimanere in
questo, meglio un luogo senza tempo e senza accadimenti.
Non siamo più quelli di prima, ho solo voglia di pensare,
andare lontano, salire come un bambino col suo cavalluccio di legno sopra quel
prato di nuvole bianche che inseguono il sole e vogliono raggiungerlo, in
vicinanza del mare prima che si nasconda nell’acqua e faccia buio!
La palla rossa infuocata sta tagliando lo specchio di mare,
dopo qualche secondo si è nascosto nel mare, ho sentito un nodo alla gola,
riuscendo a trattenere il pianto, il mio sguardo guardò altrove come mi accade
sempre quando sono in difficoltà.
Mi girai sentendo una presenza, appena in tempo per vedere
un bambino asciugarsi le lacrime e singhiozzare lentamente, mentre con il suo
ditino mi indicava il mare luccicante di tante emozioni.
Non smettere mai di immaginare quanto meravigliosa sia la
vita!