Sono qui a scriverti,da fauno a metà
Di Vincenzo Calafiore
03 Maggio 2024 Udine
nel mio domani o in un’altra
alba! “ Vincenzo Calafiore
In questa mia età, per certi aspetti misera, diluita nel tempo e senza alcuna fretta e necessità di “ correre”, insomma un tempo non tempo.
Tutto è diverso, in me c’è una pace interiore, uguale a quella di uno che ha pareggiato i propri conti; non c’è neanche come accadeva un tempo la necessità di avere un rapporto sessuale, l’amore torna ad essere amore in tutti i suoi sensi e significati.
Perfino la scrittura cambia, è più serena, più leggibile, anche se a volte le parole sembrano dei piccoli geroglifici egizi, più da interpretare che capire.
C’è però in tutto questo una forma intima e preziosa di dialogo, ciò accade perché più conciliante a sera rimanendo rapiti da un tramonto, o in un comodo e accogliente letto dietro gli occhi socchiusi.
C’è la poesia della vita che si manifesta nell’anima nel lento scorrere delle ore, dei giorni e mesi, anni, senza mai dimenticare l’amore che si respira in quel cielo tutto mio.
Penso e sono convinto che la –sensibilità – che poco adesso si trova nelle
persone, non sia al femminile per la sua desinenza è umana e quando la si trova, tutto diventa poesia; peccato per il
“ quando “ che vuole dire quasi mai.
Tu, conosci il mio vero volto che a
nessuno rivelo; il mio essere che a nessuno più, potrò mai dedicare, io che
questo groviglio di incertezze, in cui simultaneamente, si è amati o ignorati.
La mia solitudine non mi permetteva di
credere e avere fiducia nell’umano, per questi ero e sono stato sempre
sostituibile e questo mi ha sempre condizionato.
Ricordo che mentre ero su un autobus
guardavo le persone e mi chiedevo quante di loro fossero felici, in realtà
cercavo ovunque la felicità.
Ma io non sono un essere umano, più un
fauno anche se per metà. Pensieri, bellezza,passione, sentimenti, emozioni,
tutto questo lo posso davvero in qualsiasi notte di luna piena realizzare.
Mi vengono in mente i giorni interi che ho
passato a leggere un libro o solamente a contemplare il mare, era come
consegnargli la mia anima ed essere ripagato di tanta serenità nella mia
esistenza giorno dopo giorno.
Ho letto tanto, ho letto libri
meravigliosi.
Ho parlato molto con Dio, da un po’ non mi
risponde, forse ha capito o forse si è arreso alla mia vita da fauno, o semplicemente
non sa più cosa dirmi. Penso a questo e mi viene da ridere, rido di questa mia
stupida convinzione, Dio è sempre là in quel mare che a solo pensarlo mi
commuovo.
Vivendo da mezzo umano ho potuto vestire
d’emozioni la mia esistenza, mi sono reso conto di quante cose mi sono perso,
di come la mia vita sia stata saccheggiata …. Mi piaceva e mi piace ancora il
volto di Gesù e ho pensato alle sue parole: che chi voleva entrare nel Regno
dei Cieli doveva rimanere bambino, lui è l’unico che sia riuscito a rovesciare
la storia dell’umanità: non sono i bambini che devono imparare dagli adulti, ma
bensì sono gli adulti che devono imparare dai bambini se vogliono guadagnare il
paradiso.
Non ho mai avuto paura di Dio, pur sapendo
che era sempre lì a leggere i pensieri nella mia mente. Credo che non sia una
questione di credere o non credere in Dio, ma piuttosto di sentirlo dentro,
nell’anima, allo stesso pari di sentirsi il mare dentro!
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