lunedì 18 dicembre 2017

Una notte la tristezza …

Di Vincenzo Calafiore
15 Dicembre 2017 Udine
( da: Blu Oltremare )

“ … capisci di esserti innamorato/a
quando di notte ti svegli e vorresti
trovare davanti agli occhi il suo viso.
Per amarla, per continuare a sognare
per vivere nel suo spazio, essere suo sogno”.

                        Vincenzo Calafiore

E ritrovarsi sveglio in mezzo alla notte ormai sfatata, svuotata dai sogni assieme all’ultimo che inesorabilmente come una barca condannata a finire contro gli scogli, così io sono andato a infilarmi in un sogno che mi portò dritto dritto in cuor suo.
Di lei che nutre la mia anima: Angie!
E’ venuta con la sua pelle di madreperla nella trasparenza di una notte ingoiata dalla luna, io senza pudore in un incendio nell’anima!
Così la mia notte è volata via con tutto il tempo di raccogliere ciò che ne è rimasto, con il tempo di ritrovare quella mia certezza che ha fatto sì che lei in ogni modo fosse quel binario sul quale scorrono, la mia vita, i miei pensieri, i desideri.
C’è solo tristezza nel ritrovarmi in un’oasi di nulla.
Mi alzo e finisco col farmi un caffè e penso che la tristezza, la malinconia, lo stupore, i suoi baci sono le poche cose che compiango.. intanto comincia da qualche parte ad albeggiare e lei sicuramente si starà facendo un caffè, allora mi chiedo se mi pensa o starà immaginando cosa stia facendo alle soglie del nuovo giorno in questa lontananza che avvicina e separa allo stesso tempo.
Mi sono innamorato di lei, Angie, non della sua bellezza, ma dei suoi difetti, del suo essere distratta, di come dorme, della maniera in cui gesticola quando è arrabbiata, come mangia, del suo essere mai puntuale e di tutte le stranezze che riesce a fare in poco tempo.
Angie che mi allontana dalla tristezza, mi da felicità! Ma anche paura, la paura già provata, in cui sono annegato in solitudine …
La tristezza, il suo volto!
E torna la mia mente a pensare a quando l’altra mi lasciò a due passi dal cielo …
Dopo che mi ha lasciato ho dovuto riprendere in mano la mia vita e so che per andare avanti la prima cosa da fare è dimenticare chi mi ha spezzato il cuore.
Dovrei  parlarne e lo faccio con questa lettera scritta a lei che amavo, e pensavo fosse diversa.
Lei era tutto quello che avevo sognato e che volevo. Avevi quella maniera di guardarmi e pensai che ti fossi innamorata di me, eri intelligente, bellissima….
Come sono stato ingenuo….. pensare che qualcuna avrebbe potuto innamorarsi di me, amare me con tutta l’anima, l’uomo di tutti e di nessuno, da locandina, da teatro, una strada lunga e breve con lei che ogni sera mi aspettava.
Ha desiderato che io fossi sempre quello che io non volevo essere, per questo tutto è andato in malora … se non lo facevo mi sentivo in colpa e pensai pure di valere meno di zero. Oggi non capiso il motivo per cui sono stato con una donna a cui non piaceva nulla di me. Oggi ti manderei ancora mille volte all’inferno per avermi fatto sentire meno di uno zero.
Per tanto tempo ti sono rimasto accanto cercando di non sentire il peso del tuo brutto carattere, fino a quando ho deciso di lasciarti e per lungo tempo non sono riuscito a risalire la china del baratro in cui ero precipitato.
Passai le mie notti cambiando ogni notte una puttana!
Così eccomi qui alla fine della mia strada, e ho scelto di vivere in solitudine, questo non significa che non provi più rabbia per tutte le volte che mi ha fatto sentire così inutile.
Ora ho ricominciato a vivere lontano da ogni cosa.
Ho imparato ad amare la mia solitudine, ad amare ogni singola parte di me. Non sono perfetto, anzi sono come una biglia impazzita, ma forte dentro, perché chiunque sia riuscito a sopportare una persona come te merita un orecchino, come aver attraversato Capo Horn.




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