POETA
E' un'anima sola
che cerca la luce.
Se cade si rialza più forte di prima,
è una voce diversa dalle altre.
Poeta!
Una ferita aperta,
anima su bianco destriero
che ama il tempo,
le sue stagioni
e ritorna sempre all'imbrunire.
MAUTHAUSEN
( a mio padre)
Mauthausen, dopo.
Un silenzio innaturale,
privo di vento
giace nell'aria,
pesa su questi giorni amorfi, senza nome.
Da quella fine,
il valzer lento della lontananza,
accomuna e vince l'ipocrisia.
E' brivido che conosce gli spazi
più intimi della coscienza
senza più Dio.
Un vago ricordo,
si solleva piano come l'alba
sulla terra ancora umida,
sulla sterrata che porta al muro dei lamenti
che ancor si odono.
Da cui un giorno il sole,
levandosi portò via il sorriso.
Mauthausen,
un giorno di viaggio che spezza il cuore.
SENILITA'
Se questa eternità
così continua sulle labbra
fosse vento, vorrei le mie gambe leggere come vele.
E' solo parola che illude
per sfuggire la cruda realtà.
Sono i miei piedi di ferro
ancorati al suolo
che non mi fanno farfalla,
ne brezza.
Ma sasso nella terra, a cui tornare,
pestata da tutto quello che è passato
come treno.
" Possedere ", non è spazio, e limite !
Corrode, anticipa, cancella.
Basterebbe molto poco
per stagliarmi lassù tra gli alberi
per recidere quel filo a terra.
Forse basterebbe un po' di tenerezza
che è eternità.
ANCORA UN PO'
Non conosci l'angoscia di chi rimane solo,
con il tempo per immaginarsi
come tutta la vita messa assieme potrebbe essere;
ha il tempo per rivedere come in un film
i suoi errori e magari ricordare le parole dette.
Ancora un po' e ti raggiungo!
Vorrei farti sentire
il mio rancore e tutta la rabbia
covati dentro come una preghiera ...
che di tanto in tanto esplodono in mille rivoli di cristallo,
in quelle notti abbracciate dalla vita.
Ancora un po' e ti raggiungo!
Se ho il fiato,
se il mio cuore tiene il ritmo dei sentimenti
se corro seguendoti in quel letto di stelle
che ho sempre guardato dal basso.
Ancora adesso dopo tutto questo tempo
mi par di udire la tua voce,
a volte provenire dalle mie carte,
a volte dalla solitudine.
Ancora un po'
e sento il cuore scoppiarmi in testa
e vedo le penne prive d'inchiostro
e quei semi di luna che mi hai lasciato,
legati in quell'angolo di fazzoletto
che porto sempre.
Ancora un po' e ti raggiungo!
In quel cielo piegato come vela di strallo
in fondo agli occhi miei.
Se corro ancora un po' forse ......
sabato 29 settembre 2012
mercoledì 26 settembre 2012
IL SOGNO IGNORANTE
30 luglio 2012
By Vincenzo Calafiore
IL SOGNO IGNORANTE
Tutta le nostre velleità, il nostro proverbiale ottimismo, la nostra sopravvivenza stessa richiedono un ulteriore approfondimento di quel che è stato e, dei possibili mutamenti scenici che in futuro sviluppandosi ulteriolmente in bene o in peggio potrebbero attenderci.
Ma ora in questi tempi di scorribande nei mercati finanziari si è precipitati in uno scoramento generale e navighiamo pure privi di sestante e di bussola in questo mare grande e prigioniero
( in francese più o meno sarebbe tradotto: Rue de Merde! ).
Pian piano e senza speranza di forte dolore utile a farci rinsavire, lì nelle fresche stanze dei palazzi romani, nello scorrere delle nostre notti estive e insonni,si stanno studiando nuove maniere di come poter ancora meglio attingere qualche spicciolo dai nostri miseri portamonete …. Già perché i portafogli ormai da tempo prosciugati sono stati abbandonati nei cassetti dei comò e comodini.
E’ insaziabile la sete portoricana di questo mostro chiamato Governo tanto rassomigliante a quel mostro Scilla, dell’Iliade di Omero, non gli bastano più le pinaculade caraibiche e i cin-cin con le bollicine in alberghi di lusso davanti a spiagge da paradiso, alla faccia degli imbecilli che non sanno più cosa fare e dove riparare.
Con la consapevolezza d’essere in una posizione nella quale è conveniente non muoversi per non far godere l’analpenetratore …. Purtroppo.
E’ il mese di luglio, mese delle vacanze del popolino per eccellenza, una tradizione tutta italiana. Una volta esistevano i lidi ove si conoscevano più o meno tutti; provenienti dall’opulenza lombarda e piemontese, e si aspettavano pure come per un tacito appuntamento di anno in anno, coi loro figli ancora piccoli e fino alla loro maggiore età! Nascevano anche dei matrimoni.
Erano tempi spensierati in cui si consumavano in spiaggia piatti di pasta al forno, parmigiane, polpette al sugo e panini con la frittata,vino, all’ombra degli ombrelloni ove con le radioline a transistors si ascoltavano le canzoni di Peppino di Capri nei giradischi portatili ed il mitico 90’ minuto ….. questo una volta.
E oggi?
Quei lidi sono spariti e al loro posto altri, stile americano, frequentati da palestrati, e ragazzine maggiorate, musica ad alto volume e ballerine pomeridiane sudaticce e maleodoranti in pista sotto la breve canicola, perché nel frattempo è cambiata anche l’estate; mentre i quotidiani a caratteri cubitali riportano titoli poco rassicuranti e che oltre a levare il sonno a noi italiani medi rovinano le cosiddette vacanze mordi e fuggi.
Anch’io andando a trovare mia madre ormai quasi novantenne e la famiglia del mio fratello maggiore anche quest’anno ho rinnovato quell’antica tradizione, presso il lido “ Aquarius “ Reggio Calabria ospiti della gentile Signora Di Martino Annamaria, la quale come normale accoglienza prettamente calabrese non finisce mai di concedere la sua squisita ospitalità, cosa che consiglierei anche per poter godere della magica visione dello stretto di Messina, una scorciatoia naturale che collega un Sud abbandonato a se stesso, al resto del mondo.
Ma la cosa strana è che trovandosi ad attraversarlo su uno dei vecchi ferry-boat sul quale poter consumare i famosi arancini, in mezzo al canale non ci si sente ne messinesi ne calabresi, ma neanche italiani …. Semplicemente liberi cittadini del mondo.
In contrapposizione all’italiano medio, c’è una parte che non sa cosa voglia dire, non arrivare alla fine della seconda settimana del mese, ad avere in tasca poche monete, ad essere senza lavoro e quindi senza dignità! E dulcis in fundo a non avere alcuna prospettiva per un futuro, nemmeno una ragazza con la quale amoreggiare.
Questa “classe” non si fa mancare nulla e continua nonostante tutto a pensare a come dividersi la torta o a come raggrupparsi, e peggio ancora a come meglio poter impiegare il buon stipendio di cui godono nonostante la corsa sfrenata dello spread e la puzza di fame, simile per certi versi a quella ascellare o dei piedi!
Che fare?
Nulla di più del rimanere nella posizione da carotaggio anale assunta piano piano sin dall’inizio di questa crisi ostentata per fare in modo da non farci capire nulla e di arrendersi al pensiero che bisognerà solo che coniugare i verbi: levare, sacrificare! E loro? E’ estate e lasciamo che facciano pure.
Io sono nato a Reggio Calabria e quindi anche orgoglioso d’essere un “ Calabrese”. Provengo da quella terra da sempre sostenuta con grossi gettiti a pioggia di denaro pubblico ( qui sono sempre arrivati che pochi spiccioli, mentre il resto si è sempre perso strada facendo, da Roma in giù, questione di canali difettosi).
Ma è anche la Regione che in sostanza ha finanziato la mitica e necessaria Unità d’Italia … e ha risanato le casse degli Stati Confederati di allora. Ma Giuseppe Garibaldi, non poteva farsi gli affari suoi?
Non sarebbe il caso di separarci e vivere da separati sotto lo stesso cielo?
E poi di quale Italia sto parlando?
Forse di quella che fino a ieri ha impiantato stabilimenti fantasmi?
Quella:
del 5° Centro Siderugico?
Del Mitico e famigerato Polo Chimico?
Quella delle Cattedrali nel deserto?
Forse noi calabresi questa Merde ce lo meritiamo tutta perché aveva avuto ragione quel lumbard che affermava: L’Italia finisce a Firenze!
Che sbraitava a gran voce che l’Italia laboriosa del Nord era stanca di mantenere Roma ladrona e i terroni del Sud … gente inaffidabile e con poca voglia di lavorare dedita più al magna magna ….
E di lui, il “ Lumbard”, il Sacro Untore che si è fatto beccare col dito sporco di marmellata, che dire di lui?
E’ vero ci sono due Italie:
Una laboriosa e fertile ….. ma infelice: il Nord
E l’altra, misteriosa, allegra e festaiola ma felice: il Sud
Perché? E’ vero, in Calabria noi non abbiamo industrie importanti e di vitale importanza, non ci sono capannoni di piccoli artigiani! Al loro posto ci sono che piccoli negozi, piccole attività, ma ne abbiamo due di grande valenza: l’evasione fiscale e il pizzo!
Già, il mitico “ Pizzo”!
Ma non sono cose ingiustificate o illegali e sapete perché?
Roma non manda più una lira anzi le cerca e dove può preleva. Ma noi calabresi abbiamo ritenuto opportuno di far circolare i nostri spiccioli nella nostra Regione ( l’evasione fiscale) perché anche qui ci sono dei cavalli di razza da sfamare … e questo secondo voi è un male?
Il “ Pizzo”! , ma vi pare un danno? Pensate ad esempio che io sia titolare di un’importante attività commerciale e mi venga chiesto il pizzo. Io che faccio? Chiaramente mi ribellerei e di conseguenza non lo pagherei; allora a questo punto verrei punito a questa maniera! La mia attività verrebbe fatta saltare in aria o data alle fiamme … se non mi verrebbero fatte esplodere delle ulcere profonde allo stomaco. Per far ripartire la mia attività dovrei chiamare squadre di artigiani: pittori, muratori,elettricisti, etcc,etcc? E facendo così non si metterebbe in moto il cosiddetto “ volano”? E vi pare poco?
Ma oltre ciò c’è una sottile differenza fra le due Italie:
Una laboriosa, produttiva e incazzata, infelice, con la calcolatrice in mano!
L’altra è misera,sporca e cenciosa, ma felice!
Perché come scrisse Eraclito: “ PANTA REI “ , tutto scivola!! E noi calabresi a questo ci atteniamo: Panta Rei … che sia così anche per voi che siete dall’altra parte!!
E soprattutto godetevi questa estate printend in italy!!
OLTRE IL CIELO
Guardavo la finestra
spiando gli occhi persi nella bruma
quieti forse nella penombra delle ciglia.
Gli occhi che sparivano alla prima emozione!
Gli occhi di sempre, neri, dimenticati,
ingialliti dal tempo.
Gli occhi dolci e bugiardi
supplicati,amati!
Miraba la ventana,
espiaba los ojos perdidos en la bruma,
quietos tal vez en la penumbra
de las pestanas.
Los ojos que desaparecìan
a la primera emocìon,
Iausentes!
Los ojos de siempre, negros,
olvidados, amarillecidos por el tiempo.
Los ojos tan dulces y embusteros
suplicados, amados!
( le imperfezioni sono dovute alla diversa tastiera)
Guardavo la finestra
spiando gli occhi persi nella bruma
quieti forse nella penombra delle ciglia.
Gli occhi che sparivano alla prima emozione!
Gli occhi di sempre, neri, dimenticati,
ingialliti dal tempo.
Gli occhi dolci e bugiardi
supplicati,amati!
Miraba la ventana,
espiaba los ojos perdidos en la bruma,
quietos tal vez en la penumbra
de las pestanas.
Los ojos que desaparecìan
a la primera emocìon,
Iausentes!
Los ojos de siempre, negros,
olvidados, amarillecidos por el tiempo.
Los ojos tan dulces y embusteros
suplicados, amados!
( le imperfezioni sono dovute alla diversa tastiera)
martedì 25 settembre 2012
Una raccolta di poesie è per l'autore chiudere un periodo di vissuto, in cui si sono mescolate emozioni, felicità e delusioni.
Forse ad essere presenti sono più queste che le altre. Quindi, a rigor di logica, sarebbe da questa condizione che scaturisce la " poesia ", ma è anche vero che a questa saranno concorse anche le emozioni e la felicità, oggi sempre meno.
Non è pessimismo il mio, è semmai riconoscere che in questo mio odierno, sinceramente, non sento il piacere di esservi, non trovo di cosa essere orgoglioso e felice.
Non voglio essere corroso dal sistema intorno, è una creatura infernale, subdola e ha in se troppe negazioni e costringe pure a vivere alla stessa maniera delle bestie sotto il giogo, a tirare un carro sempre più pesante. E' una crepa profonda tra me e quello che avrei voluto essere e cerco di essere difendendomi con ogni mezzo.
Allora la poesia è spinta che mi solleva dal fango, costringe i miei occhi a guardare il cielo, mi porta ad amare anche quei spargitori di letame.
E' anche vero, del resto, che senza questa la vita stessa non avrebbe potuto essere e avere significato.
La poesia è un amore grande, vissuto interiormente, fa parte del mio quotidiano in cui mi dibatto e mi trovo, a volte, uomo comunque in contraddittorio con tutto quello che il sistema idiota giornalmente propone.
Sono i giorni nostri, duri e amari; che chiedono disperatamente senza alcun velo di cambiare totalmente il concetto dell'essere, dell'esistere, vivendo in armonia prima con se stessi, poi con tutto quello che che contorna e scontorna, perfino con chi si alza e giudica la poesia inutile e.... non mi trova d'accordo.
Calafiore
L'ESTATE DEL '93
Raccolta di poesie.
E' ASSENZA
L tua veste bianca appesa,
vuota di te è campo privo di messe,
è senza profumo di vita.
I tuoi vestiti strani
sono rimasti quì nel cuore
chiusi nella nostra calda estate.
Lontani dai rumori
dalle parole inutili,
aspettano il vento che li gonfi come vele.
SUL FINIRE
Le stagioni passano e vanno.
Sono lente carovane senza meta, nè sosta.
Non conoscono la ruggine che corrode e assottiglia
le file di uomini casuali.
Le stagioni, momenti che non tornano più !
Restano nel cuore per far riprovare lo stesso sgomento
nel rivedere l'antica emozione: la vita!
Così intrecciata nel corpo e nell'anima
ramificata in tanti domani ancora da vivere!
L'età che importanza ha?
Il tempo è sempre uguale,
diversa è la mia coscienza verginale: putrefatto sacello abbandonato.
Emozionante rivedermi vecchio, parte di un cielo ancora in fiamme!
Tremo per la felicità ritrovata e sconfitto
dalla paura di perderla, penso alla mia età, e ai desideri.
Uguali a quelle carovane lassù che vagano senza meta!
IN MAGGIO
Accarezzami i capelli
disse lei,
rovesciandogli sul viso
la cascata di raggi argentei.
Il cielo si restrinse negli occhi,
esplose!
Acarìcia mis cabellos
dijo Ella!
Derramàndole sobre el rostro
una cascada de rayos plateados.
El cielo se ancogiò en los ojos,
Jestallò!
Forse ad essere presenti sono più queste che le altre. Quindi, a rigor di logica, sarebbe da questa condizione che scaturisce la " poesia ", ma è anche vero che a questa saranno concorse anche le emozioni e la felicità, oggi sempre meno.
Non è pessimismo il mio, è semmai riconoscere che in questo mio odierno, sinceramente, non sento il piacere di esservi, non trovo di cosa essere orgoglioso e felice.
Non voglio essere corroso dal sistema intorno, è una creatura infernale, subdola e ha in se troppe negazioni e costringe pure a vivere alla stessa maniera delle bestie sotto il giogo, a tirare un carro sempre più pesante. E' una crepa profonda tra me e quello che avrei voluto essere e cerco di essere difendendomi con ogni mezzo.
Allora la poesia è spinta che mi solleva dal fango, costringe i miei occhi a guardare il cielo, mi porta ad amare anche quei spargitori di letame.
E' anche vero, del resto, che senza questa la vita stessa non avrebbe potuto essere e avere significato.
La poesia è un amore grande, vissuto interiormente, fa parte del mio quotidiano in cui mi dibatto e mi trovo, a volte, uomo comunque in contraddittorio con tutto quello che il sistema idiota giornalmente propone.
Sono i giorni nostri, duri e amari; che chiedono disperatamente senza alcun velo di cambiare totalmente il concetto dell'essere, dell'esistere, vivendo in armonia prima con se stessi, poi con tutto quello che che contorna e scontorna, perfino con chi si alza e giudica la poesia inutile e.... non mi trova d'accordo.
Calafiore
L'ESTATE DEL '93
Raccolta di poesie.
E' ASSENZA
L tua veste bianca appesa,
vuota di te è campo privo di messe,
è senza profumo di vita.
I tuoi vestiti strani
sono rimasti quì nel cuore
chiusi nella nostra calda estate.
Lontani dai rumori
dalle parole inutili,
aspettano il vento che li gonfi come vele.
SUL FINIRE
Le stagioni passano e vanno.
Sono lente carovane senza meta, nè sosta.
Non conoscono la ruggine che corrode e assottiglia
le file di uomini casuali.
Le stagioni, momenti che non tornano più !
Restano nel cuore per far riprovare lo stesso sgomento
nel rivedere l'antica emozione: la vita!
Così intrecciata nel corpo e nell'anima
ramificata in tanti domani ancora da vivere!
L'età che importanza ha?
Il tempo è sempre uguale,
diversa è la mia coscienza verginale: putrefatto sacello abbandonato.
Emozionante rivedermi vecchio, parte di un cielo ancora in fiamme!
Tremo per la felicità ritrovata e sconfitto
dalla paura di perderla, penso alla mia età, e ai desideri.
Uguali a quelle carovane lassù che vagano senza meta!
IN MAGGIO
Accarezzami i capelli
disse lei,
rovesciandogli sul viso
la cascata di raggi argentei.
Il cielo si restrinse negli occhi,
esplose!
Acarìcia mis cabellos
dijo Ella!
Derramàndole sobre el rostro
una cascada de rayos plateados.
El cielo se ancogiò en los ojos,
Jestallò!
DALLA RACCOLTA : " DEL SUO SGUARDO COME IL MARE"
UOMINI COME TOPI
La vita mi sorride solo quando sei tu
a venirmi incontro
e non quei momenti che mi fanno triste.
Dove di diverso, c'è solo l'alternarsi
di quel pazzo desiderio di vivere
e la voglia di morire.
A volte le sento bisbigliare,
a volte le vedo le cose,
prive di riverberi animarsi e cadere.
Come me nella mia stanza di carta
senza porte nè finestre.
In questa notte priva di valore
ti cerco e trovo parole
che avrei voluto dirti
proprio in questa notte che non mi vuole:
come te!
Che prima mi illudi e poi mi getti via!
Che fosse questa la mia vita
l'ho saputo sin da bambino
ma importante era darle " significato",
come a tutto quello che intorno a me
avrebbe poi ruotato.
Forse è di questo che l'uomo ha sempre
avuto necessità: del significato!
Ed io lo cercai stupidamente su tutti i visi
che a mano a mano incontrai,
perfino in te!
Tu, che in un tempo non lontano mi dicesti t'amo!
Parola che riempiva la mia solitudine,
un appiglio in quella mia disperata lotta
per restare a galla.
Anche tu, come tutti gli altri, sei svanita!
Per me rimasero giorni da contare
e sentimenti da seppellire,
fu come cogliere fiori all'inferno.
Tutto avviene così, naturalmente
senza dignità,
ci rende uguali ai topi.
Allora, che senso hanno:
l'amare,
il desiderare,
la solitudine!
Se al primo vento, diventiamo foglie?
Se continuiamo a misurarci come bestie,
se della nostra vita ne facciamo un suk,
se diamo fiducia e poi ci ritroviamo
traditi, beffati, venduti, scartati!
Che la malinconia e la tristezza
abbiano a convivere con la poca allegria,
che noi si viva come topi nella fogna
questo io lo so!
Quello che non capisco
è il mio cuore
che nonostante la tua assenza
continua ad amarti!
UOMINI COME TOPI
La vita mi sorride solo quando sei tu
a venirmi incontro
e non quei momenti che mi fanno triste.
Dove di diverso, c'è solo l'alternarsi
di quel pazzo desiderio di vivere
e la voglia di morire.
A volte le sento bisbigliare,
a volte le vedo le cose,
prive di riverberi animarsi e cadere.
Come me nella mia stanza di carta
senza porte nè finestre.
In questa notte priva di valore
ti cerco e trovo parole
che avrei voluto dirti
proprio in questa notte che non mi vuole:
come te!
Che prima mi illudi e poi mi getti via!
Che fosse questa la mia vita
l'ho saputo sin da bambino
ma importante era darle " significato",
come a tutto quello che intorno a me
avrebbe poi ruotato.
Forse è di questo che l'uomo ha sempre
avuto necessità: del significato!
Ed io lo cercai stupidamente su tutti i visi
che a mano a mano incontrai,
perfino in te!
Tu, che in un tempo non lontano mi dicesti t'amo!
Parola che riempiva la mia solitudine,
un appiglio in quella mia disperata lotta
per restare a galla.
Anche tu, come tutti gli altri, sei svanita!
Per me rimasero giorni da contare
e sentimenti da seppellire,
fu come cogliere fiori all'inferno.
Tutto avviene così, naturalmente
senza dignità,
ci rende uguali ai topi.
Allora, che senso hanno:
l'amare,
il desiderare,
la solitudine!
Se al primo vento, diventiamo foglie?
Se continuiamo a misurarci come bestie,
se della nostra vita ne facciamo un suk,
se diamo fiducia e poi ci ritroviamo
traditi, beffati, venduti, scartati!
Che la malinconia e la tristezza
abbiano a convivere con la poca allegria,
che noi si viva come topi nella fogna
questo io lo so!
Quello che non capisco
è il mio cuore
che nonostante la tua assenza
continua ad amarti!
DALLA RACCOLTA: " CI VORREBBE IL MARE "
AMARTE
Yo no sé còmo amarte,
quizà nunca he sabido amar;
y hay, màs allà de eso
un pensamiento inusual en mì: Iamarte!
Para tì talvez sea poco o nada,
pero qué importancia tiene poco o mucho?
El amor no tiene forma ni tiempo,
I es el infinito, es el incosciente!
Yo sì te busco,
no sé por qué
quizà no sé qué hacer
y voy a buscarte .....
Quizà.
Es a tì a quien necesito
para sentirme hombre,
grande, o pequeno
cuando me miro al espejo
para preguntarme por qué te amo
y responden los ojos!
AMARTI
Io non so come amarti,
forse non ho mai saputo amare;
oltre ciò c'è anche il mio insolito pensiero: Amarti!
Amarti così come so.
Per te forse è poco o nulla,
ma che importanza ha il poco o tanto
l'amore non ha forma nè tempo
è l'infinito è l'inconscio!
Io si, ti cerco
non so perchè
forse non so cosa fare e ti vengo a cercare ...
Forse.
E' di te che ho bisogno
per sentirmi uomo,
grande o piccolo
quando mi guardo allo specchio
a chiedermi perchè ti amo
e rispondono gli occhi.
martedì 7 agosto 2012
L’eleganza dei parlamentari mentre gli italiani soffrono
4 agosto 2012
By Vincenzo Calafiore
Nel
corso dei vari TG non ascolto le notizie, tanto è un bollettino
di guerra; né mi interesso delle notizie riguardanti la UE ma neanche
quelle di casa nostra, tanto a cosa mi servirebbero, per essere
informato e di che? Guardo invece sfilare l’eleganza dei “nostri
parlamentari”, avvocati,notai, giannizzeri in genere. Non hanno mai
indosso lo stesso vestito, la stessa camicia o
cravatta. Denti bianchi e sani tutti, profumati e
freschi! Insomma sono tutti dal portaborse fino alla cima della
piramide, tirati a lucido. Li guardo e penso: quanto potranno
costare un vestito ed un paio di scarpe, la camicia e la cravatta di un
elemento del genere? Sicuramente più dello stipendio di un poveraccio
d’operaio, con la differenza che quest’ultimo deve pagare tutto e
dovrebbe mangiare e curarsi e vivere con la certezza di non arrivare a
fine mese. Questa è la notizia: il costo dell’armadio del nostro
amato e stimato, ministro,onorevole. Ho scoperto l’acqua calda….
Può darsi, ma sarà proprio così? Ma ci pensate? Io ad esempio non
mi vergogno a confessare che l’unico vestito che ho nell’armadio è
quello del mio matrimonio tenuto a ricordo, il resto è tutta roba di cui
il costo non supera i 15,00 euro. E poi tutti quei capi di
vestiario dove andranno a finire? Alla Caritas proprio no, forse le loro
Signore li regaleranno alla cerchia di amicizie strette…. Fortunati i
loro amici! Sentite, ministri! Per caso uno di voi indossa una
taglia 52 drop 4R? Io vi farò conoscere il mio indirizzo…. Almeno
vestirò elegante pure io … ah le scarpe… io calzo il 41!
Mandatemeli pure io non mi offendo, grazie. Ma vi pare che sia
giusto e morale? Durante questi 56 giorni di governo, Hollande ha
abolito il 100% delle auto blu e le ha messe all’ asta, noi italiani
invece ancora ci stiamo pensando su, non per venderle ma a chi
regalarle! E intanto qualche colletto bianco, è stato nominato con
un contratto a tempo indeterminato da 650 mila euro al mese!
Seicentocinquantamila euro!! Kacchio e che lavoro così rischioso
fa, per ricevere uno stipendi etto così? Quante famiglie vivrebbero
bene? Ed invece quel misero stipendio è solo suo!! Ma ci sono
altri come tanti giornalisti di mia conoscenza doppio-giochisti
al’italiana dalla brillante carriera. Non v’è trasmissione televisiva di
approfondimento che non li veda in prima fila a pontificare ovvietà che
pure i bambini conoscono… a pagamento ovviamente e senza chiedersi a
quale libro matricola appartenga. Ogni sera saltano da La 7 a
Canale 5 che sembrano Bubka, ricevendo soldi da Berlusconi e da De
Benedetti, mentre di giorno dal Giornale a la Repubblica… e i loro
articoli parlano di conseguenza…Ma non vi rammenta una canzone della
Patty Pravo, – Oggi qua…. Domani la…. – ? Che fessi
siamo! Vedete cari collega, ora vi spiego una cosa perchè è
evidente che siete troppo di parte per capirla… Se si torna alla
lira, è chiaro che per l’Italia debba valere anche il fatto che debbano
cambiare tutti gli accordi commerciali europei, per esempio: non essere
obbligati a comprare il latte in polvere tedesco per i nostri fabbisogni
ma, dare la possibilità agli italiani di bere liberamente il latte
italiano, comprato con le lire italiane, dagli allevatori italiani,
senza che questi abbiano da preoccuparsi delle multe europee…; oppure:il
Signor Monti, non avrebbe dovuto dare 2.5 miliardi di euro per pagare
gli interessi a strozzo della BCE che ci ha rimpizzati di carta
straccia…. e potrei continuare all’infinito. Certo, proprio voi
guadagnereste molto meno, senza il foraggiamento ….. rivogliamo l’Italia
sovrana e degli italiani. E’ chiara la cosa? Parafrasando Totò:
“Popolo Italiano Lei è un imbecille, s’informi…!!!”
venerdì 3 agosto 2012
PREGO
PREGO
Mi
auguro che sia giunto a destinazione il messaggio per cui io, nonostante le
apparenze, sono una persona che fa le cose con passione, e che ci crede molto.
Ho sempre scritto facendo scelte molto personali, vere e sentite come fossero
mie. A me piace tanto provocare le persone, spero di esserci riuscito. Mi piace
inoltre stimolare la persona facendo nascere in essa domande interiori, quelle
che ognuno di noi si porta dentro, come la lumaca fa con la sua casa. Guardando
una persona, cercare di capire cosa si porta dentro , cosa vorrebbe dire e non
dice. Fare emergere i suoi dubbi e aprire la sua mente a nuove cose, che ,
ovviamente non sono quelle di sempre. Inoltre,
vedere la persona attenta alle mie parole scandite con un ritmo di voce
sapiente come la voce di colui che parlando con la gente riesce bene a scandire
le parole. Credo che i miei brevi romanzi già pubblicati abbiano dimostrato che
non sono solo pagine piene di parole, ma hanno la e la dignità che dono assolutamente avere, e
sono un punto d'incontro tra popoli e
culture. Scrivere, dunque è un tempo che è stato salvato, e i libri fanno fare
viaggi fantastici, alzarmi di notte per scrivere è un appuntamento che nel
corso degli anni è diventato un qualcosa di bello e importante per me. Ciò
rappresenta una forma di ribellione all'intero sistema che organizza la vita di
milioni di esseri umani. Se ci pensiamo bene ognuno di noi vive una realtà che
ci ruba il tempo, mentre lo scrivere rappresenta una forza della realtà. Sarebbe
come dire , mi riprendo il tempo. Adoro
Verga, Pasolini e Gabriel Garcia Marquez specialmente, Cent'anni di
solitudine. Sono sicuro di aver fatto la scelta giusta pubblicando in Internet
i miei libri; ma è sempre bello
stringere fra le mani un libro che è una cosa tua, e quindi ti
appartiene. a volte, sfogliando un libro senti l'odore delle pagine, noti
l'inchiostro sbiadito dal tempo e qualche volta capita di trovare un foglietto
con appunti Per favore non lasciate la lettura in un angolo morto. E' vero a
volte dimentichiamo mettere un buon
libro in valigia e poi ne sentiamo la mancanza. Ricordate che un buon vecchio libro darà sempre belle sensazioni
che le parole scritte sul telefonino o sul computer non potranno mai dare. Io
comunque continuerò a scrivere dei notte , a pubblicare i miei libri su
internet, perfino se non arriveranno mai offerte libere che mi aiuterebbero ad
acquistare quanto serve per pubblicare. Grazie lo stesso
I hope arrived the message
that I, despite appearances, am a person who does things, and with passion, and
who believes that a lot in what he does.
I've always written with a very personal choice, true and feels like
they were my own. I love to lead people, I hope I succeeded. I also like to
encourage the person giving birth in her inner questions, ones that each of us
carries inside, as the snail does with its home. Mi like looking at a person,
try to understand what is within him, and what it would mean does not say. I
like to bring out his doubts and open his mind to new things, which obviously
are not those of sempre.mi like to also see the person attentive to my words
punctuated with a rate of voice as the voice of the wise man who talking to
people is very good at scanning the words.I think my short novels already
published have shown that are not just
pages full of words, but they have dignity that absolutily have, and are a
melting pot of peoples culture.Writing , therefore, is a time that was saved,
and the books are fantastic. get up at night to write is an event that over the
years has become something beautiful and important for me. This represents a
form of rebellion to the whole system that organizes the life of millions of
human beings. If we think about it well every one of us lives a reality that it
steals time, whereas writing is a strength of reality. It would be like saying,
I recover the time. I love Verga, and Gabriel Garcia Marquez Pasolini
especially Hundred Years of Solitude. I'm sure I made the right choice in
Internet publishing my books, but it's always nice to shake hands a book that
is your thing, and therefore belongs to you. sometimes, leafing through a book,
you smell of the pages, notice the ink faded with time and sometimes happens to find a piece of paper with notes
Please do not leave the reading to blind spot. E 'true sometimes forget to put
a good book in our luggage and then we feel the lack. Remember that a good old
book will always feel good that the words written on the phone or computer can
never give. I still continue to write in the night, to publish my books on the
internet, even though they will never get free offers that would help me to by i need to publish.. Thanks anyway
Vincenzo Calafiore
venerdì 29 giugno 2012
Mi piacerebbe ricevere da voi
miei lettori affezionati e no una email, giusto per scambiare qualche pensiero,
ed invece non si è mai verificato, i motivi? Non li conosco, forse saranno le
distanze o la poca disponibilità vostra.
Ma comunque ugualmente vi terrò nel cuore come l’amico o
l’amica di
Seattle, Washington che mi
segue da quando ho aperto questo sito; a lei/lui voglio oltre che
ringraziarlo/la dire di scrivermi per fare conoscenza.
Adesso sono fermo
forzatamente causa un problema agli occhi che non mi permette di scrivere,
problema che spero si risolvi al più presto, per riprendere il registro del
romanzo a cui sto lavorando “ IL SOGNO IGNORANTE ( PELAGIA ) “.
Nel congedarmi da voi vi auguro le più belle vacanze spero in riva
ad un mare!
Ci risentiremo in settembre!!
Calafiore Vincenzo
sabato 21 aprile 2012
LA PAURA
Marzo, aprile…. Il Signor Monti forse lascerà il timone e la
plancia comando di questa barca, forse! E speriamo che sia forse se no miei
cari amici torneremo a piombare nel liquame dal quale stiamo tentando ancora
uscirne.
Già da tempo la casta sta affilando le lame, sono tutti
presi a studiare la maniera migliore per spartirsi la torta per non lasciare
scontento nessuno; hanno fatto bene ed è anche giusto, scusate, perché andare a
toccare i loro stipendi e tutto quel che hanno, quando non è possibile perché è
“cosa loro” e non del governo. Ma poi lira più , lira meno non sarà mica questa
ad influire sul bilancio…. Andrà via anche Monti e quindi poi si vedrà …. appunto, poi si vedrà ( mai più).
La mia paura è che torneranno loro e noi saremo nuovamente
nella merda!
Chi sarà l’uomo politico che dovrà sostituire l’attuale
Presidente del Consiglio? Chi mai di quella gente ha lo stesso suo carisma e
sarà degno di lui per rappresentarci in Europa?
Ma dai non pensiamo a queste cose e godiamoci la coscia
lunga e la farfalla tatuata della Belén, chiediamoci se aveva messo le
mutandine, ma si godiamoci pure le risate stupide come le insinuazioni facili
sui gay ! Guardiamoci pure l’isola dei famosi, o il grande fratello,
distraiamoci seguendo quattro gatti (per non dire altro) che rincorrono un
pallone cercando di buttarlo in rete. Distraiamoci pure con queste inutili
cose, diseducative anche, mentre loro ci cacciano dentro supposte sempre più
grosse.
Voi e lo spero tanto davvero, che vi sarete posti la stessa
mia domanda, cioè dopo Monti a chi affideremo la nostra esistenza? Perché di
questo si tratta!
Io sono sicuro che una volta che il potere tornerà alla
politica rivedremo le stesse maschere di ieri, gli stessi identici discorsi e
litigi che non porteranno nulla di buono, le stesse identiche trasmissioni di
ieri in cui vanno per litigare.
Come si dice: - Il lupo perde il pelo ma non il vizio – e
noi da quella gente non dobbiamo aspettarci nulla di nuovo e di diverso.
In Italia credetemi non cambia mai nulla, si continuerà
ugualmente ad evadere, ad imboscare denaro all’estero, a rubare e a lucrare su
ogni tipo di attività come le Olimpiadi che hanno sempre rappresentato per la
nazione ospitante, forti interessi per trasformarsi poi in un colossale magna
magna!
Forse per cambiare le cose in Italia dovremmo non andare a
votare nessuno: questa casta ha già sbafato abbastanza e continua a farlo!
L’Italia dei Pupari
24 settembre 2011

L’abbuffata dei politici stride con i sacrifici degli italiani
12 aprile 2012
Dopo il naufragio
del barcone “Lega” che ha rafforzato a noi Sovrano Popolo Italiano (di che?)
l’idea o se vogliamo il pensiero che lì a Roma tutto è permesso e dovuto,
insomma la Casta continua tranquillamente a foraggiarsi ed il rumore che s’ode
per le sue vie non è il traffico, è quello del “ magna-magna”. La cosa che più
causa il cosiddetto “voltamento di stomaco” è la leggerezza del suo modo
d’essere, cioè la tranquillità oserei dire serenità con la quale affrontano il
giorno mentre noi sottocoperta tra odori di debiti e nausea di arrendevolezza
ci arrabattiamo a come guadagnarci il quotidiano pane. Mentre loro…la Casta non
sanno nemmeno cosa possa significare il termine sacrificio! La loro incapacità
di governare è pari alla loro voracità! C’è una piccola fazione di questa
immane cloaca che in una trasmissione televisiva per bocca del suo
rappresentante ha riconosciuto due cose, la prima è che bisogna levare di mezzo
il finanziamento dei partiti abrogato da referendum popolare. La seconda cosa è
che questi partiti hanno talmente grano che non sanno più come spenderlo e
quindi sono costretti ad impiegarlo in altre cose pur di levarselo di torno! E
noi? Perché, noi si conta? Penso ad esempio al plafond illimitato per le spese
di rappresentanza per il presidente e ai quasi tredicimila euro netti per i
quattro vice presidenti e i tre questori. Ai diecimila euro per i tredici
deputati segretari. Insomma pare che esista un documento che dimostri gli
importi netti dichiarati, ed evidenzia oltretutto quanto sia distante dalla
realtà il Carrozzone: da chi deve stare sul mercato nel pieno di questa crisi
economica. Ma facciamo quattro conti all’onorevole. Ora, considerato che a un
deputato semplice finiscono in tasca – netti – 5486,48 euro di indennità
parlamentare (l’unica cifra su cui paga le tasse), 4003,11 euro di diaria di
soggiorno, 4190 euro di rimborso spese forfettario elettorale (tramite il
proprio gruppo parlamentare), un rimborso spese accessorie di viaggio che va da
1107,9 euro (I fascia) a 1331,7 euro (II fascia) ed infine 258,24 euro al mese
di rimborso forfettario per le spese telefoniche, per un totale – si sottolinea
ancora: netto – di almeno 16.119,19 euro al mese, agli ulteriori privilegiati
in questione va ben di più. Al Presidente della Camera 20.498 euro netti al
mese e rimborsi no limits! Le competenze spettanti al presidente della Camera.
Quindi ai nostri deputati vanno in tasca al netto oltre 16 mila euro mensili,
mentre per il presidente si aggiungono € 4223,83 d’indennità d’ufficio e un
ulteriore rimborso telefonico di € 154,94 per un totale di almeno 20.497,96
euro netti al mese. Il “Plafond illimitato” relativamente al “Fondo spese di
rappresentanza”. Allora, l’autovettura di servizio, la franchigia postale e la
dotazione di “apparati telefonici mobili” ad libitum, rischiano di non fare più
notizia o di passare in secondo piano. Il punto è che il presidente della
Camera di spese in proprio ne ha davvero poche considerato che da disposizione
interna, si dota di uno staff di tredici persone: un consigliere della Camera
con funzioni di Capo della segreteria, un portavoce, due addetti di V o IV
livello che il presidente può scegliere anche fra estranei all’amministrazione.
Se sono dipendenti della Camera guadagnano rispettivamente 4406,8 euro netti al
mese e 3030,9 euro netti (la retribuzione è corrisposta per 15 mensilità e le
tre mensilità aggiuntive sono di importo inferiore in quanto non comprendono
l’indennità di segreteria). Vi sono, infine, sei addetti di IV, III o di II
livello scelti tra i dipendenti e tre addetti scelti tra estranei alla Camera
la cui retribuzione è parametrata al II livello dei dipendenti Camera (2394,84
euro netti al mese per 15 mensilità). Anche i vice presidenti stanno a
cavallo!, incassano netti al mese € 19.090,02 e anche loro hanno un fondo spese
di rappresentanza, non con un plafond illimitato come il presidente, ma mica da
buttare via…. Almeno incassando come qualsiasi deputato i 4190 euro di rimborso
spese elettorale, si pagheranno i francobolli vien da pensare ed invece no.
Come il presidente hanno la franchigia postale, la dotazione di telefonini e
l’auto di servizio, a ciò aggiungiamo una segretaria di ben sette addetti. I
questori, come i tesorieri. Dei questori della Camera e del senato, dei loro
alloggi di servizio e del personale a disposizione si è detto già abbastanza.
Occupandosi dell’amministrazione di Montecitorio sono un po’ come i tesorieri
dei partiti. I 13 Segretari di presidenza baciati dalla fortuna. Qui le
motivazioni delle indennità speciali percepite, rispetto a quelle dei deputati
semplici, si fanno sempre più imperscrutabili. Vabbè, devono collaborare con il
presidente “per assicurare la regolarità delle votazioni in assemblea”. Ma
perché diavolo incassino, oltre a 2014,83 euro mensili netti come indennità
d’ufficio giustificati da questa finalità, anche fino a 10.329,14 euro di
rimborso annuo per le proprie spese di rappresentanza (600 euro in meno dei
questori), non si capisce proprio. E, poi, come per tutti i membri dell’ufficio
di presidenza hanno: almeno quattro addetti anche esterni per la loro
segreteria, l’auto di servizio, la franchigia postale, telefonini. Presidenti
di commissione, i più sfortunati fra i privilegiati. Apparentemente non ha
senso che i deputati segretari incassino la stessa indennità d’ufficio dei
presidenti di giunte e commissioni che hanno ben altre mansioni. I presidenti
di commissioni e giunte, poi, hanno un fondo di rappresentanza di soli 3600
euro annui (e per di più si pagano pure le spedizioni postali a differenza dei
membri di presidenza). Eh sì, tra «i più uguali degli altri» della Camera, i
più sfortunati, si fa per dire, sono proprio loro. Dal punto di vista
retributivo contano meno di un questore e meno di un deputato segretario.
Conservano a malapena l’auto blu e il telefonino. Le loro segreterie, poi,
fanno ridere rispetto a quelle dell’ufficio di presidenza (tre addetti al
massimo anche esterni). In media costano 237mila euro l’una complessivamente.
Meglio di niente, ma la segreteria di un vice-presidente o di un questore ne
costa 660mila (quella di deputato segretario 357mila). Chiaro, gli addetti alla
segreteria di un presidente di commissione oltre ad essere di meno, guadagnano
anche meno dei pari grado degli uffici di presidenza. Un II livello guadagna
2262,44 netti contro 2394,84. Un IV livello 2703,64 netti contro 3030,90 (le
mensilità sono sempre 15). Ma il punto è che noi paghiamo tutto più caro siamo
controllati e spiati, viviamo in uno stato non più democratico ma di dittatura
…. E pensare che ci siamo lamentati di Benito! Almeno lui qualcosa per il
popolo l’ha fatta, ma questi: magnano e basta! Da qui amici miei inizia la
nostra sconfitta, il disonore, la vergogna di avere tanta gente famelica sul
groppone da sfamare. Noi popolo o comunità italiana forse è più giusto scrivere
così, non siamo capaci di niente; non siamo capaci di far rispettare la nostra
dignità, non siamo più all’altezza di rialzare la testa e ci limitiamo a
cantare “ a canzuccella” mentre sale o scende un tricolore intanto loro ce la mettono
nel… Arrivederci al prossimo!
Vincenzo Calafiore
PANTA REI
Panta Rei diceva Eraclito, tutto scorre. E con il “
tutto ” anche la nostra vita che anche se pur breve che sia altri da tempo per
vari motivi giornalmente l’avvelenano.
Il mio veleno giornaliero è la
strafottenza ormai radicata della Casta.
Sissignori avete capito bene, la
Casta e, come dice un sano proverbio antico: la lingua batte dove il dente
duole!
Ma è il sacrosanto principio
democratico a portarmi per mano a pensare a come coloro che la compongono con
la loro faccia di suola proprio se ne fregano e continuano nonostante le
ambientazioni cinematografiche siano ormai cambiate a recitare la solita stessa
pantomina rinnovandosi solo negli accenti.
Mi hanno fatto male sentire in
pubblico dibattito televisivo parole come: sono talmente tanti i soldi del
finanziamento pubblico che arrivano nelle nostre casse che non sappiamo più
come spenderli…. Ed infatti vengono
investi in buoni del tesoro.
E’ uno schiaffo sonante che ci
arriva in faccia e ci sta pure bene.
Ma voi ci pensate?
Se non erro proprio il
finanziamento pubblico ai partiti era stato abrogato da referendum popolare, ed
invece ancora ne usufruiscono e non se ne parla neanche a levarlo avete capito?
La domanda è: ma noi che
contiamo? Stando così le cose, spontaneamente direi un bel fico secco, sarà
così?
Questo lo potremo appurare al
prossimo appuntamento elettorale! Vogliamo scommettere che la stragrande
maggioranza degli italiani si presenterà regolarmente ai seggi elettorali ad
esprimere la propria volontà?
E poi si che cadremo dalla
padella sulle braci e sapete perché? Perché tutto tornerà come prima che fosse
stato chiamato un nuovo comandante a pilotare la bagnarola.
Anche questo ha sbagliato la
manovra ed invece di entrare nel porto abbiamo ripreso il largo, il guaio è che
siamo partiti senza controllare se la stiva fosse approvvigionata ed infatti
stiamo cominciando a patire a causa di tante ristrettezze ….. la ciurma però e
non quelli della plancia di comando che se la spassano e se la godono alla
faccia nostra.
Io non so quando la ciurma
s’incazzerà come un riccio! , e se
questo davvero dovesse succedere come se la caveranno quelli della plancia
comando?
Insomma in questo ginepraio di
sopraffazioni non si fa in tempo a somatizzare la notizia di Caio che è stato
pescato a rubare che ne arriva un’altra che tanti Sempronio sono stati
anch’essi arrestati per ruberie e truffe varie.
Avete fatto caso? Tutti quelli
beccati con le mani nel sacco, dai calciatori corrotti ai politici, hanno detto
la stessa identica cosa come fosse un copione:
….. sono tranquillo e ho fiducia nella giustizia! Mai nessuno che avesse
detto:
me la sto facendo addosso…. È
strano davvero strano.
Mi sa che sarà bene pensare ad
abbandonare questo paese inospitale e incasinato per un altro lontano dallo
schifo e dalla nausea che pian piano ci ha tolto il respiro!
Italiani brava gente….. andate pure a votare e ad ossequiare i vostri
padroni!
giovedì 19 aprile 2012
L'inizio di un nuovo viaggio
Cos'è questo?
Un nuovo sito tra le miliardi di pagine che crescono sul Web come l'erba nei campi?
Un nuovo sfogo di parole di uno che grida nella rete?
E' uno spazio virtuale in più per colmare i vuoti della vita reale?
Ho sempre amato scrivere, lo faccio da una vita, ognuno di noi ha il suo canale privilegiato per esprimersi, per dire la sua..
Nei miei libri racconto storie inventate che sembrano vere, spaccati di vita di personaggi che vengono, si raccontano e se ne vanno, come le onde del mare spumeggianti sugli scogli..
E proprio il mio mare mi ha sempre ispirato queste storie, mostrato queste immagini, suggerito i suoi echi..
In questo mio blog, ora, vi riporto sempre dei racconti, ma non solo quelli fittizi del mondo della lettura, non solo quelli dei personaggi usciti dal cappello della mia fantasia, vorrei proporvi anche, e più spesso, pillole di verità, opinioni sul nostro viver quotidiano, impressioni personali, forse a volte un po' provocanti, ma che vorrei condividere con voi.
Siete pronti per questa nuova lettura della realtà?
Se prima volete conoscermi meglio, visitate il sito internet: www.calafiore.eu... e scoprirete una piccola antologia sul Web della mia produzione come autore...
Oppure rimanete su questo blog, e discutiamo assieme, anche adesso se volete, a modo nostro!
BUONA PERMANENZA... E BUONA LETTURA!
Vincenzo Calafiore
mercoledì 18 aprile 2012
Ancora una provocazione..
Nel mio sito ho voluto dire io quello che pensavo.. L'ho fatto con la scrittura, con la poesia, con un po' di fantasia, facendo sbalzare le idee come tante piccole brezze, tiepide carezze sopra quel mare che, di venti di tempesta e di correnti, di ideologie e di pensieri della gente, ne è stato attraversato veramente tante volte, da sempre..
Io vi lancio solo qualche spunto, lascio a voi la parola in questo spazio per replicare, per esprimere la vostra opinione, per dire la vostra insomma, per parlarci, per ricordarci che la scrittura è il modo migliore per lasciare la nostra firma, il segno, il solco del nostro passaggio.
Grazie a tutti voi che apprezzerete questo mio blog, accetteranno le mie provocazioni, e risponderanno ai miei posto, lasciando i loro commenti.
A presto...
Iscriviti a:
Post (Atom)