lunedì 24 agosto 2015





Meglio il dialogo

Di Vincenzo Calafiore


Si assiste ogni giorno a spettacoli di efferata violenza verso le donne violentate in spiaggia, o per le vie delle “sicure” città, verso gli animali, il patrimonio culturale, verso l’umanità. I telegiornali ormai sono diventati dei veri e propri bollettini di guerra, certo, messe assieme queste cose ci lasciano in un cupo stato d’animo, e quasi senza futuro.
Nascono come funghi “movimenti” che a loro modo vorrebbero o avrebbero la pretesa di rappresentare un certo dissenso ormai diffuso nei cittadini verso una classe politica che dovrebbe rappresentarci al – governo – e invece incitano alla disubbidienza, alla violenza.
E’ un cosa sbagliata, sbagliatissima, da evitare con ogni mezzo e scegliere al suo posto il dialogo.
Si sa la violenza chiama a se altra violenza, a sua causa sono scaturiti il primo e secondo conflitto mondiale e forse il terzo è già alle porte!
Se cresce continuamente il malcontento nel nostro paese la causa andrà ricercata in coloro che pare non vivano su questo pianeta chiamato Italia, e non si rendono conto di quanto siano stanchi la maggior parte degli italiani di loro e della loro imbarazzante presenza. E’ vero anche che nulla fanno questi signori della politica ad evitare e a evitarci la loro incompetenza, la loro ingratitudine, il loro strapotere.
Ad esempio sono tre anni che è in ballo la storia dei nostri Marò, ma colui che si inchinò allora, al governo indiano, rispedendoli a casa loro e consegnando quindi la loro vita nelle loro mani è ora un senatore a vita, prende i suoi bei quattrini, si gode gli agi messi a sua disposizione fregandosene del danno e della figuraccia fatta fare a una intera nazione.
Gli esempi sarebbero tanti e vale la pena ricordarli, e a cosa servirebbe? Tanto non cambierebbe nulla ugualmente.
Ma il pensiero va a quei “movimenti” molto estremi, pericolosi quanto la rabbia, e il rancore che riescono a seminare per il loro segreto e intimo tornaconto personale, le dittature oltre ad avere vita breve sono state sempre funeste e la storia recente è ricca di esempi; se a questi aggiungiamo pure il malcontento e la mancata democrazia, la mancanza di dialogo il gioco è fatto!

Nessun commento:

Posta un commento