Meglio il dialogo
Di Vincenzo Calafiore
Si assiste ogni
giorno a spettacoli di efferata violenza verso le donne violentate in spiaggia,
o per le vie delle “sicure” città, verso gli animali, il patrimonio culturale,
verso l’umanità. I telegiornali ormai sono diventati dei veri e propri
bollettini di guerra, certo, messe assieme queste cose ci lasciano in un cupo
stato d’animo, e quasi senza futuro.
Nascono come funghi
“movimenti” che a loro modo vorrebbero o avrebbero la pretesa di rappresentare
un certo dissenso ormai diffuso nei cittadini verso una classe politica che
dovrebbe rappresentarci al – governo – e invece incitano alla disubbidienza,
alla violenza.
E’ un cosa sbagliata,
sbagliatissima, da evitare con ogni mezzo e scegliere al suo posto il dialogo.
Si sa la violenza
chiama a se altra violenza, a sua causa sono scaturiti il primo e secondo
conflitto mondiale e forse il terzo è già alle porte!
Se cresce
continuamente il malcontento nel nostro paese la causa andrà ricercata in
coloro che pare non vivano su questo pianeta chiamato Italia, e non si rendono
conto di quanto siano stanchi la maggior parte degli italiani di loro e della
loro imbarazzante presenza. E’ vero anche che nulla fanno questi signori della
politica ad evitare e a evitarci la loro incompetenza, la loro ingratitudine,
il loro strapotere.
Ad esempio sono tre
anni che è in ballo la storia dei nostri Marò, ma colui che si inchinò allora,
al governo indiano, rispedendoli a casa loro e consegnando quindi la loro vita
nelle loro mani è ora un senatore a vita, prende i suoi bei quattrini, si gode
gli agi messi a sua disposizione fregandosene del danno e della figuraccia
fatta fare a una intera nazione.
Gli esempi sarebbero
tanti e vale la pena ricordarli, e a cosa servirebbe? Tanto non cambierebbe
nulla ugualmente.
Ma il pensiero va a
quei “movimenti” molto estremi, pericolosi quanto la rabbia, e il rancore che
riescono a seminare per il loro segreto e intimo tornaconto personale, le dittature
oltre ad avere vita breve sono state sempre funeste e la storia recente è ricca
di esempi; se a questi aggiungiamo pure il malcontento e la mancata democrazia,
la mancanza di dialogo il gioco è fatto!
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