Di Vincenzo Calafiore
14 Luglio 2021 Udine ( Italy )
In questa notte di maggio di un tempo a venire ci
vorrebbe una matita per disegnare il mondo che si vorrebbe e i colori più belli
per dargli più calore e luce.
Ma è una notte di maggio in cui si può fuggire verso
un sogno che forse non ci sarà.
Con quella matita disegnerei il tuo volto simultaneo,
imparato a memoria che saprei riconoscere fra tanti uguali, perché credimi non v’è al
mondo un altro volto così …. come il tuo!
Vorrei in questa notte lontana, ritrovarti con quegli
occhi che invitano a sognare; ma è un tempo a venire su strade deserte che non
s’incrociano mai con altre!
Che sogno essere qui adesso all’alba attesa in un
sorriso, mentre piano svaniscono quegli abbracci nei ricordi di un tempo già
finito.
Tu non sai quanto bella sei!
Io conosco le tue arie magiche, conosco la tua vita e
so che ci posso morire in certe sere di maggio col sole racchiuso nel cerchio
di una mano.
Sei la cosa più bella che possa rimanere addosso a un
uomo!
In certe sere c’è l’incanto in cui rimarrei il più
possibile sperando d’essere rapito per sempre, come può succedere con un sogno
dal quale pregare Dio di non svegliarsi mai.
Questo è amore … è quell’amore che non ti lascia
tregua sempre con quel pensiero in testa, sempre con quelle visioni negli occhi
… ma a vincere sai è la stupidità, la stupidità viscerale della vita che come
antico frantoio macina fino a renderci una specie di poltiglia maleodorante e
volgare, come le tante esistenze vendute al – prossimo punto - !
Io no so cosa sia esattamente quel mio venire e
tornare sempre, sento in me la sua magia …. È l’amore!
E’ così vero questo amore da poterlo raccontare,
è così vero da poterlo toccare questo amore senza
nome, senza volto….
Adesso in questa lunga notte di maggio consumatasi
lentamente nella luce d’una candela, quando lassù alzando di poco lo sguardo ce
ne sono milioni accese e tutte troppo lontane da me:
stelle che come te brillano di più negli occhi di
maggio.
Se tu sapessi a quanta meraviglia s’aggrappa la mia
vita per non essere portata via dallo sciame di stelle cadenti che proprio ora
si tuffano nel mare, un poco più in là del mio passo, poco più forte di un
respiro, poco più lento di un cuore che sa di macerare in certe distanze.
Ma tu… Tu ricordami!
Ricordati di quelle sere di maggio, quando tenendoti
per mano prendemmo la rincorsa per fare quel salto che ci permise di superare quei
confini che altrimenti ci avrebbero diviso, feriti, rinchiudere in una delle
tante prigioni dalle quale mai nessuno ha fatto ritorno.
Noi siamo ritornati e ci siamo scoperti diversi …. Dopo
aver lasciato le nostre anime su quella spiaggia dove abbiamo visto le nostre
vite scorrere su quei fiumi di silenzio nell’adolescente alba che di noi aveva
tutto, ma proprio tutto senza anima!
E ti amo e te lo dico adesso in questa mia notte
lontana dalla tua!
Te lo dico adesso di amarti! Questa notte che non
amandomi mi scaraventa nel brusio di ombre sonnecchianti al bivio!
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