Purché tu sia
Di Vincenzo Calafiore
24 Ottobre 2021 Udine
“ ….. certe cose restano,
e sono lì sospese nell’aria
in attesa di riprendere a
emozionare;
tornano e cambia tutto,
rimangono
emozioni sfumate nel lento
scorrere
delle ore … qualcosa
fa bruciare gli occhi, ho
pensato al tramonto
che incendia l’orizzonte si
riflette
negli occhi …mai avrei
pensato fosse
pianto! “ Vincenzo Calafiore
C’è tanto di quel silenzio
nella stanza, che s’ode il ticchettio di un orologio che lentamente macina le
ore, sembra d’essere in un’altra dimensione ove il tempo non conta nulla, e
scorrono lente immagini sfocate ed echi di parole distorte.
Mi pare d’essere, ramo
d’albero caduto a terra; mi guardo allo specchio e vedo tutti i miei anni
impilati in un corpo che pian piano senza rumore, si lascia andare in una
deriva costante, tanto da non riconoscermi com’ero ieri, quando immaginandoti
come un’alba ti aspettavo in riva al mare.
A quel tempo ero io dentro un
altrove che mi portava via da te, le mie notti erano lunghe e di grandi
desideri; tanto che il più delle volte l’alba mi trovava ad attenderla dietro
tende di lino bianche che si gonfiavano come vele alla prima brezza.
Mentre tu chissà dov’eri, non
potevi vedermi morire ogni giorno un po’ di più, ti chiamavo Dafne come la mia
barca, che mi aspetta sempre giù al porto.
Purché tu sia qui con me, ti
ho vestita di colori che le albe hanno lasciato nei miei occhi come velo si
sposa; purché tu rimanga nella mia memoria, non sai cosa ogni giorno invento
coi pensieri …. e ti vedo sorridere, mentre a piedi scalzi cammini sulla riva a
raccogliere conchiglie e legni che il mare di notte rilascia.
Sapessi tu, quanto siano
state tristi le ore illudendomi di vederti arrivare …. E c’era solo un vuoto
dopo l’altro che tutto sommato avevano lo stesso odore e il colore della
solitudine.
“ Ciao Amore “ il mio
buongiorno! E’ un messaggio in bottiglia che affido a quel mare fuori dalle
finestre che lo porterà ovunque invece che a te, è un mare che non avvicina, cancella
invece le tracce di un’esistenza possibile!
Però quanto è strana la vita, più cerchi e meno trovi; non porta mai ciò
che più desideri, e quando meno te l’aspetti arriva qualcosa che stravolge
tutto, cambiando gli scenari uguali e
monotoni di quel sempre che lentamente uccide.
Certe cose restano, e sono lì
sospese nell’aria in attesa di riprendere a emozionare, tornano e cambia tutto,
rimangono emozioni sfumate nel lento scorrere delle ore … qualcosa fa bruciare
gli occhi, ho pensato al tramonto che incendia l’orizzonte si riflette negli
occhi …. mai avrei pensato fosse pianto.
Non è vero che gli “ uomini “
non piangono, piangono dentro, si commuovono dentro, muoiono lentamente dentro
e tutto dietro la maschera di un sorriso; è come un proscenio che si
affievolisce lentamente fino a chiudersi dietro un sipario.
Dopo non rimane che la scena
vuota e cala un silenzio su tutto che come pioggerellina di marzo non si sente
ma inzuppa, porta seco brividi di solitudine, fino alla prossima alba, al prossimo
sole sullo scenario che con un po’ di calore riprende vita.
Ecco a mancare è quella
sottile e affilata lama di calore che illumina e riscalda quel vuoto dentro.
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