Solitudine
Le ultime parole del tuo andare via
mi fecero capire che non sapevo nulla
e che ero giunto nel tempo necessario
di imparare i perché dell’amore.
Così, fra parola e parola
seppi che sommare è unire
e che sottrarre lascia solo vuoti.
Che i colori ingannano l’ingenuità dell’occhio
Che sono le strade, i marciapiedi
gli incroci le parallele, la ragione dei passi.
Amore quanto mi è difficile amarti
così in questa distanza, da questa mia solitudine.
Ho imparato che la via più breve per raggiungerti
è lo sguardo, che amarti sarebbe un’altra vita ancora.
Tornai a disfare l’eco del tuo addio
e al suo posto ricordai le più belle parole
che al dì mi legano nel ricordar gli occhi tuoi
scuri e sereni.
Serena notte m’attese
ancora una volta come una rosa,
nascere e rinascere per amarti ancora
nella serena e inquietante scrittura dei tuoi occhi!
Vincenzo Calafiore
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