Mordere la vita
Es agradable morder la vida
di Vincenzo Calafiore
4 Giugno 2025 Udine
“... in itinere!
Quelle cose per conoscere le quali,
ci mettiamo in cammino attraversiamo il mare,
se sono poste sotto i nostri occhi, non ce ne curiamo.
Ad quae noscenda iter ingredi transmittere mare solemus,
ea sub oculis posita negligemus! “
Vincenzo Calafiore
So bene cosa significhi “ attempata età “ per me una lieve forma di demente senilità ove a volte, e succede spesso, anche inconsciamente se si vuole, di essere perso nelle immaginazioni e ricordi che una fervida memoria lesta viene a proporre.
E' una sorta, anche se improprio, di un “ memorandum “ che ahimè lei la perfida si diletta a proporre nel lento scorrere del quotidiano.
Giammai da questa mi fu proposto una allegra combriccola di pensieri spensierati, vestiti di ottimismo se pur per un minuto; no! , lei la perfida mi propone l'angusto passaggio dai giorni ai mesi e da questi sommandoli a un anno.
Ma è un arco temporale più o meno trascorso nell'inutile attesa di un deciso e ottimale – si - , in vece sua, per mia sorte, dei ma e dei se, dei forse, nella continua incertezza.
So bene che questi anni sono in realtà l'ultima volata verso un
“ qualunque” una specie di ruggito del coniglio! Alle vane aspettative.
E' un continuo cercare di corrompere la “ Grande Nobile Signora in Nero”,
la quale con un sorriso a me si nega e con la sua eleganza pur dicendomi di amarmi mi tiene nella sua “ sospensione temporale” ove mi concede a brevi sprazzi la sua grande umanità.
Vorrei avere la convinzione o convincermi che questa specie di “esistenza” che vivo sia un grande bluff come la senilità … e che sia invece una scena in cui recitare la mia parte, nel grande teatro di Mangia Fuoco.
Dovrei arrendermi all'idea che le cose non possono cambiare e che nello spettacolo di Mangia Fuoco tutto accade, perché è lui il regista.
Trovo riparo da questa incombente e persistente mediocrità nella scrittura, nell'inventare i miei personaggi un po' strampalati, un po' picari, almeno lì nei miei romanzi non muore nessuno.
Lui, Mangia Fuoco invece, le marionette che non servono più al suo scenario le appende al muro, dietro le quinte, le lascia lì in uno stato di attesa, una sospensione nel tempo.
Le marionette, non pensano, vivono anche appese, si confrontono con le altre, parlano, litigano, amano, si odiano, hanno tutte lo stesso sguardo triste, vuoto.
Non ho mai voluto essere o vivere una vita da marionetta, ho voluto una vita vera che ho vissuto sempre con la dignità che si deve dare a questa esistenza.
Vorrei avere un condono, un lascia passare dal dolore da lei, la mia amata e dolce Signora in Nero.
Per fortuna c'è la “ Pegasus “ che fluttua nell'aria, all'ormeggio ...la passerella è calata, i remi sono tutti dritti in aria e c'è luce all'interno c'è vita!
Tra un po' salirò a bordo e si compirà un altro sogno fino alle prime luci dell'alba quando lei svanirà nella luce... assieme a me, ai miei sogni !
Ora Tu ascoltami!
Non deve esistere nel tuo dizionario la parola “ arresa “!
Devi vivere ed esistere, essere un'onda, devi essere: Onda!
Ti chiedo: hai mai visto un'onda arrendersi?
Le onde non si arrendono mai
ABBI CURA DI TE !
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