venerdì 2 marzo 2018


L’amore




Di Vincenzo Calafiore
01 Marzo 2018 Udine


“ ….. pensa quando le dici : t’amo ! Se non sai cosa le stai
dicendo. Ma se l’ami davvero, diglielo e trema di felicità
perché è l’amore che te lo comanda!
Ma se glielo devi dire solo perché te la vorresti portare a letto, bè…. sei meschino, un uomo da buttare! Perché poi te ne vai lasciando di te non tracce di felicità, ma di disgusto, di nausea, non di felicità. Quindi pensa a quando le dici: t’amo!
Dillo solo se l’ami davvero! “    Vincenzo Calafiore












  gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v’era distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione, li spaccò in due: da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna alla perfezione”  Aristofane



Zeus dopo tante vicissitudini ebbe un’idea. “ Io credo, disse, che abbiamo un mezzo per far si che la specie umana sopravviva e alo stesso tempo che rinunci alla propria arroganza: dobbiamo renderli più deboli. Adesso, disse, taglierò ciascuno di essi in due, così ciascuna delle due parti sarà più debole. Ne avremo anche un altro vantaggio, che il loro numero sarà più grande. Dunque ciascuno di noi è una frazione dell'essere umano completo originario. Per ciascuna persona ne esiste dunque un'altra che le è complementare, perché quell'unico essere è stato tagliato in due.
E' per questo che ciascuno è alla ricerca continua della metà.
E’ così evidente sin da quei tempi lontani in noi uomini il desiderio d’amare , per riformare l’unità dell’antica natura, facendo di due esseri uno solo.
Ma tanti uomini pensano che –amare – significhi possesso, dimenticando a volte di trovarsi dinanzi una persona con la sua autonomia, intelligenza, dignità, libertà; e questa dimenticanza purtroppo è uso continuo.
Voler bene significa sperare, attaccarsi a una persona a seconda delle nostre necessità; se non ricambiati, soffriamo. Quando la persona a cui vogliamo bene non ci corrisponde, ci sentiamo frustrati e delusi, amareggiati e soli.
Se vogliamo bene a qualcuno, abbiamo aspettative. Se l’altra persona non ci dà quello che ci aspettiamo, stiamo male. Il problema è che c’è un’altra probabilità che l’altro o l’altra sia spinta ad agire in modo diverso da come vorremmo, perché non siamo tutti uguali. Ogni essere umano è un universo a sé stante.
Amare significa desiderare l’altro o l’altra, amare è permettere all’altro di essere felice, anche quando il suo cammino è diverso dal nostro, è sentimento disinteressato che nasce dalla volontà di donarsi, di offrirsi completamente dal profondo del cuore. Per questo l’amore non sarà mai fonte di sofferenza. Quando una persona dice di aver sofferto per amore, in realtà ha sofferto per aver voluto bene. Si soffre a causa degli attaccamenti. Se si ama davvero non si può star male, perché non ci si aspetta nulla dall’altro. E quando amiamo, ci offriamo totalmente senza chiedere niente in cambio, per il puro e semplice piacere di – dare – donarsi. Ma è chiaro che questo offrirsi e regalarsi in maniera disinteressata può avere luogo se c’è la conoscenza.
Si può dire o dichiarare di “ amare “ qualcuno solo quando lo/a si conosce o lo/a conosciamo!
Perché amare significa o significherà di fare un salto nel buio, si tratta di affidare la propria anima, il cuore… E l’anima non si può indennizzare!
Bisogna conoscersi e significa conoscere e sapere quale siano i dolori o i dispiaceri dell’altro/a, ma anche conoscere le gioie, la sua pace…. i suoi silenzi, il tacere.
Perché l’amore guardate a volte va oltre la rabbia, lotta gli orrori e gli errori, l’amore non è solo in quei momenti o solo nei momenti di allegria.
Guardate che “ Amare “  significa maggiormente confidenza, confidare che lui o lei c’è, ci sarà sempre, qualsiasi cosa accada, anche “ per quell’appartenersi “.
Amare significa anche avere la certezza che alzando gli occhi incontrerai i suoi della persona che più ami, che se allunghi le mani troverai o troveremo le sue.
Sapere di risiedere nel suo cuore, lasciare al cuore di decidere e parlare e non alla bocca!
Ma, eppure io amo e lo faccio con il cuore perché amare, guardate è sapere che anche nel cuore dell’altro c’è lo stesso pensiero e io lo so, lo sento, la cerco e lascio tracce di felicità affinchè lei mi trova sempre!
Ma quanto più invecchio, quanto più insipide mi sembrano le piccole soddisfazioni che la vita mi da se non c’è lei, tanto più chiaramente comprendo dove dovrei cercare la fonte delle gioie della vita. Ho imparato che essere amati non è niente, se io non l’amo più di me stesso, mentre amare è tutto, e sempre più mi pare di capire ciò che da valore e piacere alla mia esistenza non è altro che la mia capacità di sentire. Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare “felicità”, consisteva di sensazioni. Il denaro non è niente, il potere non è niente. Ho conosciuto molti che avevano sia l’uno che l’altro ed erano infelici.
La bellezza non è niente se sei brutto dentro: si vedono uomini belli e donne belle, infelici nonostante la loro bellezza. Anche la salute non ha un gran peso se lei non c’è; ci sono malati pieni di voglia di vivere che fioriscono fino a poco prima della fine e ci sono sani che avvizzano angosciati per la paura della sofferenza.
Ma la felicità è ovunque  una persona ha forti sentimenti e vive per te per lei,  affinchè ci sia amore. La bellezza guardate, non appaga chi la possiede, ma chi sa amarla e adorarla.
Ci moltissimi sentimenti, all’apparenza, ma in fondo sono una cosa sola: Amore!
Si può dare al sentimento qualsiasi nome, volontà,desiderio, passione.. o qualsiasi altro. Io lo chiamo amore. La felicità è amore, nient’altro.
Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. L’amore è desiderio fattosi saggio; l’amore non vuole avere; vuole soltanto “ amare.”




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