Di Vincenzo Calafiore
01 Marzo 2018 Udine
“
….. pensa quando le dici : t’amo ! Se non sai cosa le stai
dicendo.
Ma se l’ami davvero, diglielo e trema di felicità
perché
è l’amore che te lo comanda!
Ma
se glielo devi dire solo perché te la vorresti portare a letto, bè…. sei meschino,
un uomo da buttare! Perché poi te ne vai lasciando di te non tracce di
felicità, ma di disgusto, di nausea, non di felicità. Quindi pensa a quando le
dici: t’amo!
Dillo
solo se l’ami davvero! “ Vincenzo
Calafiore
“ gli uomini erano esseri perfetti, non
mancavano di nulla e non v’era distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus,
invidioso di tale perfezione, li spaccò in due: da allora ognuno di noi è in
perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna alla
perfezione” Aristofane
Zeus dopo tante vicissitudini ebbe un’idea. “ Io credo, disse, che
abbiamo un mezzo per far si che la specie umana sopravviva e alo stesso tempo
che rinunci alla propria arroganza: dobbiamo renderli più deboli. Adesso,
disse, taglierò ciascuno di essi in due, così ciascuna delle due parti sarà più
debole. Ne avremo anche un altro vantaggio, che il loro numero sarà più grande.
Dunque ciascuno di noi è una frazione dell'essere
umano completo originario. Per ciascuna persona ne esiste dunque un'altra che
le è complementare, perché quell'unico essere è stato tagliato in due.
E' per questo che ciascuno è alla ricerca
continua della metà.
E’ così evidente sin da quei tempi lontani in
noi uomini il desiderio d’amare , per riformare l’unità dell’antica natura,
facendo di due esseri uno solo.
Ma tanti uomini pensano che –amare – significhi
possesso, dimenticando a volte di trovarsi dinanzi una persona con la sua
autonomia, intelligenza, dignità, libertà; e questa dimenticanza purtroppo è
uso continuo.
Voler bene significa sperare, attaccarsi a una
persona a seconda delle nostre necessità; se non ricambiati, soffriamo. Quando
la persona a cui vogliamo bene non ci corrisponde, ci sentiamo frustrati e
delusi, amareggiati e soli.
Se vogliamo bene a qualcuno, abbiamo
aspettative. Se l’altra persona non ci dà quello che ci aspettiamo, stiamo
male. Il problema è che c’è un’altra probabilità che l’altro o l’altra sia
spinta ad agire in modo diverso da come vorremmo, perché non siamo tutti
uguali. Ogni essere umano è un universo a sé stante.
Amare significa desiderare l’altro o l’altra,
amare è permettere all’altro di essere felice, anche quando il suo cammino è
diverso dal nostro, è sentimento disinteressato che nasce dalla volontà di
donarsi, di offrirsi completamente dal profondo del cuore. Per questo l’amore
non sarà mai fonte di sofferenza. Quando una persona dice di aver sofferto per
amore, in realtà ha sofferto per aver voluto bene. Si soffre a causa degli
attaccamenti. Se si ama davvero non si può star male, perché non ci si aspetta
nulla dall’altro. E quando amiamo, ci offriamo totalmente senza chiedere niente
in cambio, per il puro e semplice piacere di – dare – donarsi. Ma è chiaro che
questo offrirsi e regalarsi in maniera disinteressata può avere luogo se c’è la
conoscenza.
Si può dire o dichiarare di “ amare “ qualcuno
solo quando lo/a si conosce o lo/a conosciamo!
Perché amare significa o significherà di fare un
salto nel buio, si tratta di affidare la propria anima, il cuore… E l’anima non
si può indennizzare!
Bisogna conoscersi e significa conoscere e
sapere quale siano i dolori o i dispiaceri dell’altro/a, ma anche conoscere le
gioie, la sua pace…. i suoi silenzi, il tacere.
Perché l’amore guardate a volte va oltre la
rabbia, lotta gli orrori e gli errori, l’amore non è solo in quei momenti o
solo nei momenti di allegria.
Guardate che “ Amare “ significa maggiormente confidenza, confidare
che lui o lei c’è, ci sarà sempre, qualsiasi cosa accada, anche “ per
quell’appartenersi “.
Amare significa anche avere la certezza che
alzando gli occhi incontrerai i suoi della persona che più ami, che se allunghi
le mani troverai o troveremo le sue.
Sapere di risiedere nel suo cuore, lasciare al
cuore di decidere e parlare e non alla bocca!
Ma, eppure io amo e lo faccio con il cuore
perché amare, guardate è sapere che anche nel cuore dell’altro c’è lo stesso
pensiero e io lo so, lo sento, la cerco e lascio tracce di felicità affinchè
lei mi trova sempre!
Ma quanto più invecchio, quanto più
insipide mi sembrano le piccole soddisfazioni che la vita mi da se non c’è lei,
tanto più chiaramente comprendo dove dovrei cercare la fonte delle gioie della
vita. Ho imparato che essere amati non è niente, se io non l’amo più di me
stesso, mentre amare è tutto, e sempre più mi pare di capire ciò che da valore
e piacere alla mia esistenza non è altro che la mia capacità di sentire.
Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare “felicità”,
consisteva di sensazioni. Il denaro non è niente, il potere non è niente. Ho
conosciuto molti che avevano sia l’uno che l’altro ed erano infelici.
La bellezza non è niente se sei brutto
dentro: si vedono uomini belli e donne belle, infelici nonostante la loro bellezza.
Anche la salute non ha un gran peso se lei non c’è; ci sono malati pieni di
voglia di vivere che fioriscono fino a poco prima della fine e ci sono sani che
avvizzano angosciati per la paura della sofferenza.
Ma la felicità è ovunque una persona ha forti sentimenti e vive per te
per lei, affinchè ci sia amore. La
bellezza guardate, non appaga chi la possiede, ma chi sa amarla e adorarla.
Ci moltissimi sentimenti, all’apparenza, ma
in fondo sono una cosa sola: Amore!
Si può dare al sentimento qualsiasi nome, volontà,desiderio,
passione.. o qualsiasi altro. Io lo chiamo amore. La felicità è amore,
nient’altro.
Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto
della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Ma
amare e desiderare non è la stessa cosa. L’amore è desiderio fattosi saggio;
l’amore non vuole avere; vuole soltanto “ amare.”
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