lunedì 21 maggio 2018

Amami, io ti ricordo così

Di Vincenzo Calafiore
21 Maggio 2018 Trieste

“ Da Blu oltremare. Cap. 4° “

Amami, non lasciarmi in parte, fuori dai tuoi pensieri, dai tuoi sorrisi.
Amami come solo tu sai fare con quel silenzio che ti porto addosso, guardami con quegli occhi stretti nella luce; stringimi a te con quelle mani che della mia pelle conoscono ogni riga.
Lo dico quasi come preghiera, me lo ripeto,te lo ripeto mille volte fosse necessario sempre, per sentirmi vivo, per avere la tua vita, per consegnarti la mia.
Ripensando a te e, questo accade quasi sempre, come stai e cosa fai, dove sei e lo so che lo senti, lo sai, non finirò mai d’amarti, finchè ci sarà un bacio; perché voglio sentire sulla mia pelle il tuo cuore battere, come tra le mie labbra tu sarai mia, per sempre, negli occhi, nell’anima, guardami! Chi potrà mai cancellare gli istanti degli occhi, dei corpi che si cercano sempre più assetati, le mani che si toccano, gli occhi che si cercano.
Ricordi? Eravamo in una stanza affollata di gente; tra tutti gli occhi che erano presenti, i miei guardarono i tuoi, ma i tuoi non guardarono i miei. Non so come sia successo, eppure mi sono incantato per un po’ a fissarli, a fissarti. Osservai il tuo viso, le tue labbra, i tuoi capelli, il tuo fisico. Tutto. 
Pensai a come sarebbe stato bello se tu potessi essere tutta per me, se quei bellissimi  occhi, color notte, potessero guardare solo me.
Inutile dirlo, ma quel ricordo restò per sempre nel mio cuore.
Sei bella, di quella bellezza che non fa annoiare, che fa vibrare le gambe e il cuore; quella bellezza che si intravede, che ce l'hai dentro da qualche parte: sotto la pelle e le unghie, negli occhi.
Sei bella e io pensavo di non essere alla tua altezza, di non essere neanche minimamente abbastanza per un tuo bacio e un abbraccio. Pensai che non potessi piacerti. 
Sono vulnerabile,  
malinconico,  
pieno di difetti. 
Eppure ho fatto di tutto per restarti affianco, ho lottato per averti.
E Tu ancora non te lo spieghi!
Io ancora non capisco come una come te abbia saputo farmi innamorare, farmi essere felice, farmi arrivare lontano, lontano da qui: sulle nuvole. Io non me lo spiego e anche se tu abbia più e più volte scelto di mandarmi via, eri di un altro e io restai lì dentro i tuoi occhi, ugualmente.
Ti dissi che non sarei mai andato via, che ti avrei aspettata, ti ho aspettata. Non capivo come faceva una come te a rimanere con lui che non conosceva i tuoi occhi come già li conoscevo io; non capivo e soffrivo eppure sono rimasto lì ad attendere te che volevi stare al suo passo, nella sua disattenzione, nel suo disamore, che non ricorda l’odore che hai quando abbracci, non conosce il profumo che indossi, è tutto così strano…. Perdersi senza una parola, senza più un sogno, senza più ricordo.
E’ andato tutto perduto senza traccia.
Non capivi!
Io già sentivo riscaldarmi le mani con le tue mani, sentivo già le tue labbra sulle mie, e non ero capace di nascondere la tristezza la sera … e immaginavo che capendolo mi avresti abbracciato forte facendo passare tutto. Le nuvole non esistevano, c'era un sole abbagliante e non potevo che splendere di felicità. 
Quando mi hai abbracciato poi, ho capito che di quell'abbraccio continuerò a viverci, che sarà una luce immensa nel buio quando la notte non riuscirò a dormire e mi ricorderò di quel calore, di quelle braccia che mi stringono fortissimo, quasi a non lasciarmi andare più. Me ne ricorderò come si ricordano le cose preziose, quelle che si tengono nel cuore. E tu, nel mio cuore, ci sarai per sempre, anche quando non ti terrò più per mano. 
E’ tutto qui per sempre nel mio cuore.










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