Come sabbia negli
occhi
Di Vincenzo Calafiore
4 Settembre 21018 Udine
“ Accadono cose che sono
domande,
passa un secondo, un giorno,
oppure anni,
e poi il cuore o la vita
rispondono. “
Amarte da lontano!
Non lo sai, non lo
puoi sapere quanto mi manchi.
Dovrei ora dopo
tanti anni imparare a vivere senza di te,
“dovrei” ma è come ti dicevo: impossibile dimenticarsi!
No, lo sai, io non
piango sai, non ne sono capace!
Ecco appena adesso
ti ho detto una bugia, tu sei dentro gli occhi miei, in fondo al cuore ….
Mentre mi rado
davanti allo specchio, lo vedo il mio volto trasfigurarsi negli occhi inumiditi se appena tu passi come
lampo nella mente.. mi dico che non è possibile, non può essere possibile che
io pianga perché so che tu non tornerai mai più.
E’ duro vivere senza
te e non lo so come vivrò senza dimenticarti, senza smettere mai di cercarti,
di desiderarti.
E’ appena giorno,già
cominciano a rinforzarsi ai miei margini la voglia e il desiderio, è una
trincea che sta cadendo, cedendo vita alla mia attesa, al mio cercarti; già ci
sono sogni che svaniscono ai primi albori.
Tu come solo tu sai
essere, sei sempre lì, in quei viaggi e fantasie, in quel sentire ormai la
stanchezza sorprendermi alle spalle, che piega le ginocchia come non mai adesso
ho bisogno di te, dai nostri estremi separati.
Accadono cose che
sono domande, passa un secondo, un giorno, oppure anni e poi il cuore o la vita
rispondono!
Accade che ti amo
oltre le lontananze, le assenze, le cose inventate, le cose fatte per ingannare
il tempo dell’attesa, per non morire dentro ….
sto già morendo!
Le mie notti bianche
da un mare che agitandosi mi affoga come
una riva, tu come un sogno vieni e rimani lì fino a quando ti dissolvi in quel
no che come macigno pian piano sgrana le ore e i giorni.
E’ vita che se ne va
srotolandosi nelle infinite somiglianze e immaginazioni sofferti dal cuore, è
tempo che potrebbe fare ritorno, vorrebbe trovarmi dietro l’uscio su una sedia
con lo sguardo perso chissà in quale angolo di cielo; magari hai ragione tu,
magari sbaglio io o forse siamo noi a non voler tornare allo stesso distacco,
alla stessa domanda: “ razza?, Umana! “
Fin troppo umani,
fin troppo uguali… noi che aspettavamo la luna sotto una quercia!
Amore che d’infinito
vesti gli occhi, dove muoiono i sogni?
Quell’abbraccio che
ti faceva mancare il respiro, è qui sospeso in aria, ti attende, allo stesso
modo di come la sabbia attende l’onda….
Ritornerò nei tuoi
occhi, lo so, non temere; non andar via… per un po’ ho pensato di venire da te
e sussurrarti quanto sei bella, ma ho bisogno di lasciarmi andare, di sentirmi
solo, di essere brutto, di piangere come un idiota ….. quando mi pare ripartire
per altri mari e ritornare al sorgere del sole.. potrebbe accadere domani o
oggi stesso, tra un anno, ma accadrà!
Che un giorno ti
incontrerò e ti dirò che non sono mai uscito, che sono rimasto seduto su quella
spiaggia, che eri davvero bella e in men che non si dica finiremo per baciarci
in un angolo di strada che diventerà uno spicchio di sabbia ancora calda,
ancora tinta di tramonto!
“ Chissà se un
giorno riuscirai a ricordare come cambiava il mio sguardo, quando incontravo
te…. ! “ …. Chissà.
Nessun commento:
Posta un commento