Las ilusiones perdidas y la gran belleza de la frivolidad
Por Vincenzo Calafiore
25 de agosto de 2020 Udine
Y aquí estoy, náufrago, en este jodido y leproso milenio, náufrago en un charco sobre una balsa, y me parece que estoy en medio de un océano de desesperación y soledad.
Ahora estamos destinados a una vida inestable, impulsados por un reloj invisible que marca las horas de vida y muerte.
Somos rocas depredadas y sumergidas por un mar de cosas inútiles, y confundidas, perdidas la mayor parte del tiempo deambulamos por nuestros propios inmensos desiertos.
Vivimos como los fantasmas de los viejos castillos, que desaparecen y reaparecen a intervalos de tiempo impredecibles, como personajes verdaderamente insustituibles de la imaginación, a los que les encanta volver a la palestra, fácilmente reconocibles bajo los nuevos trajes que se llevan para cada ocasión.
Ocurre un cortocircuito…. La nueva reencarnación nos engaña y con mucho gusto, ser bella y "simpática", es como decir: siempre soy yo, el hombre, el actor, el mistificador, el ingenuo, el arrogante, el idiota, siempre soy yo: el hombre!
Pero en realidad no eres nada y representas bien el mundo que quieres representar.
Ninguna historia, ni siquiera la nuestra, la de la humanidad, por más original que pretenda ser, podría ser comprensible sin la presencia de un arquetipo.
Para que algo nos interese realmente debe estimular al mismo tiempo el deseo de novedad y su opuesto, es decir, nuestra memoria inmaculada.
Como tú hombre ... que para la ocasión te pondrá el nombre de Pascal, el fatuo e impecable protagonista de la gran belleza de este puto y mezquino milenio.
¡En realidad eres un parásito, Pascal! Un hombre inútil.
Estás en la cima de la pirámide social, de la misma forma que un tapón de corcho flotando en la superficie del mar.
Pascal es un mundano, un perfecto fiestero, el rey de los mundanos, un infalible experto en una de las ciencias más complejas y refinadas que existen, la ciencia de la frivolidad.
No la frivolidad individual que cada uno en su pequeño cultiva dentro de sí. No, la frivolidad de la que Pascal es anatomista y gurú es una especie de vínculo colectivo, una ilusión universal, una enfermedad peor que el coronavirus, un lenguaje capaz de cimentar relaciones.
Es la perfecta encarnación moderna del guardián de la frivolidad, en la que viejos y honrados profesiones, hijos, hijas o sirvientes, sirvientes, de privilegio y riqueza, de emancipación, de evolución social, son un severo cortesano de Mangiafuoco, el Poeta fracasado, el noctámbulo perdido en la oscuridad, protegido por Hermes, el protector ideal de este hombre, de esta sombra social.
Deberíamos preguntarnos si deberíamos estar aquí en este maldito milenio para hacer qué.
La reverberación que genera la muerte o presunta muerte es puro miedo, terror, pero es simplemente un juego, un juego de palabras al que uno está acostumbrado, así gana la alegre brigada de la frivolidad, el pensamiento mágico del absoluto, hasta Abrazar todo el cosmos y todo el pasado, desde el origen de la materia universal. La lágrima que crea una oportunidad perdida en la trama del espacio-tiempo desgarra el alma de quien permanece distante, distante, atrincherado en el dulce pensamiento de un verso a la luna. Y estos son los soñadores, de los sueños, el mismo material del que están hechos, pasan y dejan huellas de su paso, un cruce irreversible del alma.
lunedì 24 agosto 2020
sabato 22 agosto 2020
Trasparenze
Di Vincenzo Calafiore
21 Agosto 2020 Udine
“ C’è sempre l’attimo da cogliere
quello che mi unisce a te, ai tuoi sogni,
alla tua vita, che poi è la mia…. “
Vincenzo Calafiore
E’ un’alba strana, quella che
si affaccia lontano lontano, è come un bambino che si sveglia a poco a poco,
muovendo braccia e gambe, la sua voglia di correre, la mia voglia di rimanere
fermo nei ricordi che più mi piacciono in questo momento di assoluto silenzio,
il mondo là fuori e fermo e s’ode il suo respirare lento, in cielo le ultime
stelle che si sono attardate sul palcoscenico e sono lontane, come io lo sono
ormai dal mondo in cui vorrei essere.
Ogni giorno è un ricominciare
daccapo, ed è come ritrovarsi sempre allo stesso punto di partenza, forse
scappare senza riuscire a fuggire.
Vorresti che qualcuno
entrasse nella tua vita e invece sei lì incapace di esprimere ciò che si ha,
che si prova, ogni volta è un uscire dalla vita di qualcuno nel momento in cui
qualcuno si avvicina alla tua anima, alla tua quotidianità.
E poi, invece ad un certo
punto, ti guardi attorno e non sai neppure dove sei, non c’è nulla di familiare
e ti sei perso in quella terra di mezzo tra la vita e il nulla, come chi non ha
nulla da perdere e nulla può perdere.
Ma io amore mio ti prometto
di amarti sempre, anche da questa mia
“ inconsistenza” !
Io
ti prometto di amarti, semplicemente amarti in ogni tuo momento, ora e per
sempre.
Prometto di non dimenticare mai, che sei l’ amore che capita una sola
volta nella vita, e di sapere sempre nel profondo della mia anima che,
qualunque cosa potrebbe dividerci, troverei sempre la maniera di raggiungerti, ritrovarci.
E invece non ci sei!
Sei e abiti nella mia fantasia, nei miei pensieri e sempre più ti cerco
! Ti cerco in ogni posto in cui assieme siamo stati, in ogni ogni spiaggia in
cui ci siamo amati, nelle notte che ci hanno
trovati perduti negli abbracci e nelle carezze in quei silenzi che ci hanno custodito assieme ai nostri baci, al
desiderio di amarci per sempre.
Io ti cerco in ogni mio respiro e nelle mie canzoni, nella mia musica,
ti cerco tra le pagine di un libro e nel profumo della primavera. Ti cerco tra
le stelle più luminose e tra i respiri del vento, ti cerco nelle mie albe, nei
miei tramonti e nei granelli di sabbia che ti sono rimasti addosso dopo
l’amore.
Ti cerco nei silenzi di certe serate di primavera, nella mia malinconia
che lentamente mi uccide.
Ti cerco in ogni sguardo di donna per strada, sapendo che mai occhi
belli come i tuoi incontrerò, mai come i tuoi.
Ti cerco nei miei sogni più belli e nelle lacrime silenziose dei miei
momenti no, che mai vedrai.
E ti ritrovo tra i battiti del mio cuore, che ti ama e ti desidera, in
tutti quei ricordi che sanno di amore e di felicità.
Perché tu sei sempre qui, in me,
in ogni mio istante, in ogni mio passo, in ogni mio respiro.
Cerco le tue labbra, i tuoi capelli, le tue mani …. Qualsiasi appiglio
che possa ricondurmi sempre a te, da qualsiasi buio i mi trovi!
Finalmente ti trovo: ed è vita, è amore!

Di Vincenzo Calafiore
15 Agosto 2020 Udine Italy
“ … noi siamo quello che si chiama Amore,
quello che abbiamo,quello che ci diamo,
quel sentirsi dentro, quel cercarsi,
quel sapore in bocca e nel cuore
uno dell’altra. Tu lo sai!
L’Amore è questo, è noi! “
Vincenzo Calafiore
Io sentii la mia età venirmi
in contro, la vidi giovane, allo stesso tempo vecchia… stanca di me, dello
starmi addosso, di essere la mia ombra. Sempre più affondava nelle cose come
tagliente lama e allo stesso tempo ne rimaneva fuori. Come una barca con la
chiglia taglia il mare e vi entra, e salta fuori, ritorna ad affondare e
tagliare… Lei così, e mi osserva con quell’espressione in viso di chi ha l’impressione di essere in un certo qual
modo abbandonata, in mare aperto sola … non più ombra, non più tempo, non più
età!
Che brutto non essere mai
toccati!
Sai, penso! Penso a quanto
sono felice di stare con te, a come mi hai fatto innamorare, penso a perché
sono così cambiato e a come è cambiata la mia vita. Me lo chiedo sempre, me lo
sono chiesto mille volte e sempre la stessa risposta: ci amiamo!
Facciamo l’amore così … i
tuoi desideri e i miei,, i tuoi pensieri e i miei, le tue parole e le mie, te
le sussurro me le sussurri, mi piace come le sussurri.
Solletichi la mia fantasia e
senti le mie mani addosso, le mie labbra morderti piano piano…lo sai solo tu,
come e quanto io ti ami! La dolcezza infinita, ti bacia piano piano, lenta
lenta, scivola sinuosamente sulle tue gambe, dalle spalle, mentre le mie parole
diventano dita …. Tu adori fatti toccare!
Tu lo sai come sono io, che parlo
poco quando sono con gli altri, e quando sono con te non la smetto mai; che
osservo sempre qualsiasi persona, oggetto, animale, cosa e me la ricordo a
distanza di tempo.
Tu lo sai come sono: troppo complicato per essere compreso, permaloso per essere tollerato, a volte nervoso, forse molto per essere tranquillo… come il mare io ti parlo; tu lo sai come sono io, e ti arrabbi perché sono testardo, sicuro e geloso, sono orgoglioso e poche volte ho ceduto, ma solo con te e mai con gli altri.
E mi dispiace, a volte non mi piaccio di come sono fatto e penso di non avere nulla di buono. Conosci le mie paure, i miei desideri, i miei sogni, perché in quei sogni ci sei tu!
Sai che odio essere dimenticato o lasciato in parte e mi piace tanto quando lasci il tuo profumo sul mio maglione. Io non sono facile da capire e sono difficile da sopportare, lo sai, lo so.
Sono duro con me stesso e lo sai che non so mentire. Lo so, lo sappiamo.
Ho bisogno di te. Ma non verrò mai a dirtelo, lo devi sapere da sola, tu lo sai,lo so.
Tu lo sai come sono: troppo complicato per essere compreso, permaloso per essere tollerato, a volte nervoso, forse molto per essere tranquillo… come il mare io ti parlo; tu lo sai come sono io, e ti arrabbi perché sono testardo, sicuro e geloso, sono orgoglioso e poche volte ho ceduto, ma solo con te e mai con gli altri.
E mi dispiace, a volte non mi piaccio di come sono fatto e penso di non avere nulla di buono. Conosci le mie paure, i miei desideri, i miei sogni, perché in quei sogni ci sei tu!
Sai che odio essere dimenticato o lasciato in parte e mi piace tanto quando lasci il tuo profumo sul mio maglione. Io non sono facile da capire e sono difficile da sopportare, lo sai, lo so.
Sono duro con me stesso e lo sai che non so mentire. Lo so, lo sappiamo.
Ho bisogno di te. Ma non verrò mai a dirtelo, lo devi sapere da sola, tu lo sai,lo so.
Sorreggimi nelle mie tristezze,
sii la mia certezza.
Se ti chiamo o se ti desidero raggiungimi.
Abbracciami, stringimi forte a te!
sii la mia certezza.
Se ti chiamo o se ti desidero raggiungimi.
Abbracciami, stringimi forte a te!
Non andare via, resta.
Resta in me, con me, perché io ti amo, tu lo sai, io lo so!
Resta in me, con me, perché io ti amo, tu lo sai, io lo so!
Di Vincenzo Calafiore
14 Agosto 2020 Udine Italy
17.08.2019 L.633/41
Proprietà Intellettuale Riservata
“ …. Riuscire ad amare, oggi,
è
difficile molto … ora,dove
tutto è in vendita…
è come vivere in un mercato
ove poter
scegliere ciò che più ti
aggrada.
Senza dignità nella continua
trattazione di chi si offre e
di
chi dovrebbe prendere…. “
Vincenzo Calafiore
Io credo
nella felicità, in quella felicità che ti rimane dentro e non svapora mai,
quella che ti fa pensare che “ Oggi “ è un bel giorno, un giorno da vivere, da
raccontare, da conservare.. così per sempre.
Ma più di
ogni cosa penso e immagino sia così, che la felicità abbia in se il tuo profumo
addosso, la tua maniera di sorridere, il tuo volto accigliato dai tanti
pensieri che questo tempo rilascia come una marea nera.
Credo che la felicità abbia il profumo di me e te insieme, di noi che
oramai ci apparteniamo.
Sei bella!
Te lo dico ogni momento con gli occhi, te lo direi sempre, ma mi manderesti
via, dopo un po’. Sei bella e non posso fare a meno di dirtelo.
La bellezza sai, non sta nei capelli ben curati, ne nella snellezza, o in
un corpo abbronzato, la bellezza sta in quel viso che dopo aver pianto trova la
forza di sorridere, è come un mare che dalla burrasca passa al sereno, si placa
e tutto cambia;
è questa la tua bellezza, amore!
Sapevo, l’ho sempre saputo, che amandoti la mia vita sarebbe cambiata,
sapevo che da quel momento in poi tu saresti stata il punto esatto attorno al
quale sarebbe roteata la mia vita!
Quando mi stringi a te sono tante le emozioni, la mia pelle s’increspa
come un mare nel vento, capisco che quello e l'esatto momento dove finisce il
pensiero di possedermi ed inizia quello in cui mi amerai.
Dovevo trovarti, siamo noi due predestinati all’amore, ma oltre ciò per
poterti dire ogni giorno quanto io abbia bisogno di te.
Quando mi innamorai di te, non a caso, è stato il momento in cui mi resi conto che al mondo c’è sempre qualcuno, qualcosa, in grado di fare provare sempre nuove emozioni, e l’amarti o il poterti amare è una grande emozione, forse l’unica.
Quando mi innamorai di te, non a caso, è stato il momento in cui mi resi conto che al mondo c’è sempre qualcuno, qualcosa, in grado di fare provare sempre nuove emozioni, e l’amarti o il poterti amare è una grande emozione, forse l’unica.
Non mi basti mai!
Il vero amore è quello che non lega!
Vieni qui amore, stringimi forte. Dormi con me, svegliami con un bacio.
Facciamo le valige e prendiamo il volo. Andiamo a cercare nel mondo, a cercare noi, per sapere chi siamo, dove andare, cosa fare della nostra vita, fuggiamo via
Resta con me, ogni giorno, ogni momento della mia vita.
Facciamo le valige e prendiamo il volo. Andiamo a cercare nel mondo, a cercare noi, per sapere chi siamo, dove andare, cosa fare della nostra vita, fuggiamo via
Resta con me, ogni giorno, ogni momento della mia vita.
Ma lo so, amarti è come accarezzare la tua ombra, il tuo riflesso.
Mi sveglierò ogni volta senza i tuoi occhi!
Tienimi in mente, tienimi presente, quando riderai, quando piangerai. Tienimi presente, tienimi con te, o almeno nel tuo cuore lo spero.
Mi sveglierò ogni volta senza i tuoi occhi!
Tienimi in mente, tienimi presente, quando riderai, quando piangerai. Tienimi presente, tienimi con te, o almeno nel tuo cuore lo spero.
Sai cosa più desidero? Amarti.
Amarti, voglio amarti, voglio baciarti, voglio stringerti forte e sentire il tuo cuore battere, voglio prenderti per mano, voglio essere felice mi basti tu!
Amarti, voglio amarti, voglio baciarti, voglio stringerti forte e sentire il tuo cuore battere, voglio prenderti per mano, voglio essere felice mi basti tu!
Ma questo è un sogno, è solamente un sogno a cui vergognosamente mi
aggrappo per non annegare nella solitudine, forse non esisti neanche, ti avrà
inventata la mia testa e la mia voglia di tenerezza, il mio desiderio di avere
una donna come te!
Io non ti ho e non ti avrò mai, comunque sia, nel mio cuore ti porterò
lo stesso , non importa fino a quando , forse domani ti lascerò perdere ,
voglio solo farti capire, quanto bello e misterioso sia l’amore, o l’amare una
persona, forse è soltanto nelle misteriose equazioni dell’amore che si può
trovare ogni ragione logica. Io sono qui grazie a te.
Io esisto grazie a te, la mia ragione.
Tu sei la mia unica ragione o le mie tutte ragioni.
Ma ho paura, la fottuta paura di svanire come una furtiva lacrima tra i
segni di un ricordo, o di un amore mai stato.
Ma ora, amami come tu sola sai
fare: in silenzio!
martedì 11 agosto 2020
Di Vincenzo Calafiore
12 Agosto 2020 Udine Italy
17.08.2019 L. 633/41
Proprietà Intellettuale Riservata
“…. Vivere non è solamente
oltre tutto, anche sprecare il tempo
in cose fatue e inutili, come la fama
e il successo, vivere è magia, sogno.
Quindi non rinunciare mai a un sogno
Perché sarebbe come rinunciare a vivere.
Vivere vuole dire essere mare che
pur infrangendosi contro gli scogli,
trova sempre la forza di riprovarci sempre. “
Vincenzo Calafiore
Sai quante volte ti ho cercata e quante volte ho
trovato i tuoi occhi … è stata una specie di attesa infinita, una danza
spagnola, forte e segreta … che viai via sfumò nei miei silenzi.
Ho imparato ad
amarti piano,passo dopo passo,con la pazienza di chi sa restare nelle lunghe
attese, amandoti in silenzio, dove i pensieri erano tanti e pochi, quasi nulla
i gesti.
Ti ho amata con la
speranza di averti prima o poi, e adesso lotto ogni giorno con la mia paura di perderti.
Ci siamo toccati,e
abbracciati, mentre facevamo l’amore.
Io so amarti così,
ti amo così come sei con i tuoi difetti, con le tue imperfezioni, con le tue
lacrime, ti amo perché sei dentro le mie parole.
Tu innamorati della
mia gelosia e del mio profumo, dei miei capelli che rimangono sempre sul tuo
cuscino e delle scritte che ti lascio sui pezzettini di carta sperando ti
ricordino me.
Vorrei averti sopra
il mio petto e non muoverti più, vorrei non doverti dividere con qualcuno,
vorrei dirlo, dirlo forte che mi appartieni come io ti appartengo.
Amarti oltre ogni
aspettativa, coi miei abbracci prima di dormire, nei miei sogni.
Dormire nudi ,stretti
e palpitanti di desideri infiniti.
Non l’avevo mai
provato un amore così forte, così grande mai, ti guardo nelle mie
immaginazioni,ti sogno e mi trovo ogni giorno a scoprire qualcosa di nuovo e
sorprendentemente ogni volta più bello. Facciamo l’amore, e mi soffermo sul tuo
collo,sulle tue mani,sui tuoi seni,sui tuoi capelli così morbidi. Ti amo così
tanto che ne ho paura, troppe emozioni, troppi brividi, difficile da spiegare,
difficile da capire.
Se solo riuscissi a
spiegare quei brividi che mi attraversano ogni volta che mi accarezzi, se solo
riuscissi a spiegarti cosa mi prende quando sei lontana, tutte le volte che non
trovo le tue mani. L’amore che trovo quando ti guardo nel liquido scuro della
notte e ritrovo me stesso. Eppure a volte è così difficile amare, non capire
che chi ama è fragile,tanto fragile che si può spezzare, anche da un alito di vento.
Ti amo e mi prendo
cura di te, accarezzo le mie paure,cullo le mie insicurezze …. Ma tu stringimi
e toglimi il respiro una volta ancora come solo tu sai fare coi tuoi baci. Impregnati
del mio odore,di quello che non riesci più a levarti di dosso, come la sabbia
dalla pelle, innamorati di me ogni volta
come se nella sua vita non ha mai saputo fare niente, che solo amare.
lunedì 3 agosto 2020
COMUNICATO
A breve, entro e non
oltre settembre, è prevista la
pubblicazione del mio
prossimo
libro : “ PELAGIA “, a
mio parere e forse anche
involontariamente la
continuazione di “ Maree”.
“ PELAGIA “ è un buon
libro al di fuori degli schemi
che ha in se e
custodisce ciò che si sta perdendo ormai da
tempo. E’ stampato e
distribuito in proprio.
Chi interessato può già
avviare la sua prenotazione,
grazie.
Vincenzo Calafiore
Sognare per non morire
Di Vincenzo Calafiore
04 Agosto 2020 Udine (Italia)
“ …c’è la possibilità di raggiungere
un nuovo mondo, questo si chiama
“ oltre, altrove “
non è da tutti è dei
sognatori o almeno di coloro
che sempre hanno un sogno
da custodire, da amare, da preservare
da realizzare.
Il “ Regno dell’Oltre “ sta dentro di noi
è un luogo non luogo
della stessa materia dei sogni.
Perché noi siamo della stessa
materia dei sogni. “
Vincenzo
Calafiore
17-08-19 L.633/41
Proprietà Intellettuale Riservata
Noi siamo
fatti della “ stessa materia dei sogni “ o meglio i pochi eletti rimasti, il
resto ha preferito svenderla questa polverina magica per un altro sogno che
nulla ha a che fare con i veri e unici sogni.
Beati sono
coloro che hanno un sogno e per questo lottano, lo difendono, solo per poterlo
realizzare e questo sogno si chiama anche – dignità - .
La dignità
della persona: di questo vorrei parlarvi.
Ma è
doveroso fare un passo in dietro, perché la dignità va a pari passo con la
filosofia, parola greca, composta da – amare – ( sofia) e “ sapienza” ovvero
amore per la sapienza.
Ma bisogna o
bisognerebbe interrogarsi anche sulla propria “ esistenza” e sul rapporto che
si ha con il mondo attorno, sulle orme da noi lasciate per capire se altri le
seguiranno o le lasceranno cancellare dalle maree.
Ma che cosa
è la dignità?
Potrei dire
che non lo sappiamo, tentiamo di saperlo, tentiamo di definirla.
La dignità è
un qualcosa, come la bellezza, che appare in noi, che non sappiamo dire cosa
sia, la riconosciamo, la amiamo pur non sapendo cosa sia.
Proprio come
dice Platone della bellezza, ecco perché vi invito a pensarla.
Forse non si
pensa a quanto come nessuna cosa come la – dignità- ci definisca o ci definisce
per quello che siamo, nella nostra umanità, nel nostro essere uomini e donne.
Neanche la
razionalità, né la moralità.
Aristotele
diceva: L’uomo è un animale razionale ed
è proprio questa a distinguerci dagli animali, ma anche dal resto delle altre
creature, siamo un – unicum- nel creato!
Siamo,
magia, sogno….
Per Kant il
nostro tratto essenziale è la moralità… e questa a guardare bene le cose ormai
non esiste più, cancellata, azzerata, distrutta dal desiderio di apparire,
apparire ad ogni costo e non importa come e con quali mezzi, l’importante è
apparire.. che miseria è? Che povertà è mai questa che si sta vivendo in questo
secolo?
I latini
dicevano: “ Sunt aliquid manes “ ciò che resta di noi non è nulla ! Ciò che
resta di noi sono la memoria, la traccia, sia povera, misera, infima, è
qualcosa e questo qualcosa è : la dignità!
Noi lo
sappiamo che non c’è offesa peggiore e maggiore che si possa fare a un uomo a
una donna che portar via la dignità.
Achille ad
esempio trascina il cadavere di Ettore ( Omero, Odissea) e ne fa strazio sotto
gli occhi di chi lo ama in segno di spregio e di disprezzo, è un offendere nel
modo più profondo, più crudele, più imperdonabile, offende Ettore nella sua
dignità, no nella sua razionalità, no nella sua moralità.
Ma c’è una
figura ambigua : lo iurivodivo, il folle Dio che ci rappresenta ed è
misteriosamente il più vicino di noi a Dio.
Mentre l’idiota, quello che si svende per il nulla o
che si espone, o che vende il suo corpo e la sua dignità è colui che si
allontana dall’umanità per avvicinarsi sempre più paurosamente alla disumanità di se stesso.
Di Vincenzo Calafiore
3 Agosto 2020 Udine ( I)
“ … scrivo non per riempire
una pagina di parole magari senza senso.
Scrivo perché ho qualcosa da dire.
Scrivo perché ho bisogno di scrivere
quanto meraviglioso sia vivere,
quanto meraviglioso sia l’amore o poter
amare qualcuno……. “
Vincenzo Calafiore
17-08-19 L.633/41
( Proprietà Intellettuale Riservata )
Non è facile
amare, amare qualcuno e essere amati.
Per farlo o
poterlo fare occorrono tante cose, tra cui la dignità dell’altro, dell’altra,
la libertà; non si è – oggetto – di nessuno .
Ho forse uno
strano personale concetto dell’amore, che non vuole dire assolutamente la
continua seduzione, la gelosia, una foto eccessivamente nuda, o un seno
dirompente, unghia lunghe da cinghiale.
E’ la
certezza di non essere colpiti alle spalle, che ci sia qualcuno a proteggerle,
anche nelle situazioni di distanze, è un cercare le sue mani, un ritrovarsi, è
l’incanto, è quell’abbraccio che ti fa sentire sicuro, è ricordare un profumo,
è il riconoscerlo tra milioni, ricordando la sua voce, i suoi occhi…..
L’amore non
è sexy, non è neanche eroico. L’amore, quello vero, è tutt’altro. E’
sacrificio, il più delle volte dolore, distacco, lontananza, ma è anche
ritorno.
E’ il
rimanere nudi in un letto senza necessariamente fare l’amore, o farlo
dolcemente per ritrovarsi, per dirsi quel ti amo con i baci e le carezze, è il
guardarsi o il suo sguardo che ogni giorno ti dice: ti amo!
L’amore
potrebbe essere questo!
Lei a un
certo momento da bruco che era mise le ali e spiccò il volo! Iniziò finalmente
a vivere e ha visto il mondo attorno, vide campi immensi di fiori di tutti i
colori e profumi, si inebriò del profumo della vita.
Io da bruco
che sono rimasto, parlo sempre della sua bellezza, delle sue stranezze … l’ho
sempre aspettata, avrei voluto che tornasse ad essere bruco come me.
Lei aveva le
ali.
E’ che non
bisogna essere superficiali, sommari, ma prestare attenzione, specialmente a
certi sguardi, a certi occhi, alla maniera di abbracciare, a quella di baciare,
ai baci …. Questi forse sono a fare innamorare; no l’essere belli per un
giorno, e poi svanire come un sogno alla prima difficoltà, al primo litigio,
alla prima domanda.
Amare è quel
far venire voglia di incontrarsi ancora!
E’ quella
voglia di tornare sempre.
E’ quel
lungo desiderio di rimanere.
L’amore! Che
grande sentimento è ! Il più bello, l’unico … anche se viene confuso il più
delle volte con la volgarità, col fare delle gratuite violenze, col farlo
pensare pornografico, è altro!
E’ quel
sentire dentro che ti urla di volerlo accanto per sempre, per tutta la breve
vita del bruco.
Significa
dignità, onore, rispetto, libertà, amicizia, fraternità, rimanere unicità anche
nelle promiscuità, quel saper guardare negli occhi e capire senza bisogno di
tante parole.
Platone
disse: “ … c’è UNA e una soltanto parte di te nell’universo . !!! “ è questo
l’amore, l’amare! Pensaci.
domenica 2 agosto 2020
Ma cosa siamo diventati ?
Di Vincenzo Calafiore
03 Agosto 2020 Udine
-
Editoriale –
La nostra civiltà, avida,
possiede ormai il controllo delle potenze della tecnologia e ha abbondantemente
soddisfatto quasi tutte le necessità e bisogni elementari, ma anche quelli
artificiali.
Quindi meno autentici, il
patrimonio intellettuale non ha più risposte concrete da offrire.
E’ una civiltà che in qualche modo
si sta facendo rubare il futuro da un malessere che ai molti filosofi e
sociologi piace definire – dell’anima - .
La decadenza morale e
sociale, si vede, si tocca, si manifesta continuamente e si trasforma, non in
bene, ma in paure e indecisioni permanenti.
Cosa fare?
Cosa è rimasto a questa
società come riferimento?
Se per un solo attimo ci
voltassimo a guardare al nostro
passato culturale, osserveremmo che il Rinascimento è finito.
L’illuminismo anche, e il
Romanticismo è diventato cosa di pochi, surclassato dalla pornografia, dalla
depravazione e in fine l’Umanesimo che
fine ha fatto? E’ diventato poco più che
un lontano, lontanissimo ricordo.
Di fronte al lento e
inesorabile appassire delle coscienze, ormai svendute per una semplice ricarica
telefonica, dalle proposte sessuali online, dalla pedopornografia, dalla
prostituzione online e professionale.
Non occorrono nuove filosofie
o grandi riforme, perché abbiamo tutto a portata di mano: è necessario solo
riavvicinarsi a Dio.
Blaise Pascal ( pensatore francese ) chiedeva all’uomo di
credere in Dio! Se lo avesse trovato il suo premio sarebbe stato il paradiso,
se non ci fosse stato, avrebbe comunque vissuto bene, senza perdere nulla…
Si potrebbe pensare a un “
sogno “ degno di chiamarsi tale, e magari cercarlo di realizzarlo, non a danno
di altri, ma con le proprie forze, con anima, per riuscire a cogliere il senso,
della vita stessa, insomma cogliere la sua invisibilità a dispetto della
apparente concretezza del mondo degli esseri umani, piuttosto anche al
decadimento; il sogno è quell’invisibile che fa muovere il mondo.
Barba e capelli bianchi
arruffati dal vento, la carnagione olivastra, gli occhi mobilissimi, sempre
pronti a cogliere l’attimo o a seguire le strane traiettorie disegnate in cielo
dai gabbiani; conosco la vita! So raccontare le mie storie con i toni e le
pause con cui i vecchi sapevano incantare gli spettatori con la mia voce
profonda, leggermente rauca e con le immaginarie geometrie di pensiero
disegnate nell’aria con le dita; racconto la vita come la mia che da sola segue
il ritmo delle maree, delle onde e l’intensità della luce e del sole,piegati ai
voleri della luna.
Una scrittura che mette in
evidenza particolari che si consegnano a una fotografia di ricordi lontani,
fatta di lente affabulazioni, sommessa, sogni che sono la forza del vivere
anche se lontano molto lontano da questa Società ormai in una grande deriva.
Una Società preda sempre più
dai diversi fenomeni di violenza, e di una strana malattia morale che da anni l’ha
assoggettata.
Il cinismo e la
spregiudicatezza sempre crescenti, il pragmatismo senza principi, il non avere
ideali, valori etici, il non credere in nulla, il cercare un illusorio rifugio
nell’alcool, nelle droghe, fan si che aumenti il disprezzo dei valori umani
personali e altrui, alla svendita totale di qualsiasi principio morale, nella
carenza di rispetto verso ciò che è estraneo, nella stessa violenza verbale, la
violenta anarchia quotidiana delle strade dove sempre più manca il rispetto per
le regole, per gli altri.
L’amoralità, il degrado di
valori sono cresciuti tantissimo.
Senza alti ideali, senza la
dignità, senza i valori morali cresce la malattia morale che causa
superficialità, cinismo e violenza, che a fatica sono contrastate dalle
autorità.
Per sconfiggere questo stato
di cose, occorre essere consapevoli della terribile spirale di cui questa società è prigioniera.
E’ indispensabile tornare all’Umanesimo,
alla cultura.
Tornare ad amare la propria
dignità piuttosto che morire da pezzente!
“ fatti non
foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza. “ Dante Alighieri
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