La meraviglia del vivere
Di Vincenzo Calafiore
29 Maggio 2021 Udine
“ …vivi, vivi non sommando
i giorni, o peggio ancora
buttandetoli addosso come una zavorra!
Ma vivi perché la Vita è uno
spettacolo bello da morire ….
meraviglioso come il primo vagito … “
Vincenzo Calafiore
Torno su questo
argomento “ vivere “. E’ un argomento su cui torno spesso col rischio di essere
anche
“ ripetitivo” o
noioso, dipende dai punti di vista,dipende anche dal pensiero individuale
( rispettabile ) che
si ha della vita.
Dato l’argomento
trattato userò un linguaggio diverso che poco si discosta da quello inerente
l’amore, l’amare sia essa una – Donna – che la nostra stessa esistenza. Sarebbe
bello dibattere, ma purtroppo come sempre accade ad eccezione di poche persone
ci si limita a mettere un mi piace magari senza leggere; ed è un peccato poiché
sono del parere che non si finirà mai di imparare e di conoscere, da tutti, da
ogni spettacolo cui la vita sempre ci sottopone sotto gli occhi a noi ciechi e
sordomuti!
Ad eccezione dell’uomo, nessun essere si meraviglia
della propria esistenza,della –meraviglia del vivere – La meraviglia
filosofica è viceversa condizionata da
un più elevato sviluppo dell’intelligenza individuale. Tale condizione non è
l’unica, è invece la cognizione della morte, insieme con la vista del dolore e
della miseria della vita, che senza dubbio dato l’impulso più forte alla
riflessione filosofica e alle spiegazioni metafisiche del mondo.
Se la nostra vita fosse senza fine e senza dolore, a
nessuno forse verrebbe in mente di domandarsi perché il mondo esista e perché è
fatto a questo modo, ma tutto sarebbe piatto e ovvio.
“ La recente
tragedia della funivia del Mottarone è il risultato o il traguardo se si vuole,
ma anche il tragico esempio del valore della vita che si ha in questa corrotta
e ipocrita società di umani; i responsabili di questo disastro anche volevano
sparire in qualche paradiso lontano dalle mani della giustizia, questo disastro
che si poteva evitare è stato voluto dalla sete insaziabile del denaro.
Questa società per il denaro è capace di tutto, senza
freno nella libera caduta nella corruzione e nella sopraffazione dei più deboli
negli svariati aspetti.”
Queste domande di carattere universale, definibili
come il problema dell’esistenza o del rapporto tra individuo e il mondo, tra il
soggetto e l’oggetto, vengono trattate dalla filosofia
( quella che manca in questa vita) seguendo due
aspetti: uno è quello della filosofia teorica che studia gli aspetti della
conoscenza, l’altro è quello della filosofia pratica o morale o etica, che si
occupa dei comportamenti della persona nei confronti di altri soggetti,
soggetti che sono gli altri uomini che esso presume siano individui come lui,
per il semplice motivo che gli appaiono simili a lui, pur non conoscendoli o
non potendoli conoscere, al di là delle apparenze o dell’esteriorità.
Sebbene l’etimologia ci consenta di trarre indicazioni
precise, la determinazione della filosofia, come concetto e come metodo anche,
resta tuttavia problematica ed è pertanto, necessario premettere che una
definizione ultimativa e specifica della filosofia non può darsi; ogni sistema
di pensiero infatti include al suo interno una ridefinizione del concetto
stesso.
La vita dunque, nel senso più alto, non è l’uomo perso
in quelle dovute riflessioni; egli pur avendo un bagaglio del sapere
considerato astratto, possiede tuttavia la capacità di farne un uso corretto,
in pratica la filosofia come “ stile di vita”, saggezza intesa come – saper
vivere-, in una unità di teoria e prassi tipica del tempo, fatto di sistemi
ideali astratti ed avulsi dalla realtà quindi un mero – stile di vita- .
Quel che manca oggi oltre alla filosofia del buon
vivere è anche l’Ontologia dell’uomo, del suo rapporto col nulla, ovvero ciò
che non è essere!
Chissà se mai l’uomo riuscirà a porre un freno alla
sua ingordigia, quel cancro nell’anima che vuole tutto e che forse lo farà perire
per sua stessa mano; anteponendo a questa la dimenticata o accantonata Etica
quella cosa che ha al suo centro il suo soggetto –uomo – in quanto essere
sociale; che gli fa determinare ciò che è giusto o sbagliato, distinguere il bene
dal male in base a un valore.
L’etica dunque è libertà, libertà di determinare gli
opportuni limiti: fermarsi!