Le ragioni dell’esistenza
Vincenzo Calafiore
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Ciao è da molto tempo che non scrivo, e mi dispiace
pure di non averti mai scritto prima e spero che lo sconforto dato dal dover
precisare l’ovvio, non mi faccia passare la voglia e il coinvolgimento delle
ragioni del cuore.
Ho avuto in questo tempo e forse non per un attimo la
sensazione di quando in tarda età ho capito di non aver detto abbastanza a chi
mi ama quanto gli abbia voluto bene.
Sono stato per te e per molti altri lettori silenti,
una luce in certi momenti di profondo buio personale, e sono stato dimenticato
senza un grazie.
Non è questo a farmi passare la voglia di scrivere,
semmai mi infastidiscono,
ma d’altro canto sono i sogni a farmi continuare a
scrivere.
Non sono i complimenti, di cui ringrazio di cuore,
certi veri, e molti altri vuoti, tanto per fare, senza alcuna emozione
rasentano l’ipocrisia ed è forse meglio non farli.
Ma, scrivo! E per il semplice fatto di avere un sogno,
un orizzonte da raggiungere; e non intendo un luogo preciso, ma dove vuole il
cuore o per il nobile senso etimologico del verbo σκέπτομαι (skeptomai ) !
Intenso come guardare verso, scrutare, stiamo tutti
quanti andando assieme nella stessa direzione, solo che a non guardare è la
maggioranza.
Non è che io abbia chissà quale capacità intellettiva
o predittiva e non mi sentirei comunque a mio agio a ricoprire un ruolo
di……saggio, mentore, stregone.
Però una cosa mi è rimasta sin da piccolo, una cosa
che mi ha creato non pochi problemi … Sento sempre quello che provano
le persone, anche se fanno di tutto per dissimulare o mostrarsi all’opposto.
Io purtroppo dietro, la sicurezza e la caparbietà mia
si nascondono le mie fragilità, le delusioni, le solitudini a cui questo
sistema del bell’apparire, dell’aggressività, la buffonaggine, la prorompenza
seduttiva sempre sottopone.
Io dietro a tutti questi vedo cosa manca, cosa
cerchiamo.
Vedo l’esatto momento in cui c’è bisogno di un
abbraccio, di una carezza, di una parola di conforto, di uno sguardo che sappia
di fierezza, orgoglio, dignità, non certo di arresa, per questo sono qui, per
questo scrivo ancora.
E non è una bella sensazione.
Questo è il motivo per cui non posso pensare di avere
solo uno “ scopo” o solo un punto di arrivo in cui fissare il mio tempo.
Siete voi il mio punto di arrivo!
Avrei voluto che voi camminaste con me, in
questa vasta solitudine.
Forse è in questa frase che è racchiusa
tutta la mia inconcludenza, spesso vana,
e ancor più dolorosa, ma è così che sento
il mondo e farei un grande sbaglio a lasciarvi per viaggiare da solo. Questo è
un ritorno.
Ci vediamo nella luce”!
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