Non ci resta che piangere
Di Vincenzo Calafiore
17 Aprile 2025 Udine
“ ….il vento gelido tormentava
le foglie rosse e gialle … era l’inizio
di un giorno qualunque e faceva
freddo.
Camminando la ghiaia scricchiolava
e il rumore si perdé nella bruma
dell’alba.
C’era aria d’incertezza … girò
appena la testa
per guardarsi attorno, e passò la
mano
sulla tasca interna e sentì che c’era
qualcosa,
era una conchiglia.
Ma lui non era stato al mare …da
molti anni
come faceva ad avere una conchiglia
in tasca?
E’ una domanda a cui non ha avuto o
trovato una risposta…
Vincenzo
Calafiore
Sembrano passati secoli dal tempo in cui spopolava “ Il
Carosello “ dopo i bambini andavano tutti a letto, oggi piaccia o no ci sono
solo stupidari con l’intento di far ridere o per lo meno di strappare un
sorriso.
La vena comica della letteratura sembra essersi spenta
ormai da molti anni e sembrano secoli, al suo posto il bestiario della politica
che ha preso, con l’aiuto dell’invadente televisione, il posto dell’autentica
invenzione letteraria.
La televisione dagli anni che furono a oggi ha
prodotto a cascata “stupidari “ di grande successo, pari alla loro euforica
decadenza e insignificanza, è un’orrenda rappresentazione degli orrori
contemporanei della stupidità, della violenza e della corruzione diffuse nella
società, nella politica, nella cultura, nei rapporti personali e persino nel
tessuto psichico individuale.
Il mondo è già finito da un pezzo, e non resta che
raccontare il suo lento estinguersi nella farsa.
E’ dunque una farsa esistenza, un teatro ove viene
rappresentato l’assurdo, malinconico e triste, ove gli spettatori pregano di
essere rapiti dagli extraterrestri per sfuggire a questa agonia, i quali però
se ne guardano bene dal voler stabilire un contatto con gli umani.
Quel che manca è il sogno della bellezza,
il sogno della cultura, la capacità dell’inventarsi
dei dialoghi trasognati, beckettiani. che allontanino per un po’ dalla triste
realtà.
Pare che la forma più comune di impudenza sia quella
di ridere, ritenendole assurde, cose che poi avverranno.
Qui pare invece che tutto è già avvenuto e un sorriso
non può seppellire ciò che è già sepolto, ma è un fiore sulla tomba del mondo.
La verità è che solo le storie personali sono capaci
di colmare il dolore dentro. Solo le storie ci aiutano a sopravvivere a questa
catastrofe!
La cosa che più mi piace fare è quella di scrivere
qualche poesia sulla carta che contiene il pane o avvolge verdura e cibarie,
conscio che poi andrà a finire al macero!
Ma anche di scrivere per guardare dentro di sé, scandagliando
le proprie emozioni, e rendersi conto che basta così poco per essere felici,
magari fare anche dei lunghi voli per il cielo per incontrare gli angeli …. Come
un personaggio di Chagall!
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