venerdì 18 marzo 2016



Shalom aleikhem
שלום עליכם


Di Vincenzo Calafiore
17 marzo 2016- Trieste


Shalom aleikhem che significa, "che la pace sia su di voi" che bello sarebbe potersi salutare così al mattino, durante il giorno, alla sera, con un saluto così e sentirsi bene, in pace.
E invece oggi  questo saluto ha perso il suo senso, snervato nel suo stesso significare, a causa dell’orrenda stupidità umana che con armi in mano perfino in quelle dei bambini, ha ripreso a farsi del male cedendo allo stupido errore delle “ guerre di religioni “ è una guerra in realtà mai finita!
E’ come una sorta di maledizione, questa guerra stupida, che sta mietendo vittime in tutto il mondo. Ma la cosa peggiore è quel sottile piacere di “ uccidere” con l’uso di altri uomini, donne, bambini imbottiti di esplosivo e fatti saltare in aria, nelle chiese, nei mercati, ovunque ci siano affollamenti.
Ma ci sono carnefici che hanno affinato l’arte di uccidere col mettere in delle gabbie metalliche degli uomini e arrostirli, ma anche a sgozzarli, in nome di una religione che è sempre la stessa, anche se diversa nella scrittura perché è sempre allo stesso Dio rivolta.
Questo misfatto accade mentre noi presi da altre crisi come quella economica, con quell’Europa più indaffarata a controllare la cassa che gli aspetti umanitari. Ci vengono proposte immagini di scene di morte a ora di pranzo e di cena, al mattino appena svegliati tanto che la “ morte” è divenuta cosa comune che non suscita più dolore, non suscita più desiderio di vita se non quello di aggiungere dolore al dolore, morte a morte.
Strano quel sottile piacere sfrenato o desiderio di uccidere che serpeggia ovunque, non riconoscendo che siamo tutti coinvolti, tutti partecipi bianchi e neri, gialli; cristiani e musulmani, indù, tutti al baratro di un conflitto nucleare planetario.
Incoscientemente lasciamo che dei bambini in una specie di terra di nessuno, dormano e vivono nel fango, trattati come bestie.
Mi fanno male quelle immagini di bambini che in pieno inverno sono costretti a lavarsi con l’acqua gelida piedi e scarpe infangate e rimetterle su bagnate, immaginarsi che dolori e sofferenze!
Tutte inutili, tutte disumane!
Questo accade mentre gli “ illuminati” pensano ai soldi, ai bilanci, a chiudere le frontiere, a scacciarli via come appestati, a costringere un fiume umano a muoversi a piedi, a morire per strada, a essere rinchiusi in aree come bestie in un parco zoo, ma questo non è un film, non è uno zoo sono persone che fuggono dalla distruzione e dalla fame, dalla morte che trovano poi lontano dalla loro terra, dalle loro case, dalla loro vita che noi esseri umani la svendiamo, la commerciamo, la usiamo come mezzo per ottenere qualcosa, come ricatto, come immagine di noi stessi: miseri e stupidi, inumani!
Penso a un tempo migliore ormai perso, penso a questi orribili tempi di morte e distruzione e mi sento soffocare, mi sento indegno di considerarmi uomo.
Penso che tutti indistintamente apparteniamo alla terra dove torneremo cenere, e non che la terra ci appartenga!
Penso che non ci sia cosa peggiore di una guerra santa perché questa non avrà mai fine, e sempre più porterà divisioni, odio, rancore, sangue, odore di morte.
Penso che non vi sia più una terra verde e non bruciata dall’odio, a cui andare e vivo come dentro una prigione, sperando in una libertà, in una giornata primaverile, in una giornata senza telegiornali, senza informazione, senza immagini di sofferenze: perché è già una sofferenza vivere in questo odierno bruttissimo e opacizzato dal grigiore della morte!
Abbiamo dimenticato Auschwitz, le Foibe?

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