Shalom aleikhem
שלום עליכם
Di Vincenzo Calafiore
17 marzo 2016- Trieste
Shalom aleikhem che significa, "che la pace sia su di voi"
che bello sarebbe potersi salutare così al mattino, durante il giorno, alla
sera, con un saluto così e sentirsi bene, in pace.
E invece oggi questo saluto ha
perso il suo senso, snervato nel suo stesso significare, a causa dell’orrenda
stupidità umana che con armi in mano perfino in quelle dei bambini, ha ripreso
a farsi del male cedendo allo stupido errore delle “ guerre di religioni “ è
una guerra in realtà mai finita!
E’ come una sorta di maledizione, questa guerra stupida, che sta
mietendo vittime in tutto il mondo. Ma la cosa peggiore è quel sottile piacere
di “ uccidere” con l’uso di altri uomini, donne, bambini imbottiti di esplosivo
e fatti saltare in aria, nelle chiese, nei mercati, ovunque ci siano affollamenti.
Ma ci sono carnefici che hanno affinato l’arte di uccidere col mettere
in delle gabbie metalliche degli uomini e arrostirli, ma anche a
sgozzarli, in nome di una religione che è sempre la stessa, anche se diversa
nella scrittura perché è sempre allo stesso Dio rivolta.
Questo misfatto accade mentre
noi presi da altre crisi come quella economica, con quell’Europa più
indaffarata a controllare la cassa che gli aspetti umanitari. Ci vengono
proposte immagini di scene di morte a ora di pranzo e di cena, al mattino
appena svegliati tanto che la “ morte” è divenuta cosa comune che non suscita
più dolore, non suscita più desiderio di vita se non quello di aggiungere
dolore al dolore, morte a morte.
Strano quel sottile piacere
sfrenato o desiderio di uccidere che serpeggia ovunque, non riconoscendo che
siamo tutti coinvolti, tutti partecipi bianchi e neri, gialli; cristiani e
musulmani, indù, tutti al baratro di un conflitto nucleare planetario.
Incoscientemente lasciamo che
dei bambini in una specie di terra di nessuno, dormano e vivono nel fango, trattati
come bestie.
Mi fanno male quelle immagini
di bambini che in pieno inverno sono costretti a lavarsi con l’acqua gelida
piedi e scarpe infangate e rimetterle su bagnate, immaginarsi che dolori e
sofferenze!
Tutte inutili, tutte disumane!
Questo accade mentre gli “
illuminati” pensano ai soldi, ai bilanci, a chiudere le frontiere, a scacciarli
via come appestati, a costringere un fiume umano a muoversi a piedi, a morire
per strada, a essere rinchiusi in aree come bestie in un parco zoo, ma questo
non è un film, non è uno zoo sono persone che fuggono dalla distruzione e dalla
fame, dalla morte che trovano poi lontano dalla loro terra, dalle loro case,
dalla loro vita che noi esseri umani la svendiamo, la commerciamo, la usiamo
come mezzo per ottenere qualcosa, come ricatto, come immagine di noi stessi:
miseri e stupidi, inumani!
Penso a un tempo migliore ormai
perso, penso a questi orribili tempi di morte e distruzione e mi sento
soffocare, mi sento indegno di considerarmi uomo.
Penso che tutti indistintamente
apparteniamo alla terra dove torneremo cenere, e non che la terra ci
appartenga!
Penso che non ci sia cosa
peggiore di una guerra santa perché questa non avrà mai fine, e sempre più
porterà divisioni, odio, rancore, sangue, odore di morte.
Penso che non vi sia più una
terra verde e non bruciata dall’odio, a cui andare e vivo come dentro una
prigione, sperando in una libertà, in una giornata primaverile, in una giornata
senza telegiornali, senza informazione, senza immagini di sofferenze: perché è
già una sofferenza vivere in questo odierno bruttissimo e opacizzato dal
grigiore della morte!
Abbiamo dimenticato Auschwitz,
le Foibe?
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