PIERANGELO BERTOLI
( Omaggio a un grande
Artista )

Vincenzo Calafiore
06 Maggio 2019 Udine
“ …
e adesso che farò non so che dire
ho
freddo come quando stavo solo
ho
sempre scritto i versi con la penna
non
ho ordini precisi di lavoro
ho
sempre odiato i porci ed i ruffiani
e
quelli che rubavano un salario
i
falsi che si fanno una carriera
con
certe prestazioni fuori orario… “
(
Pierangelo Bertoli- A Muso duro - )
“ omaggiare questo –uomo
– Pierangelo Bertoli, è per me un grande onore; poiché omaggiando lui, omaggio
la poesia e la dolcezza dell’amore. L’amore per la vita e lui ne aveva molto,
L’Amore per una donna e lui ha amato la sua sposa più di ogni cosa al mondo.
Parlare di Pierangelo Bertoli è come parlare di amore, perché è di questo che
si tratta. Ma anche di dignità e di orgoglio e lui ne aveva molto. Ora che lui
non c’è è rimasto il vuoto, non c’è più
coscienza …”
Vincenzo Calafiore
Era da tempo e
nell’aria di scrivere qualcosa a riguardo di un grande uomo, un grande Artista,
di un Poeta o cantore della vita, no quella vuota e priva di senso o di
significato, ma di quella vita vera, quella della quotidianità, della famiglia,
dei rapporti umani, della giustizia e parità sociale.

Questa “ vita “
Pierangelo Bertoli, la impregnava in tutti i suoi testi che una volta ascoltati
rimanevano affisse nel cuore e nella mente, non venivano almeno da me canticchiati poiché
per mia sfortuna sono stonato, ma li recitavo a memoria e mi lasciavano ieri
come oggi sempre significato, un significato che è la vita stessa, da lui
sempre ben rappresentata.
La strofa in “
incipit “ è un fondamentale di quella
che dovrebbe essere la “ purezza” del vivere e solo una persona pura avrebbe
potuto scriverla e Pierangelo Bertoli lo è stato fino alla conclusione del suo
viaggio terreno, che proseguirà verso quell’altrove a cui dovremmo essere
destinati.
Pierangelo è stata
una significante Stella Cometa che col suo passaggio ha segnato di cultura e di
nuove emozioni l’animo di molta gente; non è stato il burattino di Mangiafuoco,
ne mai ha svenduto la Sua dignità, il Suo orgoglio di uomo e di Artista.
Non voglio qui
elencare la sua Discografia, ma desidero parlare di lui, prima come uomo, poi
dell’Artista Pierangelo Bertoli.
Lui, Pierangelo da
impareggiabile Poeta che è, ha scritto
molto e non lo ha fatto perché aveva una famiglia a cui provvedere, lui ha
scritto con la sua “ anima libera”
e il suo “ grande
cuore “, canzoni di grande valore, di grande umanità. Che ancora oggi dopo
tanti anni sono come appena scritte, come fossero buon pane appena sfornato con
tutto il suo profumo, con tutta la sua poesia dei suoi occhi che hanno guardato
la tristezza del mondo si fatto.
Per quanto mi
riguarda era più “ cristiano “ di tanti ipocriti cristiani che ogni domenica si
recano a messa e poi magari picchiano e violentano.
“Certi momenti” una
meravigliosa canzone, quasi un editto coraggioso ( 1980) con cui affronta la
tematica dell’aborto schierandosi coraggiosamente contro la Chiesa Cattolica, a
dispetto dei tanti suoi … colleghi
….. servi muti e arrampicatori.
“ Pescatore “ un’altra bella canzone cantata allora con
l’esordiente e oggi grande Artista Fiorella Mannoia.
1991 . Il Poeta incontra Andrea Parodi dei Tazenda
con i quali si presenta a San Remo con – Spunta la luna dal monte – fu un
grande successo.
Andrea Parodi poi
nel tempo, si ammala e si congeda con una bellissima poesia della tradizione
popolare sarda dedicata alla sua sposa: “ No Potho Reposare “ resterà nella
storia come il suo amico Pierangelo Bertoli.
In questo Medio
Evo Scuro in cui si apprezzano più
la stoltezza e la banalità, in cui primeggia il lato oscuro della violenza.
In questo sistema
mediocre e di bassa cultura trovano posto in quel mondo della musica gente con
la cute tatuata che invece di cantare, parla, e sono nella maggior parte dei
casi cose di assoluta volgarità.
Questi sono gli “
Idoli” che vanno per la maggiore e che le emittenti private e non con loro ci
vanno a nozze.
Il dispiacere più grande è
assistere inerme alla distruzione sistematica di un mondo in cui un tempo
cantando si faceva poesia e c’erano persone che sapevano fare bel canto,
appunto come Pierangelo Bertoli, Andrea Parodi, Artisti e poeti allo stesso tempo che da soli sapevano
reggere la scena. Oggi in questo Medio Evo Scuro ci sono per fortuna ancora gli
ultimi due Istrioni: Renato Zero e Massimo Ranieri, due animali da palcoscenico
che sanno ancora incantare e fare emozionare, sognare. Ma questa è un’altra
storia.
Non riesco a spiegarmi
come mai le sue canzoni ancora oggi lavorando le canticchio, e come prima
emozionano e fanno pensare ancora, quelle poche di oggi una volta ascoltate non
le ricordo piu!
L’errore più grande,
commesso sia dalle emittenti private, ma ancor di più dalla RAI nei confronti di Pierangelo
Bertoli è stato quello di
dimenticarsi troppo presto di lui, un
Artista completo, un uomo che ha dovuto conquistare “ a Muso duro “ ogni centimetro di vita. Ma
c’è un erede Alberto Bertoli la speranza di tutti quelli che amano il bel canto e la
buona musica.
“ Alberto Bertoli, figlio dell’artista: «Mio padre ha avuto una
vita molto dura, il padre scomparso presto, la malattia fin dall’infanzia, ma
la sua forza credo che siano state le donne della sua vita, a cominciare dalla
madre per arrivare fino alla moglie, mia mamma». “
All’inizio non volevo pensare e mi dava
molto dolore, dire semplicemente che era deceduto.
Ora ho la sua musica ed è con me ovunque
io sia. E’ scontato dirlo, ma per me è davvero così:
io lo penso vivo, credo che sia bello a
modo mio cercarlo e ascoltare gli unici due CD che mi sono rimasti dei tanti
che non mi sono mai stati restituiti.
E’ il sentirlo vivo nella mia quotidianità
e magari rivedere su you tube alcuni suoi concerti e mi piace immaginare che
lui con tutte le sue grosse difficoltà ha sempre cercato di superare i
sentimenti della nostalgia e della malinconia, della tristezza, aveva un
entusiasmo e un coraggio da leone. Ciao Pierangelo!
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