Di Vincenzo Calafiore
28 Febbraio 2020 Udine
“ … vedi? Noi siamo stati ovunque
assieme abbiamo seguito quel
tratto
di filo blu, inchiostro
blu,quello che
a te un giorno mi portò, con
tutte quelle parole
che ancora sono da scrivere ….
“
Vincenzo Calafiore
Quei giorni, quei
giorni ancora lì nella memoria, non li ho mai dimenticati, erano senza te, come
fogli di un quaderno privi di parole.
Non si capisce il silenzio.
E’ una di quelle cose che sarebbe meglio non pensarci, se no
ci esci pazzo. Com’è possibile il silenzio nell’amore? E’ come quando il
cervello non funziona più. Quando ti svegli un mattino, e lei non c’è, non è
con te.
Quando apri il quaderno e lo trovi vuoto.
Quando vedi un aereo volare alto e pensi …. devo raggiungerla.
Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene via da qui,
devo andare a cercarla.
Quando ti guardi allo specchio e ti rendi conto d’essere
ormai invecchiato assieme ai giorni, agli anni.
Quando nel bel mezzo della notte apri gli occhi e ti pare
d’essere in mezzo a un oceano, in balia di un oceano e pensi io comunque la
raggiungerò!
Al mattino invece ti rendi conto di quanto sconcertante sia
lo scoprire quanto sia silenzioso e micidiale il destino, quando d’un tratto
esplode in petto: ti amo.
E ti convinci sempre più che la vita non va come l’hai
immaginata, lei fa la sua strada e tu miseramente la tua e non sono uguali.
E’ così, per la miseria se è così … io non è che volevo
essere felice ad ogni costo, questo no, mai.
Volevo solo amare, questo sì, solo amare, salvarmi da un
oceano di solitudine, ecco: salvarmi!
Come succede ho
capito tardi da che parte andare, dalla parte dei grandi desideri, quelli che
come anomale onde all’improvviso arrivano e ti sommergono, ti fanno annegare
dentro un bicchiere di notte.
Uno che ama si aspetta che sia l’amore a salvare, e invece
no! , sono i desideri a salvare!
Sono la parte più vera dell’amore e se rimani con loro ti
salverai sempre!!
Se dai lazzo alla vita, lei si rivolta contro, inesorabilmente
ti ucciderà … e lì che ti renderai conto che non si può desiderare qualcosa
senza farsi del male, senza provare dolore.
E’ lì che si compie tutto, non c’è maniera di scappare, più
ci si agita e più anneghi, più ci si ribella e più ci si ferisce.
Non c’è via di scampo.
Una cosa che non riesco a spiegare a nessuno è il : Mare!
E’ quel mare che frigge negli occhi tuoi, è quel mare da cui
non si può scappare, ma soprattutto è un mare che chiama, non smette mai di
stupire, di incantare.
E’ un mare che ti entra dentro, ce l’hai addosso, ne senti
il profumo, le sue essenze, e se va via ti lascia bianco salino.
E’ un mare che vuole me!
Potrei anche fare finta di non vedere né sentire, ma sarebbe
inutile lui continuerà a chiamarmi e verrà a prendermi senza spiegare nulla, mi
porterà via senza dirmi dove, e ovunque io vada ora come domani ci sarà sempre
un mare a chiamarmi , disegnato sugli occhi….!
E mi pare di vedere l’inspiegabile miracolo dell’amore,
della vita …. Il mare dei tuoi occhi.
Così accade che quando ti desidero, di finire a sbattere
contro un muro, un muro di silenzi e di distacchi, e so che un giorno questi
muri cadranno e mi ritroverò dinanzi ai tuoi occhi da gabbiano.
Che sogno è questo amore, che non desiste, questo amore di
tanti giorni pieni di grazie; questo amore che va oltre le immaginazioni e
strade che portano in un ovunque.
Che portano a sceglierne una, a scegliere una donna, la mia
donna, come una casa, un mare da guardare, un modo di more tra le sue braccia
ancora di notte accesa da sogni che come il mare vengono e rilasciano incanto,
amore.
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