VIVERE
Di Vincenzo Calafiore
8 Marzo 2021 Udine
“… abbiamo necessità per vivere
credere in qualcosa e non importa
sia una divinità o a un amore
è importante credere.
Credere non certo a quei dei pagani
della politica, ipocriti e mercanti,
mercenari al servizio del potere e del denaro.
Che per la loro esistenza vivono
una inesistente vita ! “
Vincenzo Calafiore
Vivere è imparare a Vivere!
Andare come in un viaggio
nelle profondità delle acque della vita e per farlo bisognerà essere aperti e
ricettivi, ciò libera dalle inibizioni della paura e permetterà di comprenderne
il suo significato.
Nel nostro viaggio bisognerà
condividere la vita, non certo la morte,neanche le false idee degli ipocriti o dei falsi dei pagani; Vivere è una
filosofia fatta di verità e di luce!
Perché il fine della vita è :
vivere! L’atto più importante di cui dovremmo essere capaci.
La vita è sacra, come lo è la
comprensione del vivere che elimina le confusioni e le oscurità del caos, del
disordine interiore; questa vita, questo vivere sono un grande mistero, l’uomo
stesso è un grande mistero.
Vivere significa essere parte
del cosmo dentro e fuori di noi, e noi oggi non abbiamo più un cosmo! Perché la
società e le sue strutture politiche-economiche sono state create al fine di
acquisire prestigio, potere, amore, soldi. Queste sono le basi, attualmente,
sulle quali si è organizzata questa società, la vita della collettività.
In questa società viviamo per
afferrare, arraffare soldi e relazioni sessuali e di potere; il processo dell’acquisire, del possedere, del divenire,
distolgono dal centro della vita.
Acquisire, afferrare,
trattenere, rubare, sottrarre, privare, conducono all’attaccamento e da questo
nasce la dipendenza o uno stato di dipendenza e lo stato di dipendenza,
impedisce il pensiero e la parola … è quello che vuole il cosiddetto “ sistema”
! Più cose si acquisiscono, più si è isolati in quel rincorrere l’accaparramento ad ogni costo, più si ha e più si possiede e
più si sarà lontani dall’energia vitale contenute nel cosmo attorno.
Arriva però per alcuni e non
per tutti il momento del sentirsi sommersi da tutte le stupidità e inutili cose
in cui vivono, nasce così la necessità
interiore di scoprire che sia possibile vivere in un altro modo.
Come si fa a desiderare la
morte, invece della vita, del vivere?
Come si fa a parlare di
felicità se questa non è in noi?
Così a questa maniera ragiona
quella persona che è stanca di un gioco fatto di crudeltà e solitudini
interiori ( perché lontana dal cosmo della vita), ma anche dal dolore, dalle
relazioni false e ipocrite che non danno modo di chiedersi: “ Cos’è la vita ? “
che cosa significa vivere?”
Fino a quando tali quesiti
non sorgeranno dal cuore non sarà mai libera!
Come si può imparare, se la
mente è colma di cose inutili e di arroganza intellettuale? L’errore sta nel
concedere all’intelletto di aggrapparsi alle proprie conclusioni certe, alle
proprie acquisizioni, sentirsi sicuri di un certo sapere, di possedere idee,
dimenticando che una mente acquisitiva non potrà mai essere una mente ricettiva.
La comprensione fiorisce
quando c’è il coraggio di osservare da vicino il contenuto della propria vita,
quando c’è l’umiltà di imparare da ciò che si scopre; in realtà viviamo la
nostra vita senza gioia, calore, amore, passione, altruismo, sincerità, onestà.
Viviamo casualmente da
indifferenti, in uno stato di intorpidimento, nella disperazione e nella
frustrazione.
Dobbiamo osservare la vita
umana, la miserevole situazione in cui giaciamo, in realtà non siamo nati per
questo; viviamo trascinati, ad essere trascinati, viviamo la nostra vita tirati
a forza dalla società, tirati a forza da teorie economiche, sociali e religiose.
Arrestare il movimento di una
mente condizionata comporta la non accettazione della sua autorità, e fino a
quando si accetteranno l’autorità dei modelli alimentati dalla società sì
fatta, non saremo mai liberi!
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