Come un filo d’erba
Avresti dovuto vedermi
quando ero dritto come un filo d’erba;
col sole negli occhi e il bianco salino
in bocca.
Oh sì, che avresti dovuto vedermi
con la pelle dorata dal sole
e tanto tempo ancora da vivere da
esplorare.
Ti ho tenuta in braccio
abbiamo fatto assieme i bagni
hai giocato con me, e vegliato il tuo
sonno.
C’ero io vicino quando stavi poco bene
io ti tiravo i dentini, piccoli come
chicchi di riso,
ero io il tuo topolino che ti portava
il regalo,
a tenerti con una mano in bicicletta
ad accompagnarti a scuola.
Sono stato la tua ombra!
Perciò se mi vedi poco sicuro nel
camminare,
se sbaglio,
se non ricordo,
se ci vedo poco
se sento poco
se continuo ad essere disordinato,
se mi smarrisco,
se mi vedi assente
non perdere la pazienza, io con te non
l’ho mai persa.
Se mi addormento sulla sedia
Se
fumo la mia sigaretta
Se non faccio più le parole crociate
Se mi attardo nei miei pensieri
Nei miei ricordi, non chiamarmi
è lì che voglio stare e rimanere
lì con quel che vivo, a vedermi
nel mare della mia terra
nei suoi profumi,…
Lasciami lì, la strada di casa per
tornare la conosco ormai molto bene.
Non ti chiedo nulla
Non voglio una badante
Ma neanche essere una zavorra.
Finchè vedrò
Fino a che avrò la forza di alzarmi e
di camminare
Fino a che potrò usare le mie mani
Io non chiederò aiuto, non chiedo
nulla.
Ma vorrei che non fossero calpestate
La mia dignità,
la libertà,
l’orgoglio.
Quel che sono stato, ricorda che lo
sarò per sempre, fino alla mia fine.
Nella mia testa c’è la mia vita, che tu
non ricordi o non conosci.
Vincenzo Calafiore
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