GRAZIE
Di Vincenzo Calafiore
Nei giorni concitati,
antecedenti al grande evento del 25 Dicembre, sono andato a toccare con mano la
realtà dei cosiddetti “ Centri Commerciali “
che per sua connotazione significa un raggruppamento di realtà diverse
in un’unica entità snodata su un unico piano a volte su due detta “ Galleria”.
Sono certamente
ambienti accattivanti specialmente ed in maniera particolare in queste grandi
occasioni, un tripudio di luci, e di colori a predominazione del rosso nelle
vetrine, negli addobbi, che invitano o meglio dovrebbero invitare allo shopping
( un termine che odio in quanto di origine anglosassone e non mediterranea).
Passeggiando e osservando tutto l’insieme saltano agli occhi di chi è abituato
a guardare le cose e non a lasciarsi guardare dalle cose, le realtà sommerse,
che sono le cosiddette “ maestranze “ o in parole semplici “ il lavoro di una
moltitudine di persone, donne e uomini, che dietro le quinte di questo immenso
e snaturato teatro dell ‘assurdo, si muovo in turni di lavoro pazzeschi e
massacranti, sempre per la stessa misera paga.
C’è un ordine da
seguire in questa considerazione del tutto personale, gratuita e opportuna in
questo caso.
Il cuore pulsante di
questi enormi polmoni commerciali è solitamente il Supermercato di una catena
che può essere dei “ Carrefour” o dei “ Bennet” – “ Panorama “ –Despar” etc,
etc. entrandoci il colpo d’occhio è magnifico, eccellente. Ma per far trovare agli
avventori, o clientela che sia, la merce negli scaffali qualcuno o più di
qualcuno ce l’avrà messa e sono squadre di ragazzi e ragazze a turno al mattino
presto ( dalle 4 alle 8 ) che sistemano l’infinità varietà di prodotti. Ci sono
gli addetti che “ allarmano” specificata merce più appetibile per i ladri, c’è
il personale che puliscono le corsie, gli addetti all’orto-frutta, i
panificatori, macellai, gli addetti ai banchi del pesce che d’estate e d’inverno
devono mettere le mani nel ghiaccio per approntare i banchi.
E’ tutto personale a
turno, personale sottopagato e sfruttato non dai datori di lavoro poiché essi
si basano sulla paga sindacale, ma sfruttati dal Sindacato stesso; questi “
personale” sono persone che sfortuna loro lavorando in questi grossi Market,
specialmente in queste mattanze, non hanno ne orario, ne famiglia. Perché a
fine turno da colei che è all’ingresso ad impacchettare merce non del market
all’ultima addetta alle casse o alle pulizie, rientrando a casa non vedono
altro che il letto e certamente non avranno voglie di cin-cin o di auguri, ne
di mettersi a cucinare o il stare semplicemente sedute/i a tavola.
E sempre per la
stessa misera paga base aumentata dalle
ore degli straordinari ! Bisogna chiedersi se ne vale la pena, ne vale la pena
ammazzarsi o stare male di tanta fatica?
Allora chiedersi e
chiedere loro dove sia il senso di questa festa dissacrata e infangata dai
carrelli stracolmi di cibo che poi andrà a finire in discarica?
Dov’è il senso, il
significato?
Forse nei dolori alle
braccia, alle gambe per il lungo rimanere in piedi, alle mani per lo straccio e
la scopa passati a terra, alle lunghissime ore senza la possibilità di potersi
sedere un solo secondo, ne bere un po’ di acqua. E’ questa la nuova forma di
sfruttamento e di schiavitù! E poi, in ultima cosa pregare il Dio di non
ammalarsi poiché il lavoratore o la lavoratrice al suo rientro il più delle
volte è soggetto a una specie di “ punizione” celata.
Per accedere a questi
Centri Commerciali si attraversa la famigerata “ Galleria “ un lungo serpente
su cui si affacciano vetrine di negozi e profumerie, o del di “ tutto “ ; la
troviamo accogliente e pulitissima, calda e fresca d’estate.
La galleria nei mesi
estivi è diventata il punto di ritrovo della gente per passeggiare e
rinfrescarsi allo stesso tempo, spendendo poco, pochissimo; d’inverno per
scaldarsi e passare qualche ora in un insieme di attori e recitanti, un insieme
di offertori e compratori.
Anche qui il solito
personale addetto, la maggior parte donne con o senza famiglia che girano
continuamente con degli enormi carrelli pieni di materiali per la pulizia dei
lunghi corridoi, dei bagni che gente educata imbratta di piscio e di escrementi,
senza riguardo, senza rispetto ne per il “prossimo” né di quelle donne che in
certi casi vomitando l’anima devo pulire.
Personalmente, come
raro avventore, più come “uomo” desidero manifestare il mio grazie a tutte
queste persone avanti e dietro le quinte; per quel che basti o possa
significare il mio grazie è alla loro dignità, alla loro grandissima volontà,
al loro enorme sacrificio di guadagnarsi consapevoli d’essere sfruttati e da
arresi, la misera paga base di 600€ al massimo di 900€ al mese ( forse, perché non
sono in possesso di alcun dato). Grazie dei vostri sacrifici e della vostra
grande fatica. A voi vadano i miei più sinceri auguri non di buon Natale perché
non ve ne frega, ma di ottenere e avere riconoscenza, tradotta in qualche lira
in più sul vostro stipendio affinchè voi stessi possiate dire “ ne è valsa, la
pena”! Grazie
Vincenzo Calafiore