La ferita morale
Di vincenzo calafiore
4 settembre 2016
Udine
Cominci a distinguere
il – senso vero della vita – dalla monnezza quotidiana quando inizia la tua
avventura da senior; comincerai a rabbrividire e a provare un grande senso di
sconforto, lo schifo, e la pochezza in cui si è sprofondati.
Ma tu, vallo a
spiegare ai giovani il tuo disorientamento, il tuo disgusto, il grande
desiderio di scappare e per farlo ti inventi la qualsiasi cosa, magari
inventandoti un sogno purchè ci sia in questo la salvezza come riparare in un
porto sicuro.
Vallo a spiegare ai
giovani che se loro crescono con l’affettuosità verso un tablet e non ai
genitori.
Se non riescono a
parlare con i vecchi, se non hanno cosa dire e passano ore col dito sulla tastiera
di un computer o smartphone.
Vallo a dire a
giovani che non è loro la colpa ma nostra che non siamo stati capaci di
coltivarli e tenerceli vicino, che abbiamo dato loro tutto senza renderci conto
di aver dato loro tanta solitudine, vallo a dire ai giovani quanto triste e
vuota sia l’esistenza senza amore, amicizia, rispetto, umanità.
Vai a spiegare ai
morti che qualcuno senza rispetto li ha usati per farne scarno o satira che
sia!
Non ho dimenticato
quando certi arabi “ incazzati neri “ sono entrati nella sede di “ Charlie Hebdo”
sparando e uccidendo.
Non ho dimenticato
che tutti indistintamente dipingendosi il volto coi colori della bandiera
francese lanciavano messaggi di solidarietà con “ je suis Charlei” era il 7 gennaio del 2015 e ci fu un attacco
terroristico contro la sede del giornale satirico Charlie Hebdo, a Parigi.
E la cosa andò avanti
un bel po’, tutti lì a gridare sdegno contro la reazione tremenda degli arabi
incazzati neri!
La violenza non è mai
né bella, né giusta o necessaria, si può reagire senza uccidere, ne fare del
male anche se istintivamente verrebbe voglia nei tempi della reazione o di
risposta che sia.
Ma tu vai a spiegare
ai giovani che così non si fa, vai a spiegare loro quanta voglia repressa c’è
di mandare affanculo ogni cinque secondi qualcuno.
Vai a spiegare loro
cosa siano la libertà e la democrazia e i confini che questi non devono
superare.
“ Chiarlie Hebdo”
questi confini li ha superati senza rendersi conto che i morti sono loro, che
il pasticcio di lasagne farcito di morte in realtà sono loro.
Non sono degni di
attenzione, non dovrebbero neanche esistere, non avrebbero dovuto avere tutta
quella solidarietà da ogni parte del mondo, perché così facendo noi tutti li
abbiamo fatti diventare degli eletti con
il potere di infangare e dissacrare ogni cosa e ogni ovunque.
Questi fanno schifo,
sono indegni di fare
parte di quel grande pentolone che è la stampa o informazione che dovrebbe
essere.
Questi non dovrebbero
esistere neanche.
E’ chiaro che noi
italiani bravi a dipingerci la faccia di blu per dire che “ vi siamo vicini, ci
dispiace, non è giusto, c’è la libertà di stampa, c’è la democrazia “ ora ci
incazzati perché questi dei del nulla ci hanno preso per il culo usando un
mezzo improprio e inadatto.
Allora perché rimanere
attoniti di fronte a una reazione incontrollata?
Ma tu, vallo a
spiegare ai giovani di quanto faccia schifo questa società che per un pugno di
dollari è capace non so di che; vallo a spiegare a loro che li stiamo nutrendo
di nulla.
Io mi auguro, anzi
auguro a questi che fanno satira da schifo di essere sfrattati dal mondo della
stampa, e magari di fargli provare ancora dolore per vedere se ancora qualcuno
si dipingerà il volto, fargli provare cosa significhi essere deriso con una
vignetta.
Per fare ciò ci
vorrebbe coraggio, e sarebbe un atto doveroso di coraggio chiudere
definitivamente questo periodico inutile come la satira che fa: uno schifo!
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