venerdì 28 dicembre 2018


L’ultima “ Primavera”

Di Vincenzo Calafiore
29 Dicembre 2018 Udine

“ … e ora siamo qui, in questa nuova alba
ancora con le stesse parole e lo stesso pensiero.
Siamo qui, assieme, uno di fronte all’altra con
quel – perché –  sospeso negli occhi che
avviano ogni dì  a nuova vita, fino alla prossima
alba.
Così rinasco con quel – ti amo –
come fosse un passaporto per l’eternità……. “
                                    Vincenzo Calafiore

Non è giusto in una notte così non poter vivere il sogno più bello!
In una notte così di tante stelle e di luna grande, tanto grande da sfiorare quasi il mare!
In una notte così ti vorrei qui dinanzi ai miei occhi per raccontarti di me, e di quel mare dentro che si muove e muovendosi mi porta via con se lontano da te tutto quel tempo che sta nello schioccare delle dita.
Tu lo devi sapere che io ti amo per quanto riesci a darmi con quella tua semplicità che quasi sempre mi commuove;
devi saperlo che t’amo così tanto da avere una ragione di più per vivere.
Voglio che Tu lo sappia, e ancor di più lo sappiano anche gli altri perché conoscano uno dei tanti volti dell’amore, dell’amare una persona più di ogni cosa.
Perché mia cara questa è felicità, è questa la felicità: poterti amare!
Poterti chiamare con tutti i nomi del mondo e comunque sarai solo tu e solamente te a riconoscere la voce, e tutto quello che essa ha in se,e tutto quanto smuove in te quando il tuo cuore l’ascolta.
Vorrei che Tu fossi qui per potertelo dire guardandoti dritta negli occhi, quegli occhi che amano tanto… quanto mare sei in me, di come mi sollevi come onda per lasciarmi morire poi su una spiaggia deserta della solitudine.
Ma, penso anche che uomo sarei stato io se non ti avessi?
Che uomo sarei potuto essere se non avrei avuto la possibilità di poter dire : ti amo? O senza aver mai sentito il profumo di una donna, se non avessi potuto vedere e leggere il sorriso di una donna; e sono così fortunato di poterti amare, anche così nella distanza, in quel distacco che c’è tra ciglia e ciglia, mano e mano.
A mano a mano che si avvicina l’alba sento svanire in me la possibilità di vederti spuntare chissà da quale parte della notte, e vado in contro così alla mia ultima primavera conscio del mio tempo che pian piano con le sue magiche visioni va svanendo.
Non ho più tempo lo so. Ogni giorno lo vivo intensamente assaporando ogni cosa di esso, lo vivo sempre con quella speranza di poterti ancora amare; ma so anche che questo mare che mi culla e dolcemente mi porta al largo potrebbe all’improvviso capovolgermi e portarmi nel suo grembo. Non è solo questo il terrore, l’altro è quello di non poterti venire in contro, allargando le braccia per stringerti a me, o il non poterti più baciare o che ne so, il solo stare lì seduto su una panchina e parlare, sognare una vita possibile, anche al di sotto del mare.
Avrei voluto tu ci fossi quando mi sveglierò a notte fonda e mi tremano le mani dal freddo quando fuori  guardo il cielo. Vorrei che tu ci fossi anche solo per girarmi e trovarti dove l’ultimo sogno ti ha lasciato ad aspettarmi, pensa, non ci sarebbero state serate a sentirmi solo in mezzo alla gente e non mi sarei fermato a guardare il cielo sperando in una stella. E’ con te che voglio stringere il mio presente stringerlo forte e mandare al diavolo il mondo che non mi appartiene.
 Sei Tu che mi fai vibrare come filo d’erba in un campo…. Non è giusto che torni nel sogno senza incontrarti , io non voglio che vada così, l'ho voluto tanto, ma adesso non ho più tempo non voglio che si presenti alla mia porta il tempo con in mano le scuse per tutta questa lontananza, la voglia di amare, di farcela ancora a mantenere i tuoi ritmi, io avrei voluto solo che tu restassi qui con me per sempre con una carezza nello sconforto e darti sempre tutto, tutto sempre: perché ti amo.


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