mercoledì 5 dicembre 2018


Niente, nella mano chiusa a pugno

Di Vincenzo Calafiore
06 Dicembre 2018 Udine

Da qualche parte in questa notte ancora da farsi, c’è un mare calmo e una spiaggia ancora con il sole dentro davanti a un sole che uscendo di scena lascia di se scie luminose come fossero vie di stelle da seguire per trovare inedite poesie da imparare a memoria.
So che in un altro luogo c’è una felicità in attesa, delle mani che cercano le mie per intrecciare gli orli di un’esistenza sospesa fino alla prossima alba.
Questo amore è una barca arenata che nella notte in balia del buio attende la prossima marea per riprendere il mare.
La stilografica nella mano è un remo, che porta lontano, porta a lei che chissà in quale sogno sarà rimasta impigliata …. vorrebbe tornare.
La mia immagine riflessa sul vetro di una finestra, è quella di un libro riposto in libreria, un libro da sfogliare, pagine piene di parole a volte senza senso, come questa notte senza di lei, una delle tante, una delle poche rischiarate dalla luna che da lassù arcigna guarda la vita scorrere come un declino, come un fuori scena.
Ah! Che spettacolo la vita!
Avrei voluto averti qui questa notte, tremano le mani al solo pensiero e non riesco a scrivere.
Sai? Amarti o poterti amare è bello, anzi è bellissimo, noi camminiamo nella nostra vita come su una spiaggia … noi camminiamo lasciando le nostre orme sulla sabbia che sanno di poesia e loro rimangono lì fino a quando il mare lo vorrà.
Ma domani, svegliandoci, guarderemo questa grande spiaggia e non le troveremo più, non ci sarà nulla, le nostre orme, un segno qualsiasi che ricordi noi… il mare di notte ha cancellato tutto, la marea nasconde ogni cosa.
E’ come se non fosse mai passato nessuno.
E’ come se noi non fossimo mai esistiti.
E invece esistiamo, amiamo, soffriamo, ridiamo, giochiamo con la vita, col tempo … già il tempo che cerchiamo di cristallizzare per fermarlo e lui prende noi, come il mare si riprende la spiaggia.
Non vorrei mai svegliarmi e trovarmi solo, o vederti andar via, sei un luogo, il mio luogo.
In cui non pensare a nulla, in cui ci si sente “ qui “ ! Non è più terra, non è forse neanche ancora mare, non è vita immaginata, non è vita illusa o disillusa, è tempo.
Tempo che se ne va, svanisce e basta!
Ecco perché cerco di bruciarlo, amandoti in ogni suo istante perché rimanga qualcosa di noi adesso e no domani, perché la vita è adesso e domani saremmo solo che tempo, già passato, già svanito nel nulla, come quello che c’è ora nelle mie mani a pugno chiuso contro il cielo.
A solo pensarti aumenta la velocità del respiro, il cuore accelera, gli occhi si restringono le uniche parole che riesco a dire sono…. Mio Dio!
E’ come cadere a terra, o volerlo urlare questo amore, il tuo nome; i pensieri corrono veloci più della mia mano e non riesco a fermarli.
Vorrei tenermi a qualcosa, aggrapparmi ad un appiglio ma la cosa bella, anzi bellissima è che sono in mare aperto di notte e la corrente del desiderio mi sta trascinando sempre più giù.
Ciao, ti amo!













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