“….. e c’era un tempo che era
armonia
sapevo che dopo ogni cosa c’era
un tempo diverso, in cui
vanno a svanire.
Io ho il mio tempo,
trattenuto come un respiro,
in fondo all’anima, giusto
affinché si catturi
un sogno che potrebbe farmi
sentire
il profumo della certezza…….”
Vincenzo Calafiore
Tu mi parli ed io
già non ti ascolto più, mi racconti del tuo ultimo sogno e non sai che in quel
sogno ti ci ho portata io.
Sono io che di notte
vengo a svegliarti per raggiungere gli altopiani di Bakaar, dove poterci sedere
su una roccia ad ammirare orizzonti sfilacciati di seta blu; Amore tu non sai
che io e te assieme ad altri milioni di innamorati come noi siamo in fuga da
una realtà che avvelena lentamente, siamo dei viaggiatori viaggianti, la forte
razza dei sogni….
Siamo sogno e
realtà, distanza e vicinanza, siamo noi:
due cuori che si amano, che si
cercano, si vogliono, su una zattera in un grande mare che è la vita!
Un sogno mai uguale,
che corre da una parte all’altra dell’infinito in cui arbitrariamente viviamo,
uno spazio che sta dentro e fuori di noi, una mano chiusa in pugno.
Non sai quante volte
racchiuso in un soffio l’ho lasciato andare alla luna … è un sogno e deve
vivere no morire all’alba, ma questo è il mio sogno ricorrente, quello di
tornare a quel giorno quando lessi tutta la tenerezza tua in fondo agli occhi
tuoi.
E’ strana questa
vita!
Più pensi di
conoscerla e più lei ti sorprende, e , lo fa alla stessa maniera di come solo
una donna sa fare; ancora io non l’ho capita…
A volte capita di
sognarti e quando succede tutto si veste di poesia, sono sogni così belli che
non vorrei mai uscirne fuori, nonostante la luce, nonostante il vociare
meschino di una corte sprovveduta e corrotta, lontana dalla vita.
Ma tu amore mio, al
di là del mare, lo sai, c’è la nostra casa, dove ogni notte ci incontriamo,
dove viviamo, ad attenderti ed è lì che ti aspetto sempre, ogni momento ogni
istante del mio tempo, del nostro tempo che è poco è prezioso e dobbiamo
viverlo da assetati, assetati di amore, di vita!
Io ti raggiungerò
ovunque tu sarai!
E’ strana questa
vita che divide invece di lasciare, è strana questa vita che ci fa mari che si
uniscono è sono oceano, stessa onda che come ti porta su in cielo alla stessa
maniera annega e si placa a sera dentro un occaso che diluendosi colora e
scolora, in forte tinte un prossimo venire.
Io ti amo!
Ti amo così come
sei!
Tu lo sai, lo senti
questo vento che dagli altipiani di Bakaar
raggiungendoti, diviene respiro, affanno, desiderio.
Quel forte desiderio
di rimanere nell’incanto degli occhi tuoi! La tenerezza in fondo agli occhi
tuoi!
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