Demos
Di Vincenzo Calafiore
14 Settembre 2019 Udine
Dal discorso di Pericle agli Ateniesi 461 a.C. si evince
quel grande significato di
. Chi era lo Stato
. Cosa era lo Stato
Svegliarsi ancora prima dell’alba e avere in testa il
discorso di Pericle agli Ateniesi.
Riflessioni in una camera d’albergo fumando una sigaretta
affacciato a una finestra spalancata alla notte.
Il giorno con questo pensiero prende uno spunto diverso,
avverto il senso di: “ Democrazia, democratico “ e prende forma in me
risvegliato quel sano desiderio di rivoluzione e di ribellione che in me si
agita da sempre, mai rimasto assopito tra le pieghe di una quotidianità indegna
ad ascoltare cialtroni e arruffati tutti, deputati e senatori onorevoli… di
cosa e di chi?
Chi e che cosa questi rappresentano o vorrebbero
rappresentare, se non se stessi?
Ad Atene nel 461 a.C. avevano chiari i principi di: Libertà
e di Democrazia!
C’è una domanda però: a noi Italiani, cosa è successo?
Dilagano ovvero,
La Disuguaglianza e non parlo di quella formale, parlo di
quella sostanziale.
La Corruzione sociopolitica.
E’ una maledetta involuzione quella che ci ha portato da
quel 461 a.C. al 2019 che ha ingenerato nel cittadino, di ogni singolo
cittadino la sfiducia nelle istituzioni, e , una mancanza di Appartenenza.
Nella mia vita non ho mai sentito alcuno vantarsi proclamando
“ Noi in Italia facciamo così “.
La verità è che qiì in Italia non non facciamo così, non si
fa niente!
Non riconosciamo una forza…. La forza dell’Unione, perché
non siamo mai stati uniti e mai lo saremo.
Già riecheggiavano nell’ Agorà e dalle colonne Ateniesi: il
territorio e l’Appartenenza !
Già echeggiava il Popolo e l’ Appartenenza.
Già echeggiava la Sovranità.
Dalla finestra guardo dall’alto una parte di Atene, l’Atene
tradita e divorata, ma pur sempre come un tempo “ Orgogliosa “, Orgogliosa come
lo è ancora adesso il suo popolo generoso e ospitale.
E il mio pensiero corre a Roma “ Caput Mundi “ espressione latina, riferita alla città di Roma, significa
"capitale del mondo", e si ricollega alla grande estensione raggiunta
dall'impero romano tale da fare - secondo il punto di vista degli storiografi
imperiali - della città capitolina il crocevia di ogni attività politica,
economica e .. che ha tradito e strafogato oltre che se stessa anche il suo
popolo.. qualcosa non torna.
L’Agorà e le colonne che hanno permesso al
“ Governo “ di favorire i molti e non i pochi, lì, si è costruito il “ Tempio
della Democrazia.
Anche noi facciamo così ?
La Libertà.
La libertà di cui parla Pericle è una
libertà continua e immutabile, tangibile nella sua stessa quotidianità ora,
ancora oggi, come ieri. Ad Atene.
E allo stesso tempo appare come
un’anticipazione dei diritti di libertà poi sanciti dalla Costituzione.
"noi non siamo
sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro
prossimo piace vivere a modo suo.”
“ Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia
siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.”
Un cittadino Ateniese non si occupa dei pubblici affari per
risolvere le sue questioni private.
Nei miei timidi e riluttanti approcci
alla vita pubblica, da sempre ho percepito un'assenza, e cioè l’Appartenenza a uno Stato e l’Unione di un popolo,
invece una massiccia ed elevata presenza di esposizioni mediatiche finalizzate
a proprie singole "questioni private"
di una Classe politica misera e meschina, divoratrice di risorse pubbliche.
La riflessione che questa notte che porterò
con me è senza ulcun dubbio quella in riferimento al rispetto delle leggi non
scritte ( Diritto Romano ) che risiedono nell'universale sentimento di ciò che giusto e di ciò che è di buon senso.
Tale Sentimento dovrebbe risiedere in ognuno di noi ed indirizzarci verso la
strada da perseguire. Accanto al discorso di Pericle agli Ateniesi che conservo
con cura e venerazione in una cornice , un bel libro di Kant,
grazie a un Professore di Filosofia che me lo fece acquistare e che mi ha accompagnato durante tutto il mio
viaggio della mia maturità senile: (
Kant, Critica della ragion pratica ).
Non è di certo a caso che Pericle e Kant camminino assieme tra
le pagine della mia vita ... nel giardino della conoscenza... Scopriremo magari
che quell'Universale Sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso è
il medesimo cruccio di Kantiana memoria. Che l'insegnamento di
Pericle, degli Ateniesi e di Kantiana memoria allora sia sempre
con noi, ce da augurarselo. Sperando che ogni uomo abbia il coraggio di
interessarsi allo Stato e di considerare la discussione come incontro e non
come un ostacolo.
Che ognuno di noi persegua felicità e libertà con
la consapevolezza che la libertà sia solo il
frutto del valore.
Le parole finali di Pericle allora siano per noi monito di speranza
per costruire una società migliore, soprattutto libera dai catenacci e dalle
catene oppressive di una Germania egoista e mai sazia e di una Francia sempre
più serva e giullare di questa.
Ricordiamo quindi a noi stessi quel magnifico” Discorso di
Pericle agli Ateniesi “
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