Di Vincenzo Calafiore
21 Marzo 2020 Udine
Non si capisce cosa sia esattamente la condizione in cui si
è costretti; non è vita, non è tempo.
E’ una maledetta condanna alla reclusione nella quale si è
costretti a vivere, avendo tutto il tempo necessario a ricordare e rimpiangere
pure la vita e il tempo che si aveva prima.
Abbiamo compreso pure e spero anche imparato ad apprezzare
ciò che è andato perduto, perché dopo questa lunga esperienza nulla sarà uguale
a prima e me lo auguro davvero.
Ricominciare sarà come un “ dopo guerra “ con tutto il tempo
di leccarci le ferite, di rimboccarci le maniche e ricostruire la nostra Italia,
di considerare questa come una grande unica occasione di fare finalmente la
tanto attesa e mancante “ Unità D’Italia “ prima una confederazione di Regioni
e di Comuni, di abbandono di una parte importante e vitale di un meraviglioso
territorio chiamato Sud e potrebbe essere proprio questo a risollevare le sorti
della nostra amata Nazione ITALIA. Pensare di sviluppare in questo territorio
il turismo e l’agroalimentare evitando così di acquistare porcherie che
arrivano dalla Tunisia, e da altri paesi.
Pensare che dopo questo conflitto tutti abbiano rispetto e
rigettino pure la ipocrita maniera di amare, d’essere amico, d’essere umano, d’essere
Italiani.
Questo serva di lezione o monito, è la stessa cosa,tanto il
significato non cambia, che in futuro o meglio nel prossimo futuro capire la
nostra fragile provvisorietà,
che nulla ci è dovuto,
che nulla è d’obbligo,
che bisogna cominciare ad amare davvero il prossimo,
che nulla vale più della vita.
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