Sapore
di te
Di Vincenzo CALAFIORE
21 Settembre 2023 Udine
Ti scrivo da qui, dal mio ovunque di te che ogni cosa
diventa, modifica, quanto manchi!
In questa mia solitudine e lontananza ho scoperto che
mi piace molto aspettarti, mi piace perfino “ quella mancanza “ che fa male
molto, che ti fa speciale, importante, necessaria, tanto da essere attesa.
Succede ogni volta di girarmi a guardare nel sentire
una voce che tanto assomiglia alla tua!
Là fuori c’è un popolo che ti somiglia, nel camminare,
nel gesticolare le mani, nel sorridere, nel piangere come solo tu sai fare con
quegli occhi perlati di trasparenze.
E io vorrei essere lì in mezzo a quella gente anche se
non capisco cosa dicono, vorrei essere lì e passarti accanto lasciando
nell’aria il mio profumo che tu conosci.
Quello che ricordo di te è l’amore e la passione che
hai per i gabbiani, li fotografi sempre, e come loro d’estate ti appollai su uno
scoglio a prendere il sole mentre ti perdi a guardare il mare.
Mi piace pensare che da quel tuo ovunque tu mi guardi
e immagini cosa io stia facendo o pensando in questa notte sminuzzata da una
pioggia battente, è una lunga processione di immaginazioni, pensieri …. Così
fino all’alba.
Ogni volta che vai via è uno strappo al cuore, ogni
volta è una morte.
Come buoni nemici del tempo che non odiamo più noi
abbiamo la stessa voce, la stessa pena della lontananza e viviamo assolti sotto
lo stesso immenso cielo.
Combatteremo sempre quella lontananza perché cerchiamo
il sonno affiancati, cerchiamo l’amore con voce roca fronte bassa e selvaggia!
Noi fummo fatti per questo, per amarci.
Se tu od io cediamo al dolore dell’assenza, segue una
notte lunga di ombre e miseri pensieri, che non è pace o tregua, non è una
morte vera ……
In questa notte di insidie e cose inutili tu non ci
sei, le braccia si dibattono invano, pronuncio nel buio il tuo nome e trema il
cuore.
Le ore hanno detto il tuo nome …. Ricomincia la morte!
Cosa ignota e crudele.
Quando la notte sarà finita, probabilmente non saprò
mai come abbia fatto ad attraversarla e uscirne indenne.
Anzi, non sono sicuro se sia finita per davvero questa
lunga notte.
Ma su una cosa non c’è dubbio … ed è che io, uscito da
questa notte non sarò lo stesso che vi è entrato!
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