Il mare dentro
( da: “ Il Demone dell’Amore “ )
Vincenzo Calafiore
22 Gennaio 2024
“ … era dunque così, il
tempo.
Quel tempo dell’amore era
aria
e lei lo lasciava esalare
dalle sue labbra
ogni qual volta che mi
guardava, che mi parlava.
Era un tempo lieve come la
coscienza
dell’amore …. Non abbiamo
avuto coraggio!
( da “ Il Demone
dell’Amore V.C. )
Calafiore Vincenzo
Quel tempo
dell’amore era aria, e lei lo lasciava esalare dalle sue labbra ogni qual volta
che mi guardava, quando mi parlava.
Voleva che lo
respirassi.
Era un tempo lieve
come la coscienza dell’amore, noi non abbiamo avuto coraggio di superare i
confini sfumati di quel tempo, tutto da ridefinire nella forma preziosa e
intensa, poetica di quel
“ ti amo “ nel quotidiano divenire.
Nei suoi cieli c’era
una luna bambina che aveva tanta voglia di amare, ci sono stati sguardi fugaci,
e uno scambio vago di battute tra un uomo e una donna su una spiaggia, era
un’aria che invita a vivere l’amore senza pensare al domani.
Voleva essere amata!
La verità era che
coscientemente o incoscientemente, ero stato segnato dal desiderio di sfiorarle
le labbra, la pelle di vellutate viole almeno una volta era questo il mio sogno
d’amore oltre i confini dell’età.
C’è che le mie
parole sono più giovani di me e continuano ad alimentare il fuoco ardente del
desiderio, agitano il mare calmo dentro me.
La mia memoria, la
mia puttana triste, innamorata della vita, mi sussurra che è la vita e non la
morte, ad essere inesauribile, come il mio amore per lei!
Ma anche di fare
tutto senza spreco di tempo ne ho poco a disposizione.
Il desiderio torna in
carne e ossa ha occhi che solo a guardarli imprigionano l’anima ed lì che mi
perdo a immaginare, a inseguire visioni fuori dalla realtà. Amarla in silenzio
è un affascinante viaggio attraverso le visioni che riescono a sorprendermi tra
le speranze che possa accadere …..
Il suo profumo
accende la vita!
Da qualche parte ci
deve essere “ una fiaba “ in fondo all’anima, nel cuore, è un grande dono d’amore.
Non si possono
scrivere, raccontare, inventare favole, senza la grande capacità di amare e di
dare amore eppoi chi è capace di prenderlo, lo prenda, per farne amore.
Certo, mi piacerebbe
che lei leggesse le mie favole, anzi vorrei, che le imparasse …. Ma vorrei
soprattutto spiegare che non sono uno scrittore, che a volte la mia fantasia
non riesce a trovare un luogo dove vivere o amare, trovare un’anima capace di
leggere la sua grammatica.
Spiegare che io sono
sempre vissuto ai bordi di un sogno, nelle strade, nelle piazze di città
bellissime. Lì ho incontrato migliaia di anime dalle quali ho ricevuto amore, ho
appreso la meraviglia della vita; cose che sono rimaste dentro e che mi porto
dentro e le racconto come fossero delle fiabe, ma sono cose che ho visto e
vissuto nel corso delle mie fughe da una realtà nuda e cruda, violenta.
Dentro questi sogni
mi sono avventurato nelle strade che portano alla felicità, da cui si può non
fare ritorno…. Molte favole le ho raccontate per anni ai bambini di quelle
città, prima di farle conoscere.
Ora vivo sempre più
in disparte, più piccolo, più ai margini!
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