Di Vincenzo Calafiore
28 Dicembre 2024 Udine
“
Certo è innegabile che la cultura
la si
fa leggendo molti libri con occhi voraci
quanto
non vogliono esserlo la bocca e la gola.
Ed
innegabile che vivendo in un mondo
disarmonico
e di contrasto, da cui fuggire
per
rifugiarsi nel regno della fantasia.
Ma il
senso culturale delle “ fiabe” che sono state
da me
scritte, si sono trasformate in un qualcosa che sa parlare di per sé e che apre
spazi nuovi, sensazioni, emozioni.
Ed è
questo spazio ad avere ormai
una
vita autonoma che va oltre e seduce.
Invita
alla riflessione a un confronto, esercitando
voi
stessi . “
Vincenzo Calafiore
Lasciarsi alle spalle i “ ricordi “ è sempre un compito difficile, se non altro per la necessità di ridefinirsi, per un cambiamento capace di nuova esistenza e
qualsiasi cambiamento comporta rinunce più o meno gravose.
Tuttavia oggi è molto complessa, di grande disagio, la mia relazione con il mondo esterno depositario di disvalore, di sottoculture che certo non rendono facile oltre che la convivenza la vita, il vivere.
Allora cedere a questo “ mondo “ inutile è tanto forte e tanto più pericoloso per la probabilità di essere deviato e allontanato da un sentire sano e autentico, dall’essere più umano.
Tuttavia non è sufficiente guardare la vita dall’interno, dalla parte dell’anima e dalla sensibilità, ha un “ tempo “ tutto suo e questo mondo purtroppo è troppo veloce per me, un suo passo è dieci volte più veloce del mio.. allora nel mio – tempo - acquisisce senso, valenza, il mio scrivere di “ fatica di vivere” in riferimento agli ostacoli, al malessere generale che imperversa in questo mondo impazzito.
Rimane quindi la speranza che questa società smetta di seguire questa strada che non porta da nessuna parte; una cosa utile sarebbe di confrontare una sorta di vocabolario che contenga tutte le definizioni idonee alla comprensione di questo mondo e soprattutto dei vissuti che stanno alla base degli atteggiamenti e comportamenti il più delle volte incomprensibili, ad un osservatore acuto dotato di riferimenti linguistici strutturati culturalmente.
Un fondamentale di questa esistenza è il tempo che interviene nella vita di ciascuno con ritmi particolari che distinguono il tempo vissuto da quello meccanico; la percezione dipenderà esclusivamente dagli stati d’animo, dai sentimenti, dall’umore,per arginare almeno un po’ questo tempo estremamente variabile, e evitare di avvertire la solitudine come una condizione esistenziale.
Proprio nella sintesi di attimo fuggente, di memoria del passato e di speranza del futuro è ricca di progetti vitali, ma potrebbe anche diventare vuota e triste se non verrà riempita di significati sani, di cultura, di fantasia, di bellezza.
Sarebbe bello salvare dalle fiamme della dimenticanza uno scritto, una lettera, un pensiero d’amore, sarebbe bello come appartenere alla vita, noi invece siamo finiti per appartenere piuttosto al tempo che a essa.
La vita appartiene a un sogno e il sogno è due passi appena sopra il cielo, e non abbiamo ali per raggiungerlo!
Qui si ferma il mio pensiero, per passare la mano, come si dice. E chi leggerà, potrà, con strumenti più atti della mia penna stilografica potrà individuare l’orizzonte che ci divide.
Ma soprattutto riuscire a capire e fare nostra la magia del linguaggio dei sogni o del sogno, che è tutto dentro il sogno e, nello stesso tempo, comunicazione del sogno a noi, che ne siamo fuori, come un invito a parteciparvi.
A me basta, più semplicemente stringere tra le dita una stilografica.
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