lunedì 23 dicembre 2024


 

Il confine invisibile

 

Di Vincenzo Calafiore

23 Dicembre 2024 Udine

 

E’ un “ tempo “ questo, di difficoltà sociali ed economiche, di odio sia religioso che razziale.

Di società corrotte e opulente, dell’eterno circolo vizioso tra sesso e denaro, delle terribili anomalie celate dietro l’apparenza del perbenismo.

E’ difficile per chi innamorato della vita guardarlo da un angolo diverso, andare alla ricerca di un appiglio alla moralità: quella vera ,autentica, delle persone comuni che vivono e lavorano lontane dal malaffare.

E non la visione degli esibiti censori, degli ipocriti fustigatori dei costumi, dei parolai e dei chiacchieroni.

Purtroppo esistono tanti mascalzoni che non sono falsi moralisti, ma non può esistere un falso moralista che non sia anche un mascalzone.

E proprio di questi acrobati sospesi sul filo  del confine tra la legalità e l’illecito è densa la  realtà, davvero poco immaginata, descritta puntualmente dalla cronaca, con ormai consumata acribia stilistica e senso quasi rabdomantico.

Sin dagli anni novanta, quindi alla vigilia di fondamentali trasformazioni sociali e di veri propri cicloni politici che in poco tempo spazzeranno via un’intera classe dirigente, a livello nazionale e locale.

Per sfuggire alla dilatante amoralità si cerca un rifugio sicuro, che solo l’amore può dare,

quell’amore che colma, che potrebbe regalare una nuova vita, ma poi svanisce purtroppo come un sogno.

Forse è proprio dalla poesia di un sogno che potrebbe partire una bellissima dichiarazione d’amore, a una donna reale o < sogno> di cui invaghirsi capace di stravolgere la vita e l’animo, che piano piano pagina dopo pagina si colora di strade , facce e odori e poi si allarga fino a divenire infinito amore; o che l’amore coglie in maniera inaspettata, durante una fuga, fumando una sigaretta.

Lei, il mio sogno …. Leonida o Lea, Leda, come usavo chiamarla, ha i capelli color rame, l’allegria di chi è libera, l’ho racchiusa in una lettera assieme ai miei slanci, ripensamenti, fughe; in tutto questo lei ha dettato i tempi con sincerità.

Questo è l’amaro della vita, che solo in due si può essere felici e purtroppo i nostri cuori sono attratti da stelle che non ci vogliono …. Giunge piano piano il tempo dell’abbandono, delle lettere scritte di notte, dei tormentati interrogativi, delle poesie struggenti e mai consolanti.

Così la mia lettera a Lea scorre veloce come un paesaggio sul finestrino di un treno, con il peso addosso degli appena superati gli “ anta “ mi ritrovo travolto da un’onda anomala, dalla passione che non vuole credere di essere persa per sempre.

Non una parola resterà impigliata nell’arpa dei giorni, oggi è un altro deserto da attraversare,dalla sponda avversa riappaiono i giorni felici, fossili che furono amore…

Ma quando davvero, sono stato amato?

 

 

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