Le Foibe
Di Vincenzo Calafiore
17febbraio2016-Udine
“ Un governo che è
sleale e disonesto
con lo Stato, non può
pretendere che
lo Stato lo sia
altrettanto nei suoi confronti. “
Vincenzo Calafiore
Le pagine sporche.
Una vera e oggettiva
Revisione Storica sui tremendi fatti avvenuti nel secondo conflitto mondiale
l’ex PCI ( Partito Comunista Italiano) non l’ha mai voluta fare e mai la vorrà
fare.
In URSS migliaia di prigionieri italiani che
per Togliatti non bisognava aiutare
Vincenzo Bianco,
funzionario del PCI, durante la guerra era responsabile in Unione Sovietica per
i prigionieri italiani nei lager sovietici.
Nel gennaio 1943
scrive una lettera “ allarmata “ a Palmiro Togliatti, Suo superiore diretto e
dirigente del Comintern. (Comintern o Komintern,
dalle parole tedesche Kommunistische Internationale, il tedesco era la lingua
ufficiale della III Internazionale).
Bianco assiste quotidianamente alla tragedia dei soldati dell’ Armir
nell’inferno dei campi di concentramento, abbandonati al gelido inverno russo,
affamati, senza cibo, senza medicine, senza indumenti, angariati da
sorveglianti spietati, terrorizzati di poter
sparire nel nulla della Siberia.
Erano destinati a morire a migliaia Vincenzo Bianco animato
certamente non dalla carità o amore del prossimo intuisce che qualcosa bisogna
fare, anzi qualcosa deve fare il capo Supremo,
“ il Migliore: affinchè non abbi
a registrarsi il caso che muoiano in massa, come già è avvenuto. Perché i
supertesti, ritornando, faranno un lavoro da canaglia, e noi, ed i nostri cari
compagni di qui, non abbiamo bisogno di ciò”.
Palmiro Togliatti risponde: “ …..
se un buon numero di prigionieri morirà, in conseguenza delle dure condizioni
di fatto, non ci trovo assolutamente nulla da dire. Anzi io non sostengo
affatto che i prigionieri si debbano sopprimere, ma nelle durezze oggettive che
possono provocare la fine di molti di loro, non riesco a vedere altro che la
concreta espressione di quella giustizia che il vecchio Hengel diceva essere
immanente in tutta la storia. Che vorrebbe dire in sostanza: queste migliaia di
connazionali prigionieri stanno bene morti, non deve interessarci la loro fine,
perché avviene secondo i canoni della giustizia storica… “
Che Togliatti una volta tornato in Italia si sia pentito non risulta ma
che si sia Vergognato forse si, ma qui si tratta di coscienza.
Tacciono le coscienze del mancato pentimento dei loro crimini dei comunisti
italiani, mentre in Francia esce il terribile
- Libro nero del comunismo – Cossutta tuona “ non c’è nulla di cui noi
comunisti italiano dobbiamo pentirci.
Purtroppo tra i milioni di morti c’erano migliaia di italiani senza
colpa né peccato, della cui sorte e delle cui condizioni i comunisti del PCI
erano al corrente e che non solo hanno tormentato nei lager per lavarne il
cervello e convincerli ad aderire al paradiso comunista, ma hanno lasciato
morire per calcolo e interesse politico come prova la cinica lettera di Palmiro
Togliatti ( se questo era un uomo) al Compagno Bianco.
Nel libro di Elena Aga-Rossi e Victor Zaslavsky – Togliatti e Stalin
sono documenti particolari agghiaccianti della tragedia in cui i
corresponsabili comunisti italiani a tutt’oggi non risultano essere pentiti.
Nei Gulag finivano oppositori politici e ogni genere di nemico della
rivoluzione russa, nella seconda guerra mondiale divenirono luoghi di prigionia
per migliaia di soldati dell’Asse catturati fra i quali i soldati italiani
dell’ARMIR. Molti di quei prigionieri perirono nel loro
“ soggiorno” nei lager a causa
delle condizioni disumane a cui sono stati sottoposti, mai ci fu colpevolezza
da parte della dirigenza del partito comunista italiano, oggi possiamo
affermare con certezza che un uomo, noto esponente del P.C.I. fu
corresponsabile e complice del silenzio di ciò che gli italiani dovettero
subire in quei campi di morte.
Quest’uomo è passato alla storia con l’appellativo de “ Il Migliore”,
al secolo sua eccellenza Palmiro Togliatti che ebbe a scrivere “ E’ per me
motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza Italiana
perché come italiano mi sentivo miserabile mandolinista e nulla più. Come
cittadino sovietico sento di valere dieci volte di più del migliore italiano (
se questo è un uomo). A parlare è lo stesso uomo che nel 1936 chiedeva al
governo fascista il rientro in patria redigendo un Manifesto sottoscritto da
molti Comunisti Italiani in esilio per motivi politici, i quali aderivano
addirittura al manifesto dei Fasci di Combattimento del 1919.
Oggi al nobile o al Migliore Palmiro Togliatti sono dedicate strade e
piazze,, nomi di sezioni di partito, ed è insito nella popolazione italiana un
ricordo tutto sommato positivo del compagno Palmiro Togliatti, bisogna prendere
coscienza che fu un criminale responsabile della morte di migliaia di
connazionali e quindi è tutto tranne che
un eroe, fuorchè “ Il Migliore”
semmai il peggiore. Sarebbe stato
opportuno levare ogni scritta, ogni titolazione, perché comunque siano andate
le cose ne è indegno, è una vergogna che andrebbe cancellata.
Io che ho al mio attivo una ventina di anni dedicati allo studio delle
“ foibe “ propongo qui una breve sintesi per motivi di pubblicazione (troppo
lungo- troppo corto).
L’altopiano carsico compreso tra Slovenia e Italia chiamato Kras in
sloveno e Carso in italiano.
Doline, caverne, acquitrini, sprofondamenti, dirupi, forre,
voragini,abissi, sono gli ambienti principali del territorio carsico. Nel corso
della seconda guerra mondiale, il Carso e altri territori sono stati teatro di
battaglie nazi-fascista e partigiani, il cui epilogo è riferito dall’attuale
storiografia “ Ufficiale “ italiana alla cosiddetta tragedia delle “ foibe”degli
episodi bellici relativi ai siti ipogei si conserva però memoria.
In Italia il termine friulano “ foibe” significa doline, abissi è
impiegato per indicare violenze di massa a danno di militari e civili in larga
prevalenza italiani scatenatesi nell’autunno 1943 e nella primavera del 1945 in
diverse aree della Venezia Giulia. L’azione di “ infoibamento”, ossia di uccisione
per mezzo di armi o per caduta violentemente indotta dai bordi delle cavità.
“ Osvobodilna Fronta o pulizia
etnica” cioè “ eliminazione
sistematica” degli avversari.
8/9/1943 : Nella
ricerca storica sulla questione delle “ foibe” il primo periodo storico è
quello dell’immediato dopo 8 settembre 1943, quando,in seguito all’armistizio
firmato con gli Alleati, i militari italiani furono abbandonati dai vertici
dell’esercito e si trovarono allo sbando. In questa situazione alcune zone
dell’Istria passarono in breve sotto il controllo delle formazioni partigiane
con i relativi arresti di persone compromesse con il regime fascista ed anche
esecuzioni sommarie causate da vendette personali.
Segue pubblicazione con maggiori approfondimenti vista l’importanza
storica del dramma delle “ Foibe” ( La più nota è quella di Basovizza “ La
foiba grande” oggi museo). Scrivo, per non dimenticare quei morti infoibati,
uomini,donne, militari; per rendere loro sincera memoria e non in una sola
giornata dopo quella della Shoah, ma per farne insegnamento affinchè non si
ripetano più! E invece purtroppo la storia si ripete ed è sempre la stessa
musica di morte.
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