Il 18 Aprile
Di Vincenzo Calafiore
08 Aprile 2017 Udine
(
da “ Le chiavi di casa di Vincenzo Calafiore )
La cosa più bella che possa capitare a un “ uomo “ è quella di
– innamorarsi – di una donna e,
quando accade, cambia la vita! , quella sarà la donna, una di quelle
“ donne “ speciali che solo
guardarti riescono a rivoltarti come un
calzino.
Ti rimangono addosso come impronte,
ma è del suo saperti guardare, le sue parole; come
un fazzoletto da annusare, i suoi occhi, i capelli, le mani, il suo corpo da
ricordare … che ci si innamora. Allora senti in te il desiderio di rivederla, e
di riprovare tutto quello che hai provato la prima volta, se questo accade, vuole
dire che è la donna giusta per te, diversamente si sarà trattato di una “
fascinazione “ provvisoria… che si disperderà nell’aria presto.
Io ricordo ancora Amore mio!
Ricordo quando i “nostri sguardi “ si incrociarono per la prima volta,
era il 18 Aprile di tanti anni fa, mi guardasti con quegli occhi spauriti,
velati di tristezza ma lucidi, brillanti, e un sorriso dolce, che io definii
poi nel tempo “ primaverile”.
In quel posto, ci sono ritornato ogni giorno, ogni mattino, fino a
quando capitò “ l’occasione” di poterti parlare, quando ti dissi se ricordi “
io, credo di amarti “ Tu non dicesti nulla, i tuoi occhi da come mi guardarono
mi diedero una risposta che mi diede coraggio e ti chiesi il tuo numero di
telefono, me lo desti dopo averlo scritto su un pezzettino di carta che
conservo ancora.
Le nostre lunghissime conversazioni dopo averti incontrata, ore e ore a
parlare a dirti cosa sentivo e provavo, a come mi avevi “ fulminato “ (
espressione che torna ancora adesso dopo tanti anni ).
Finalmente il primo appuntamento!
Elegante, più bella che mai e profumata, ancora coi capelli bagnati …
avevi appena fatta la doccia e salisti a bordo della mia autovettura … ci siamo
confidati di tutto senza rendercene conto entrambi non smettemmo mai di parlare
come la mia mano in cerca della tua, e
sempre con gli occhi dentro gli occhi….. la mattinata volò via in un baleno,
poi ti riportai al parcheggio e lì salutandoci ci siamo dati il primo bacio, lì
sono rimasto fino a quando non ti ho vista sparire in mezzo al traffico.
La cosa strana è che ancora adesso, dopo più di una vita assieme, io
provi la stessa identica emozione, lo stesso identico dolore se ti devo
lasciare; ho ancora e così forte quel grande desiderio di proteggerti da ogni
cosa, mai un litigio, mai violenza, ma solo quel grande desiderio di poterti
stringere a me o di baciare i tuoi occhi come fossero labbra, di accarezzarti o
desiderarti … questo è Amore.
La cosa strana è il mio “ ti amo “ te lo dico ancora adesso ogni
momento.
Il mio volerti bene ancora adesso.
Il mio preoccuparmi affinchè tu stia sempre bene.
Che dire dei miei “nomignoli “ sempre diversi che hanno in se ancora
quel tutto della prima volta ancora adesso dopo una vita assieme?
In chiesa ci vado ogni tanto e quando è vuota, mi siedo e racconto a
lui quel che io provo ancora per te ancora adesso che sono invecchiato, gli
parlo di te e di quanto io ti ami ancora
adesso e chiedo di proteggerti e di darmi ancora la possibilità di amarti
ancora.
Così è stato e così sarà con quel mio “ sempre “ a tutte le ore, tutti
i giorni e sognarti ancora, amarti ancora.
Se questa è la felicità io sono e mi ritengo l’uomo più felice del
mondo.
Se questo è amore io sono l’uomo più innamorato del mondo.
Se questo amarti è vita, io sono un uomo vivo.
E Tu?
Sarai ancora innamorata?
Proverai le stesse identiche mie emozioni?
Da come ancora mi guardi è si!
E’ si da come ancora mi baci e mi stringi a te!
Allora mi alzo felice, più innamorato che mai della vita, di te ancora
adesso in questo mio tempo sbandato!
E’ quasi anniversario.
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