ITALIA
Di Vincenzo Calafiore
19 Ottobre 2018 Udine
“ Il senso di questo, lo potrà capire
chi ha avuto per anni l’Onore di issare
il tricolore al vento e ripiegarlo la sera
con la sacralità che aspetta a una bandiera:
il Tricolore! Non è solamente un simbolo
che identifica una Nazione, ma è lì,
in quel vessillo che è racchiuso il significato – Italia-
non ché l’Onore e l’Orgoglio d’essere,
sentirsi italiano, e vivere nel Paese più
bello
del mondo: L’Italia. “
Vincenzo Calafiore
In classe quando entrava l’insegnante
ci si alzava in piedi; non avevamo niente oltre una lavagna rotta e banchi di
legno sgangherati, il calamaio.
La prima cosa che si faceva
erano il segno della croce e cantare l’inno nazionale, poi si poteva iniziare.
Per anni ho guardato da una
finestra di un ufficio il Tricolore sventolare alto nel cielo, ho portato il
tricolore al braccio, ho ripiegato il tricolore oltre che a issarlo su nel
cielo; e questo per me è sempre stato motivo di orgoglio perché io ci credevo
ieri come oggi in quel Tricolore era ed è per me : Orgoglio, Onore!
Ma oggi, che mi piaccia o no,
questa è l’Italia, la mia Patria, anche se non è più quella che i miei ideali e
valori me l’hanno sempre inculcata in testa, mai tradita, mai delusa, mai
disobbedito.
Questa di oggi è quella che
italiani per tornaconto personale, arricchendosi, hanno tradito, rubando denaro
nelle Pubbliche Amministrazioni.
E’ l’Italia che “ La Politica
“ ha ridotto così per la sua supremazia, per il suo interesse e dominio
politico.
Una volta c’erano degli
industriali che hanno fatto grande l’Italia e lo hanno fatto come quelli del
Piave, oggi ci sono industriali che spostano le fabbriche in un’altra Nazione
ove è possibile arricchirsi ancora sfruttando quella gente e lasciando allo
stesso tempo italiani senza lavoro:
“ chi se ne frega “ !
Forse la chiave di tutto
questo degrado morale e politico sta tutto in questo “ Chi se ne frega”.
Io direi potendo a questi “
italiani” di passare una giornata nel “ Il Sacrario di Redipuglia”
e meditare che cosa è
veramente l’Italia, colloquiare con quei – morti – che da lì ancora sono monito
e significato di un grande amore per la patria, la loro – Italia – fatta.
I peggiori nemici di questa “
Meravigliosa terra “ siamo proprio noi gli italiani, quando permettiamo la
deturpazione dei nostri monumenti, quando sotterriamo rifiuti velenosi invece
di smaltirli legalmente, siamo noi che concediamo alle mafie la possibilità di spadroneggiare con le
collusioni, le infiltrazioni, col diventare servi nelle loro mani.
Siamo noi a deturparla questa
Italia con le evasioni fiscali, con l’essere divisi politicamente come fossimo
in guerra perenne; è così che in questo clima di eterna rivalsa l’una fazione
pur di non darla vinta all’altra si disfano e si rifanno governi che non
governano, leggi che non si capiscono e si prestano all’inganno …. E così via
via in un’ infinità di madornali errori epocali e occasioni di unità perdute!
Questa è e sarà l’Italia che
dovremmo consegnare alle future generazioni, alle quali non è stato tramandato
nessun principio e alcun dovere morale e
patriottico!
I colpevoli siamo stati noi, perché
noi l’abbiamo voluta e ridotta così.
Ora mi dicono che il mio
Paese non è più vivibile, che è meglio espatriare, fuggire! Ecco lasciamo che
tutto fugga, lasciamo che vadano via le industrie, lasciamo che degli stranieri
con la scusa di investire e dare lavoro, vengano in Italia a fare i loro
interessi e una volta raggiunto lo scopo chiudano baracca.
Lasciamo pure che i nostri
gioielli vengano venduti a investitori stranieri, a questo un tempo ci penso il
Prodi della situazione, il grande demolitore e rottamatore dell’Italia …
Lasciamo pure che i nostri
figli e chi ospitiamo si facciano l’idea che qui ogni cosa è possibile perfino
violentare le donne, rubare, frodare, prostituire e spacciare, contrabbandare
ogni tipo moralità per il vil denaro e poi piangiamo i morti, o abbandoniamo
intere popolazioni dopo ogni sisma, Amatrice tanto per ricordare, Aquila, solo il Friuli è stato ricostruito e ci sarà
pure un motivo, domandatelo alle vostre coscienze, ma chiedetelo anche a Genova
che saprà rispondervi.
Ma recatevi a Trieste e
fermatevi in Piazza dell’Unità e alzate gli occhi al cielo!
Vedrete sventolare un
Tricolore …. È lì l’Italia che più amo, è lì che più di ogni altro luogo mi
sento italiano è una magia che si ripete ogni volta!
Mi ritornano in mente le note
dell’Inno Nazionale, e un immaginario sorvolo della città delle Frecce
Tricolori l’Orgoglio Italiano in tutto il mondo, che colorino il cielo coi
colori della bandiera….
“La Patria non è un’opinione.
O una bandiera e basta. La Patria è un vincolo fatto di molti vincoli che
stanno nella nostra cane e nella nostra anima, nella nostra memoria genetica. È
un legame che non si può estirpare come un pelo inopportuno. Oriana Fallaci. “
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