mercoledì 8 gennaio 2020


Guardami negli occhi, non aver paura delle mie tempeste


Di Vincenzo Calafiore
07 Gennaio 2020 Udine

…… 2020 .. mi mette paura,
sa di futuro. Un futuro ignoto e freddo,
lo stesso che si incontra nei ventri degli
spazi siderali.
Ma io sono qui, su questo grumo di terra
ove incombe perpetuo un vento di guerra.
Non solo guerre, ma anche insoddisfazioni
e tristezze, solitudini e squallore.
Io sono qui e come un verme cerco di sopravvivere
al mio stesso pensiero che forse a un certo punto
la vita avrà sempre un’alba bella, tanto bella
da non poter fare a meno di esclamare: Vivere! “
                                              Vincenzo Calafiore

Adora l’Amore, fanne la tua vittoria, il tuo unico viaggio.
Pensa anche che dopo l’uomo, ci sarà un altro uomo. Dopo un libro, ci saranno milioni di libri. Dopo un’emozione ci sarà una nuova emozione. Dopo la cupidigia ci sarà il denaro e dopo, denaro ancora denaro.
Ma dopo l’Amore …. Dopo l’amore ci sarà solo che vita!
A volte mi assale un qualcosa di indefinito o che non saprei definire: non è desiderio, non è paura, è un terribile ignoto dentro, che mi minaccia, stringe la gola.
Mi guardo a uno specchio, con gli occhi stanchi, ho sussurrato … non sono più quello che ero… devo essermi perso forse da qualche parte, tra le speranze e le delusioni quotidiane.
C’è in verità che mi sento così stupidamente umano, così stupidamente fuori luogo perfino nei miei sogni che nonostante tutto continuano a esserci nella mia poca vita.
E c’è la tristezza di una realtà celata cioè della necessità di sapere che tutto ha una fine, perché altro inizierà, insomma la necessità del sapere che sempre si potrà ricominciare.
E’ bello sentire qualcuno che ti dica … ciao a domani è una conferma e domani ci sarà!
Bello sapere che quando torni tardi la sera qualcuno ci sarà sveglio a letto ad attenderti. Poi andare a letto, baciare tra la nuca e il collo e stringersi. Non è da perdere, non lo si può perdere! 
Perché l’amore non inizia e finisce mai. L’amore è una battaglia, una guerra; l’amore è Vita.
Farei scivolare il braccio intorno alla sua vita - balli con me?-  direi. Con quale musica poi? Tutte e nessuna perché  non ha importanza. L’importante è ballare ora con me al buio e basta!  Le emozioni forti mentre si comincia a muoverci adagio, lo strascichio dei piedi sul pavimento liscio, il fruscio degli abiti la musica che ci accompagna. Ben presto trovammo il nostro ritmo. Volteggiando per la stanza, sentimmo nell’anima una sinfonia di dolci note. Continuammo a volteggiare finché le labbra non si incontrarono.
Capimmo con quel ballo che il futuro è un mare che ti prende e ti porta via. Ma è soltanto un sogno!
Però se capita l’occasione … senza musica né abito da sera… balla perché è la vita ti chiede di ballare!  
È importante dire di sì.
Per quanto si possa dire che le parole non sono importanti, penso all’immenso piacere di  ascoltarle, è come esserci dentro, bello pensare che magari saranno per qualcuno. Ma rimane costante la malinconia che ha l’odore della pioggia e mette addosso lo stesso freddo delle distanze, delle dimenticanze, degli allontanamenti, del disamore. Invece si dovrebbe anche chiedersi: chi sono io?
E rispondersi, sono nessuno o sono un uomo o una donna che ha sofferto molto nella vita, che niente è stato facile, che tutto quello che si possiede è frutto di duro lavoro, di dignità e libertà.
E’ di un vissuto malinconico che si tratta, ed è bello come una fotografia in bianco e nero
Una foto che mi appartiene, fatta di tanti sogni e di tante imperfezioni, di errori. E’ di dignità che si tratta, quella che non ti fa chiedere niente a nessuno, ma è anche una assurda recita dello stare bene, ( quando invece non è così) e di mostrare sempre e comunque la parte allegra come un pagliaccio. Ma la verità giunge a sera, a sipario calato, quando soli con se stessi e ci si leva la maschera, è allora che  riaffiorano le sofferenze e il dolore.
Sapere del dolore, conoscerlo, amarlo pure perchè appartiene e non è condivisibile con nessuno. Siamo anime insofferenti, mai in pace.
La distanza.
Lei divora l’anima, rode il cuore.
La distanza è l’assenza sono come una spada che costantemente è lì e penetra lo stomaco, e continua, continua sempre fino a oltrepassare l’anima.
Una volta mi è stato detto che qualcosa dentro di me ricorda il mare.
È questo che si ama di me?


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