Guardami negli occhi,
non aver paura delle mie tempeste
Di Vincenzo Calafiore
07 Gennaio 2020 Udine
“ …… 2020 .. mi mette paura,
sa di futuro. Un futuro ignoto
e freddo,
lo stesso che si incontra nei
ventri degli
spazi siderali.
Ma io sono qui, su questo
grumo di terra
ove incombe perpetuo un vento
di guerra.
Non solo guerre, ma anche
insoddisfazioni
e tristezze, solitudini e
squallore.
Io sono qui e come un verme
cerco di sopravvivere
al mio stesso pensiero che
forse a un certo punto
la vita avrà sempre un’alba
bella, tanto bella
da non poter fare a meno di
esclamare: Vivere! “
Vincenzo Calafiore
Adora l’Amore, fanne la tua
vittoria, il tuo unico viaggio.
Pensa anche che dopo l’uomo, ci
sarà un altro uomo. Dopo un libro, ci saranno milioni di libri. Dopo
un’emozione ci sarà una nuova emozione. Dopo la cupidigia ci sarà il denaro e
dopo, denaro ancora denaro.
Ma dopo l’Amore …. Dopo l’amore ci
sarà solo che vita!
A volte mi assale un qualcosa
di indefinito o che non saprei definire: non è desiderio, non è paura, è un
terribile ignoto dentro, che mi minaccia, stringe la gola.
Mi guardo a uno specchio, con
gli occhi stanchi, ho sussurrato … non sono più quello che ero… devo essermi
perso forse da qualche parte, tra le speranze e le delusioni quotidiane.
C’è in verità che mi sento
così stupidamente umano, così stupidamente fuori luogo perfino nei miei sogni
che nonostante tutto continuano a esserci nella mia poca vita.
E c’è la tristezza di una
realtà celata cioè della necessità di sapere che tutto ha una fine, perché
altro inizierà, insomma la necessità del sapere che sempre si potrà
ricominciare.
E’ bello sentire qualcuno che
ti dica … ciao a domani è una conferma e domani ci sarà!
Bello sapere che quando torni tardi la sera qualcuno ci sarà
sveglio a letto ad attenderti. Poi andare a letto, baciare tra la nuca e il
collo e stringersi. Non è da perdere, non lo si può perdere!
Perché l’amore non inizia e finisce mai. L’amore è una
battaglia, una guerra; l’amore è Vita.
Farei scivolare il braccio intorno alla sua vita - balli con
me?- direi. Con quale musica poi? Tutte
e nessuna perché non ha importanza.
L’importante è ballare ora con me al buio e basta! Le emozioni forti mentre si comincia a
muoverci adagio, lo strascichio dei piedi sul pavimento liscio, il fruscio
degli abiti la musica che ci accompagna. Ben presto trovammo il nostro ritmo.
Volteggiando per la stanza, sentimmo nell’anima una sinfonia di dolci note.
Continuammo a volteggiare finché le labbra non si incontrarono.
Capimmo con quel ballo che il futuro è un mare che ti prende
e ti porta via. Ma è soltanto un sogno!
Però se capita l’occasione … senza musica né abito da sera… balla
perché è la vita ti chiede di ballare!
È importante dire di sì.
È importante dire di sì.
Per quanto si possa dire che le parole non sono importanti,
penso all’immenso piacere di ascoltarle,
è come esserci dentro, bello pensare che magari saranno per qualcuno. Ma rimane
costante la malinconia che ha l’odore della pioggia e mette addosso lo stesso
freddo delle distanze, delle dimenticanze, degli allontanamenti, del disamore.
Invece si dovrebbe anche chiedersi: chi sono io?
E rispondersi, sono nessuno o sono un uomo o una donna che ha
sofferto molto nella vita, che niente è stato facile, che tutto quello che si
possiede è frutto di duro lavoro, di dignità e libertà.
E’ di un vissuto malinconico che si tratta, ed è bello come
una fotografia in bianco e nero
Una foto che mi appartiene, fatta di tanti sogni e di tante
imperfezioni, di errori. E’ di dignità che si tratta, quella che non ti fa
chiedere niente a nessuno, ma è anche una assurda recita dello stare bene, (
quando invece non è così) e di mostrare sempre e comunque la parte allegra come
un pagliaccio. Ma la verità giunge a sera, a sipario calato, quando soli con se
stessi e ci si leva la maschera, è allora che riaffiorano le sofferenze e il dolore.
Sapere del dolore, conoscerlo, amarlo pure perchè appartiene
e non è condivisibile con nessuno. Siamo anime insofferenti, mai in pace.
La distanza.
Lei divora l’anima, rode il cuore.
La distanza è l’assenza sono come una spada che costantemente
è lì e penetra lo stomaco, e continua, continua sempre fino a oltrepassare
l’anima.
Una volta mi è stato detto che qualcosa dentro di me ricorda
il mare.
È questo che si ama di me?
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