Non ne vale pena
Di Vincenzo Calafiore
09 Gennaio 2020 Udine
( Tratto da Blu Oltremare)
Romanzo in
cantiere
Arriva il momento che ti rendi conto dei giorni che passano
veloci e delle distanze che in essi restano, e ti scoraggi, ti arrendi dinanzi
a un alto muro.
Ma, Tu ! Invece sei qui, in quei miei pensieri che quando mi
raggiungono, sono come un branco di lupi che cacciano per divorare.
Perché sei qui?
E’ una domanda oggi più che mai ricorrente, più sovente, più
devastante; perché a questa domanda l’unica risposta la potrebbe dare il cuore.
Perché sei qui? Perché è lui a volerlo, è lui a volere
ancora farti vivere e per farlo si serve dei momenti vissuti, delle emozioni,
della felicità dello stare assieme …. È un incanto che spaventa, fa paura. O
semplicemente perché forse non posso fare a meno di pensare alle cose che vorrei
fare, a ciò che vorrei dire.
Per quanto faccia finta di nulla, che è tutto normale, è del
rimanere condannato a vivere entro le distanze, che non lasciano speranza ma
neanche l’illusione di un approssimarsi , mentre tu sei lì irraggiungibile,
lontana come un sogno che si vorrebbe realizzato.
Mi raggiungi sempre in tutti i miei ovunque, mi raggiungi
sempre con le tue scorciatoie, con le poche parole che solo tu sai, è come
quando sto lavorando e alla radio trasmettono la mia canzone:
“ Amapola “ cantata da Natalie Cole ! La ricordo a memoria,
la canticchio anche stonatamente …
Quella canzone … e allora comincia a muoversi un piede, poi
canticchio a occhi chiusi con un microfono che è la tua immagine. In poco tempo
mi perdo e quasi surrealmente balliamo
assieme.. mah!
Allo stesso modo il più delle volte mi prende il pensiero di
te e immancabilmente Tu arrivi, come un uragano, scompigli e confondi, a me
escono parole tenute lì in quella nostalgia chissà da quanto tempo
arrivi e sei qui, in questo mare che ti accoglie, sei qui
vestita d’infinito, di questo mondo mio.
Sei qui e rimani dentro le parole, sei lì come ogni giorno
dentro i pensieri e parole mai dette, le stesse che ti danno forme e colori
mentre gli occhi ti osservano cambiare come un cielo più di no che di si!
Ma è un sogno o semplicemente quella strana sensazione di
esistere o solamente la dolce amara sensazione di quando si trova qualcosa che
da tempo non trovavo; so che mi appartiene è solamente mia, anzi forse da
sempre mia, lontana, lontana! Addolcita dalla malinconica attesa di un qualcosa
che mai più accadrà.
Ora che sei qui ! I miei demoni notturni si placano, e torna
la serenità come dopo un temporale.
Il cuore mi suggerisce di allungare le braccia a cercare,
cercarti sempre anche quando le mani non ti raggiungono!
Ho smesso di fare questo sogno ormai da tempo, ha fatto male
solo che a me stesso e così quando tra la folla mi giro a cercare i tuoi occhi
trovo le distanze che sembrano o sono infinite che annullo con quel mio
solitario – ti amo – sussurrato in mente quasi come una preghiera.
E vorrei dirti, in qualche maniera che ti sento viva e
sognante in me, nonostante il lezzo della nausea, e il dolore di quel malinconico
prendere coscienza: come due rette parallele non si incontreranno mai più!
Cercarti sempre, anche quando le mani non possono
raggiungerti … ma ho smesso di crederci, pensarci, sperare che il vuoto si
colma.
Ma il cuore, sciocco, ama la speranza!
Pensavo tempo fa a quel giorno in cui sarebbe arrivato un “
scusami “ a come mi sarei sentito, quale significato dargli, la valenza quello
che ho sentito allora è stato solo che gelo, il gelo dell’anima.
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