La vita è nell’amore
Di Vincenzo Calafiore
31 Ottobre 2020 Udine
Una fitta sequenza di voci
portano in superficie, frammenti di vita, a volte dimenticati, a volte
trascurati nella frenetica ricerca d’una sopravvivenza quasi emblematica.
Il sogno mancato e la vita
non vissuta, sono un composito e fiammeggiante romanzo scritto con inchiostro
rosso.
In questo c’è lo sguardo
attento e visionario dell’autore che centrifuga
una sterminata materia, con precisione millimetrica e documentata
esistenza … quando tutto è fluido le forme evolvono l’una nell’altra e quello
che fino a un attimo prima era vero diventa falso, e il falso diventa vero.
Facendo così deragliare i
tragitti conosciuti dei viaggi compiuti, creando costellazioni di immagini imprevedibili,
che interagiscono con pensieri carichi di tensioni.
Restano gli aspetti segreti
del quotidiano che seguendo piste oblique del visibile portano
All’interiorità, al nucleo
dell’esistenza stessa.
Il mio è un universo
scompaginato, rovesciato anche per certi aspetti, visioni diverse nelle su
pagine , una metafora magica tagliata da radenti lame lessicali e, insieme,
smussata da penombre diminuendi, volute sottrazioni, piegata dalle sferzate
febbrili d’una età in attesa di congedo.
Mi sarò anche perso nei miei
sogni talvolta nelle mie riflessioni sapienziali, sconvolte il più delle volte
dai soprassalti tonali di un’attesa mai colmata, delusa dalle assenze, dalle
magiche visioni svanite nel nulla della quotidianità.
Vivere di sogni è la stessa
materia mia!
I sogni sono quella magia che
rompono il muro delle “ apparenze “ penetrano nel sistema facendolo il più
delle volte tremare nelle sue stesse angosce e ombre lunghe, immobili e
ossessionanti.
Quel sistema che riduce tutti
in fantocci con la stessa maschera, elimina dalla scena i sogni che in versi o
brani che siano si sviluppano su se stessi come organismi viventi. I sogni sono
la magia dal risveglio con la testa ancora là, in quella magia senza tempo dove
vivono genuine emozioni e grandi amori.
Ci vuole tempo, il suo tempo,
affinché ci si immerga nella follia caotica della quotidianità, ed io sono lì
su quella soglia tra il sogno e la realtà, in una via di mezzo o meglio nel mio
mondo di mezzo, tenendo ben salda la magia dei sogni.
E’ un teatro nel teatro, una
fuga dalla realtà un ritorno alla magia, la soglia dalla quale guardo questo
fantastico mondo che lancia messaggi pessimistici, conosce il buio del caos,
mostra un che di astioso, eversivo, un senso di incompiuto poco distante dalla
raffinatezza in continua variazione.
Io da sempre “ naufrago “ o
viaggiatore, viandante lontano dagli altri vivo agli orizzonti di quella meta a
cui vado coi miei lenti passi e la mia voce incrinata e fragile nelle poesie
dove tutto è esistenza onirica, incontro, in un dinamico gioco di riflessioni,
contrappunti .. la vita assume una grande profondità e un vertiginoso movimento
lungo linee assi metriche proiettate lontano al di là del limite.
Avvolta da un profumo
dolciastro, “ lei “ è nel riquadro di
una finestra che si apre improvvisa. Lei, l’amore, leggera come un sogno,
comincia a parlare nell’assenza totale di rumori racconta di sé, sempre bella,
corteggiata, innamorata della luna.
E scende nel mentre la stessa notte senza fine là dove il vero e
il falso si confondono.