Guardare il mondo da un oblò della “ Pegasus “
Di Vincenzo Calafiore
25 Ottobre 2020 Udine
“ … non nasci per vivere una vita
lunga o breve che sarà, nasci per
fare compiere un ulteriore passo avanti
all’umanità. Ecco perché
il “ viaggio “ che stai compiendo è importante
fallo con dignità e onestà, affinché
le tue orme siano seguite e non cancellate
dal tempo. Ecco cos’è il nascere
ecco cosa è il vivere. “
Vincenzo Calafiore
La linfa infinita della vita
sono il sogno e l’approdo, e sono già in noi sin dal primo vagito.
Si nasce per compiere il “
nostro viaggio “ di conquista, di conoscenza, di speranza, e diventa nel tempo
un racconto di vita, di vita sottratta alla morte.
E comunque miraggi “
d’altrove “, dove il conforto della meta raggiunta si confonde al sollievo del
percorso concluso degnamente o indegnamente, dipende da noi, dalle nostre
impronte lasciate dietro negli anni, nel tempo.
Perché è viaggio solo per il
luogo a cui tornare, e da cui poi ripartire, in un ciclo perenne di emozioni e
di sempre nuove esperienze.
Non sapremo mai d’essere
stati di noi stessi: forestiero, visitatore, ospite o aggressore.
In questo immaginario – punto
d’incontro – che è la Società, una specie di condominio di improbabili
detentori della “ razza emancipata “, eretta a baluardo dei privilegi etnici è
infine vittima essa stessa della propria
utopia negativa, come approdo di un cammino di presunti e inarrivabili
privilegi.
Questa Società malata in cui
la grave crescita dei più diversi fenomeni di violenze d’ogni genere è il
frutto di una malattia morale che ta tempo ormai colpisce sempre più.
Il Cinismo, la
spregiudicatezza, il pragmatismo senza principi, il non avere ideali, il non avere
valori etici, il non credere in nulla, il cercare un illusorio rifugio
nell’alcol, nelle droghe, sono le premesse della violenza che è in crescita
nelle sue stesse varie forme, che sempre più spesso arrivano all’assassinio ,
in disprezzo dei più alti valori umani.
Il degrado di valori è cresciuto moltissimo.
Senza ideali e valori morali
cresce la malattia morale che causa superficialità, cinismo, e violenza; per
sconfiggere questa malattia morale non
bastano le leggi, ci vorrebbe più cultura, più libri da leggere.
E’ un’allucinazione
disperata, questa società sì fatta, per opposto, può essere anche quella dei
migranti in fuga, verso una nuova patria.
Popoli e singoli, colti o
sorpresi nel loro vagare verso mete di diverse emozioni, forse di nuove
ambizioni, di proibite sensazioni, guardati male, oggi emblema d’odio e paura
verso il nuovo e il diverso, che viene per turbare vecchi equilibri.
Siamo tutti ormai lontani dal
dolce rumore della vita!
Nella mia fine è il mio
principio!
Per un’idea della circolarità del viaggio,
esaltata o sofferta, interiorizzata o vissuta e comunque Vita, senza confini e
senza frontiere, senza il vuoto dell’anima, con più amore per la vita.
Nessun commento:
Posta un commento