Il sipario
Di Vincenzo Calafiore
22 Ottobre 2020 Udine
La “ filosofia “, la
letteratura, hanno un ruolo importante nel dare un senso oltre che alla
quotidianità, alla vita.
Seneca sosteneva che la
filosofia spinge a fare e non solo a dire, è anche vero purtroppo e Seneca lo
sapeva bene, che la letteratura e la filosofia sono talvolta la volontà debole rispetto
all’economia… la filosofia ora più che mai potrebbe descrivere la situazione
attuale … decadente e senza sogni, in poche parole può affermare che
l’umanesimo è finito, che l’uomo si è ridotto strumento, per cui il materiale
gode di una libertà sfrenata diffusa e molto significativa.
Ebbene, questo è follia !
Ma allo stesso tempo però la
follia è costitutiva della nostra identità.
La follia più imperante è quell’essere straniero, non solo l’uno
dell’altro, ma anche ciascuno con se stesso.
In realtà è come se ciascuno
fuggisse da se stesso come dal peggior
nemico!
Oggi purtroppo il – sistema –
non permette la riflessione, né tanto meno a ciascuno di riflettere, è come se
ci fosse nella nostra quotidianità e nella nostra vita, uno spazio vuoto, è un
vuoto d’anima e siamo presi, o dominati dall’ansia:
dall’ansia di fare bene il
sesso,
di non deludere il Capo
di fare carriera
di “ apparire “ ad ogni costo
di essere perfettamente e
rigorosamente magri, magri anoressici va bene ugualmente.
Per questi motivi abbiamo
lasciato che si insinuasse in noi l’ospite peggiore, cioè
“ l’ospite inquietante ”: il nichilismo!
Si è talmente insinuato nella
nostra interiorità, nel nostro presente da renderlo sempre più precario, tanto
che il futuro non ha più senso, né significato perché manca il senso, lo scopo.
Nietzsche ha affermato un
tempo che i – valori – perdono valore ….
Ci restano però le
“ Utopie “ !
E’ da rinunciare a queste ?
Mai !
Le utopie vanno difese a tutti i costi, perché se si
ferma l’ipotesi che il mondo possa anche essere altro da quello che è, allora
abbiamo ancora un barlume di speranza.
Non a caso tempo fa, molto tempo
addietro, mi sono inventata la “ Pegasus “ Astronave a remi, per andare oltre
il mondo …. e quanto attuale è ancora
oggi!
Se non crediamo in una “
Pegasus “ ci appiattiamo su quello che
oggi più che mai viene chiamato -
Sano Realismo – l’orrendo, la cosa più orrenda che l’uomo abbia potuto fare.
Così a questa maniera siamo (
io mi escludo ) dei minerali inerti, una umanità senza più futuro.
Cala un sipario malinconico
su questa notte che strabica per la cecità barcolla e cade travolta dal suo
stesso peso, non c’è traccia di umanità e lo sguardo va oltre la sagoma nera di
un sipario fatiscente, ritagliata sul cielo cupo … uomini e cose sono ridotti a
sagome.
Un che di metallico, di
freddo, avvelena la vista e un pensiero dolce, sul nascere e sembra che dal
recinto privato inattingibile dalla distanza carico d’ombre e di misteri,
fiorisca in un angolo la vita portata da un filo di speranza che la lega a
quell’oltre lontano oltre il mondo, oltre il pensiero, è l’ancora della “
Pegasus “.
A prevalere è quell’aria greve e strana, piena di
disagio, in cui il vero e il sognato, si mescolano, facendo emergere le
inquietudini, le solitudini, le distanze, ma di più le assenze.
Improvvisamente o d’improvviso
il nome lievemente sussurrato lacera le ombre, il rigoglio di visioni, scandite
come metafora del viaggio verso il cuore dell’esistenza: L’Amore!
Il sogno che si perpetua
dagli occhi al cuore, dalla mente all’anima!
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