Di Vincenzo Calafiore
25 Aprile 2022 Udine
Era di fine estate, le spiagge deserte ritornate al
vento, nuvole basse all’orizzonte e un mare che si faceva sentire rumoreggiando
nelle bianche spume sulla riva.
Quando a piedi scalzi, pantaloni arrotolati fino al
ginocchio, camminavo senza una precisa meta accompagnato e preceduto dai
gabbiani, sempre nella stessa distanza, davanti!
Mi voltai in dietro e ho visto le mie impronte,
impresse sull’umida sabbia, come a voler rivelare la mia presenza, in quel
mondo primordiale.
Da subito, avrei dovuto cancellare ogni cosa di te,
stavo per farlo, ma c’è stato qualcosa in me ad impedirlo e a farmi tornare
allo stesso tempo sulla spiaggia la “ Canusa “ !
La strada si snoda tra macchie fiorite di oleandri e
profumati gelsomini, costeggiando il mare taglia i calanchi che precipitano
sulla costa, è qui la spiaggia la “ Canusa” le barche adagiate su un fianco, e
gabbiani che dalla riva guardano il mare, come me dentro un tramonto davanti a un mare immenso come un oceano!
Dove sei?
Cosa fai?
Eppure così leggiadra novella fosti un giorno nella
mia vita!
Pian piano ci siamo allontanati dalle nostre vite che
un tempo hanno sfiorato il cielo, attraendosi, cercandosi, amandosi! Un tempo
di magiche visioni; poi in un solo giorno divenisti – racconto -!
Un ricordo personale raccontato al mare nelle mie
notti di poca vita. Il mare si quieta è come se mi stesse ascoltando quando gli
parlavo di te, di quel mio amore che mi faceva tremare solo a sfiorarlo; e così alla stessa maniera di come lui, il
mare, ama la spiaggia così io ho amato
te, e non è bastato a farti rimanere.
Ho solo silenzio attorno a me e tempo, tanto tempo per
pensare come quando giocavamo di notte su quella spiaggia a prendere la luna con
le nostre mani!
Chissà se ricordi quando cercavamo di tenere con le
nostre fronti la luna! Era un gioco che facevamo sempre, una scusa per
baciarci, per ascoltare i nostri cuori che battevano all’impazzata.
Ora dopo anni sono tornato a vivere in quella casa che
ci ha visti felici, dalla finestra tutte le mattine guardo la “ Canusa” la
nostra spiaggia, dovresti vederla sono diventate alte quelle canne che una
notte piantammo attorno a una duna, adesso sono un bellissimo e folto canneto,
in cui trovare riparo dalla calura proprio su quella duna di sabbia bianca in
mezzo a un verde intenso …
Noi non ci siamo più incontrati !
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