La Libertà
Di Vincenzo Calafiore
1 Maggio 2024 Udine
“ dove non c’è legge,
non c’è libertà “
Vincenzo Calafiore
La libertà è il
punto cruciale intorno al quale ora si raccoglie lo spirito della modernità.
Gli antichi greci avevano
già un concetto di libertà e si limitava alla condizione di non essere schiavi
<< Eleutheria
>> è per Omero il concetto della liberta era: liberi dalla schiavitù e
indipendenza dagli stranieri.
Libero è il
contrario di schiavo!
A Roma la libertà
era una condizione giuridica, che le leggi hanno reso molto precisa. Le leggi
hanno determinato che cosa è, Libertas in confronto con Licentia.
Licentia era ed è
tutt’ora il grande pericolo.
Da sempre i moderni
questionano sul problema della libertà umana, ma anche gli autori greci e
latini, che sono tutt’ora la base della cultura non solo filosofica ma anche
umanistica.
Come non accennare
le importanti dispute filosofiche e teologiche sulla libertà umana che concernono
il peccato originale. E come può un neonato essere colpevole di un peccato che
non ha ancora commesso?
Il monaco Pelagio,
affermava la libertà dell’uomo di compiere il bene o il male … il pelagianesimo
divenne poi la dottrina condannata dalla chiesa.
Kant ad esempio è
sembrato più vicino alle posizioni pelagiane che agostiniane, eppure la libertà,
per quanto pesi tantissimo sull’essere umano, frutto del fatto che ciascuno di
noi possa scegliere in che maniera responsabile agire in modo giusto oppure
malvagio. La libertà kantiana, non è sinonimo di responsabilità onnipotente, ma
viceversa con la finitezza umana coi limiti dettati dalla natura. Diversamente
tutto sarebbe astrattezza che renderebbe la libertà o l’esercizio della
libertà, un mito moralista fondato sulla presunta perfezione umana e
sull’attribuzione di un potere onnipotente all’essere umano.
Il libero arbitrio
per Lutero e San Paolo e Sant’Agostino, non spetta che a Dio, certo ( prosegue
Lutero) Dio non opera in noi senza di noi, ma le cose sono compiute solo dallo
Spirito che senza di noi ci rigenera.
Qual è il ruolo
assegnato al libero arbitrio umano? Nessuno!
E’ inaudita la
pretesa da parte degli uomini di simulare l’onnipotenza divina. Per Agostino
l’uomo è un servo, capace solo di odiare la legge che lo tiene prigioniero e
quindi non può rendersi da sé solo autenticamente libero. Soltanto Dio, può
donare una vera liberazione da tutti gli ostacoli e condizionamenti che
separano l’uomo da Dio e quindi dalla sua grazia.
Vale comunque la
pena ricordare che a tutti i contesti storici e filosofici precedenti, che lo
scenario moderno è infatti segnato da fattori molto ingombranti: l’arbitrio
soggettivo individuale e il determinismo naturalistico.
Una volta nato il
senso individualistico di – io – la questione della libertà diventa il problema
se ammettere o arginare una libertà intesa come esercizio arbitrario e senza
legge, pericoloso per gli altri, per noi stessi.
Essere liberi
equivale a essere capaci di autogovernarsi e dunque di obbedire a una regola di
comportamento che da un lato ci si dà da se, soggettivamente. E dall’altro, è regola
che il ragionamento giudica essere compatibile con una legislazione valida per
tutti, che liberi dall’essere schiavi. << la volontà non è semplicemente
sottoposta alla legge, ma lo è in modo da dover essere considerata auto
legislatrice, e solo a questo patto sottosta alla legge >>.
In realtà si
potrebbe affermare che la libertà sia un’illusione irraggiungibile, dato che
tutti siamo dipendenti e quindi schiavi di qualcosa, di qualcuno!