Io sono Enzo,
come Plinio,
Enzo il “ vecchio “ !
Ho visto tutto di questo umano
ho scritto con una matita
soppesata fra pollice e indice
come le parole, in un giusto equilibrio,
sulle pagine bianche delle chiare albe
di un diario di appunti, carta grossa, ruvida,
ansimante e ferita, orgogliosa, sotto i segni della matita.
Come anima mia, sai cogliere il mio dolore muto
lo traduci in parole, ritmo, musica, polvere di magia.
I pensieri sono solo parole alate, polvere di stelle cadenti
nelle tue pupille scure, finiscono nel vorticare sanguigno,
nelle urla dell’anima, sotto la tua pelle.
Si, sono io Enzo il vecchio
Il più delle volte, solo, ad attendere il sole,
il rumore del tuo respiro,
le tue crespe labbra, ruvidi fogli,
su cui scrivere una pagina d’amore, forse!
Vincenzo Calafiore
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