martedì 30 aprile 2024


 

La Libertà

 

Di Vincenzo Calafiore

1 Maggio 2024 Udine

  dove non c’è legge,

non c’è libertà “

                       Vincenzo Calafiore

 

 

La libertà è il punto cruciale intorno al quale ora si raccoglie lo spirito della modernità.

Gli antichi greci avevano già un concetto di libertà e si limitava alla condizione di non essere schiavi

<< Eleutheria >> è per Omero il concetto della liberta era: liberi dalla schiavitù e indipendenza dagli stranieri.

Libero è il contrario di schiavo!

A Roma la libertà era una condizione giuridica, che le leggi hanno reso molto precisa. Le leggi hanno determinato che cosa è, Libertas in confronto con Licentia.

Licentia era ed è tutt’ora il grande pericolo.

Da sempre i moderni questionano sul problema della libertà umana, ma anche gli autori greci e latini, che sono tutt’ora la base della cultura non solo filosofica ma anche umanistica.

Come non accennare le importanti dispute filosofiche e teologiche sulla libertà umana che concernono il peccato originale. E come può un neonato essere colpevole di un peccato che non ha ancora commesso?

Il monaco Pelagio, affermava la libertà dell’uomo di compiere il bene o il male … il pelagianesimo divenne poi la dottrina condannata dalla chiesa.

Kant ad esempio è sembrato più vicino alle posizioni pelagiane che agostiniane, eppure la libertà, per quanto pesi tantissimo sull’essere umano, frutto del fatto che ciascuno di noi possa scegliere in che maniera responsabile agire in modo giusto oppure malvagio. La libertà kantiana, non è sinonimo di responsabilità onnipotente, ma viceversa con la finitezza umana coi limiti dettati dalla natura. Diversamente tutto sarebbe astrattezza che renderebbe la libertà o l’esercizio della libertà, un mito moralista fondato sulla presunta perfezione umana e sull’attribuzione di un potere onnipotente all’essere umano.

Il libero arbitrio per Lutero e San Paolo e Sant’Agostino, non spetta che a Dio, certo ( prosegue Lutero) Dio non opera in noi senza di noi, ma le cose sono compiute solo dallo Spirito che senza di noi ci rigenera.

Qual è il ruolo assegnato al libero arbitrio umano? Nessuno!

E’ inaudita la pretesa da parte degli uomini di simulare l’onnipotenza divina. Per Agostino l’uomo è un servo, capace solo di odiare la legge che lo tiene prigioniero e quindi non può rendersi da sé solo autenticamente libero. Soltanto Dio, può donare una vera liberazione da tutti gli ostacoli e condizionamenti che separano l’uomo da Dio e quindi dalla sua grazia.

Vale comunque la pena ricordare che a tutti i contesti storici e filosofici precedenti, che lo scenario moderno è infatti segnato da fattori molto ingombranti: l’arbitrio soggettivo individuale e il determinismo naturalistico.

Una volta nato il senso individualistico di – io – la questione della libertà diventa il problema se ammettere o arginare una libertà intesa come esercizio arbitrario e senza legge, pericoloso per gli altri, per noi stessi.

Essere liberi equivale a essere capaci di autogovernarsi e dunque di obbedire a una regola di comportamento che da un lato ci si dà da se, soggettivamente. E dall’altro, è regola che il ragionamento giudica essere compatibile con una legislazione valida per tutti, che liberi dall’essere schiavi. << la volontà non è semplicemente sottoposta alla legge, ma lo è in modo da dover essere considerata auto legislatrice, e solo a questo patto sottosta alla legge >>.

In realtà si potrebbe affermare che la libertà sia un’illusione irraggiungibile, dato che tutti siamo dipendenti e quindi schiavi di qualcosa, di qualcuno!

 

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