MARI IN MOVIMENTO
By Vicenzo
Calafiore
Ci
allontanammo sempre più dalle nostre certezze e da quel mare che un tempo
avevamo sognato e dipinto più volte su vecchi quaderni di scuola dalla
copertina nera. lo abbiamo continuato a dipingere più avanti negli anni in
altri quaderni e in età diverse, ma sempre dello stesso colore, blu intenso e
qualche gabbiano nel cielo.
A
volte sembravano cartoline,
a
volte disegni sbiaditi nelle mani di noi rimasti fanciulli!
Noi
non ci chiedemmo più se era lo stesso mare di sempre.
Volevamo
ad ogni costo raggiungere la terra dell’incontro da dove un giorno partimmo con
la nostra vaghezza e con lo zaino pieno di sogni che da bambini un dì ci siamo
scambiati e abbiamo continuato a scambiarli con le figurine o usati come moneta
di scambio per poter oltrepassare la penosa immediatezza per sentirci più
vicini a Dio.
Per
raccontargli dei nostri mari in movimento.
Più
volte sono caduto nell’inutile coscienza di un passeggero distacco,
più
volte cercai invano quei disegni scarabocchiati su una pagina mai finita eppure
Dio a volte è venuto non per chiedere ma per far dono di un sogno ancora più
grande quando ancora misero giacevo fra le spire di una conchiglia morta..
Mi
sono visto in quella pozza d’acqua marina come sono, canuto e cambiato, diverso
dall’immagine che vedevo se appena mi discostavo da quella culla di madreperla,
giovane e con tanti sogni ancora da realizzare, allora quale dei due sono io?
A
quale dei due più appartengo?
A
queste domande hai risposto più volte Tu, da quella volta che ti vidi smarrita
e sola con dentro gli occhi, scritture in versi che mi hanno rivelato di quanto
capace di mare sei.
Vederti
è stata una folgorazione improvvisa e mortale, poiché da quel momento, quello
che io credevo d’essere era andato perduto.
Che
dirti e come ringraziarti di questo?
Amandoti?
Io
non so amare.
Mi
racconto a volte anche se in maniera diversa, non per trattenerti, ma per
riconquistarti ogni giorno, ogni mattino come fosse la prima volta,
svegliandomi già col desiderio di tornare a vederti anche se sei qui a volte
irraggiungibile.
Oggi
come ieri ci ritroviamo a scrivere con le stesse parole la notte degli anni, e
di quei sogni che realizzati sono rimasti fra le nostre pagine, ci meravigliamo
nei nostri stessi occhi degli sguardi intensi come la prima volta quando ti
dissi t’amo più o meno in altri tempi e diverse età.
Sebbene
siano state riempite pagine di segni e brevi tratti con inchiostri colorati che
sommariamente inducono alla felicità noi riverberi di mari sempre in movimento
ancora continuiamo con altre sembianze a rincorrerci e a ritrovarci, non
importa come o perché quel che più importa è quella strana luce che abbiamo
negli occhi, in tanti la chiamano - amore
-
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