OGNILEIRA
By Vincenzo Calafiore
Ci allontanammo da città di
tante voci e di visionarie intelligenze, ove rimanemmo per diversi anni, e ci
siamo persi nella loro anima vuota, tanto da rassomigliare noi stessi a una zolla di terra inaridita.
Diverse notti nei nostri rifugi temporanei, al buio per non farci trovare
dai nuovi filosofi pensammo a quanto ci fossimo allontanati dagli occhi di Dio,
e a come ritrovare le sue orme. Pensammo ad un viaggio lungo le deserte
solitudini, da tracciare nelle nostre menti e cosa fare per non farci
sorprendere e convincere dai falsi cantori che avremmo incontrato ai nostri
piedi.
Dei nostri sai ormai laceri, di intero era rimasto solo il copricapo,
che calato fin sopra gli occhi ci proteggeva oltre che dalla luce, anche
dall’essere individuati. Per molto tempo abbiamo visto in certe curie lunghi
tavoli pieni di denaro, per troppo tempo siamo rimasti complici e nutriti di troppa artificialità, di cose effimere e
stavamo diventando pian piano come tutti gli altri se non peggiori credenti.
Alle periferie di città vuote di Credo, abbiamo camminato rasentando muri
macchiati dal sangue di sommarie esecuzioni in nome dello stesso Dio dal nome
diverso; sgomenti e increduli per quanto si compiva, disorientati da quanto fu
concesso, ci chiedemmo come mai fosse stato possibile che Dio lasciasse che
tutto accadesse!
Increduli e vinti nel viaggiar notturno entrammo in una città dalle
alte mura evitando le luci che pulsavano nel buio, quando venimmo sottratti
alla strada da poderosi mani, il terrore ci sopraffasse gelandoci il cuore.
<< Incoscienti e stupidi uomini! Da cosa fuggite? >>
La voce anche se bassa, era autorevole
e come mani capaci di impugnare una spada, erano allo stesso tempo sicure
nella presa.
La seguimmo quella voce in silenzio, pregando un Dio ancora lontano.
Io e gli altri, fuggiaschi di diverso credo, abbiamo diviso il pane e
l’acqua, dimenticato i nostri nomi, pregando assieme lo stesso Dio ci sentimmo fratelli,
diviso lo stesso pane, sullo stesso lembo di terra.
Non importarono più le differenze né le ragioni per cui tanti ancora
sono uomini contro, quando capimmo di rivolgerci con le nostre preghiere allo
stesso Dio. In certe notti senza respiro, cercammo la luce che solo lui aveva
nelle mani e nel cuore, finimmo ingannati da finte luci in altre città in cui
venimmo chiamati missionari, spogli di ogni cosa, ricchi di memoria e con lo
stesso sguardo di Dio che da un punto imprecisato lontano governa e chiama a se
disconoscendo ogni età.
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