CHE BEL COLOR MARRONE
Di Vincenzo Calafiore
Che mondo è mai
questo?
E se ancora possiamo
definirci – umani - ?
Mi vien da
piangere….. ma che umani siamo, se neanche le bestie vorrebbero
rassomigliarci?!
Pensando a questa
società planetaria mi viene in mente un groviglio di vermi intelligenti di
vario colore, ubbidienti a un dio scuro, il denaro! ; vermi che si nutrono e
vivono come le zecche, capaci di divorare altre vite per necessità propria o
collettiva che sia, o per ubbidire ad un verme più grande e più potente che dal
suo buco umido e profondo ordina secondo una sua logica, e studia nuove
strategie.
Un grumo di vermi che
disconoscendo le coscienze si muove e si sviluppa con nuove aggressività alla quali forse non si
era preparati; è oramai una strana abitudine ascoltare gravissimi fatti di
sangue che immancabilmente vedono coinvolti madri e figli, eseguiti da uomini
indifferenti all’odore e colore del sangue, levati con una doccia e uscire da
questa come se nulla fosse, magari consumando poi una pizza o come in questo
caso a godersi una meritata visione di una partita di calcio.
Le cause sono molte e
tutte correlate.
Si potrebbe
ipotizzare che oggi camminando per le vie del borgo di incontrare minorenni
molto sviluppate e truccate, vestiste in maniera succinta, uguali e simili ad
una maggiorenne tanto da non poterne distinguere le differenze. E’ accaduto
anche a me che incontrando al mercato una mia carissima amica accompagnata da
un’altra persona io abbia scambiata questa per una donna della stessa età ed
invece era la sua sorella di tredici anni che io non conoscevo.
Sono troppi ormai gli
uomini che vivono di perversione.
Uomini che si nutrono
di pornografia, oramai tanto dilatante da raggiungere tutte le abitazioni ove
vi sia un pc e una rete internet.
Anni addietro, ebbi
modo di partecipare ad un piccolo convegno di insegnanti per meglio affrontare
il problema – pornografia - ed educare
successivamente le classi. Allora feci un giro di boa in internet
digitando la parolina magica: film pornografici.
Una quantità enorme
di siti di cui alcuni pure visionati anche se in brevità. Ne sono uscito
sconcertato e mi sono sentito un pirla, uno alle prime armi del sesso, che non
era quello che io conoscevo; donne e uomini al massimo della perversione, donne
con animali ecct, ecct.
Con ciò non voglio
affermare che la colpa sia della “ donna “ oramai troppo spinta in una depravazione incontrollabile. La colpa
è di questa società amorale che si muove e vive come un groviglio di vermi.
Per poter dire
qualcosa su questo argomento non basterebbero migliaia di pagine e comunque
alla fine troveremmo sempre un qualcosa da aggiungere e così fino all’infinito
di noi stessi.
Forse l’unica cosa (
e non l’unico commento) che si potrebbe dire, e che ci siamo allontanati troppo
dalla costa e stiamo navigando a vista in un mare di merda.
E’ marrone tutto ciò?
Ma potrebbe anche
essere il fatto che è meglio apparire che essere.
E’ più comodo
lasciare che prendere.
E’ più facile
svendersi che no.
Restano però sul
terreno le tante donne ammazzate e violentate, bambini spariti nel nulla,
seviziati e violentati. I massacri moderni da guerre e dai commerci di vite
umane, le grandi migrazioni sul mare.
I nuovi cimiteri in
fondo ad un mare di cadaveri, di cui questa società di vermi si nutre
indirettamente.
Forse questa epoca
sarà un incubo che spero finisca, incubo di tanti dubbi e di tante perplessità,
accattivante, e drammaticamente vero, tanto vero da farci saltare dal letto con
una coscienza sconosciuta, profanata e derubata d’una verginità ormai memorica.
Forse incontrandoci
non dovremmo chiederci, come va? Ma, hai dormito?
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