Perché
ti spogli d’eleganza?
Di Vincenzo Calafiore
E’ una di quelle
serate in cui è piacevole molto rimanere fuori casa, le strade strette e poco
illuminate che l’attraversano come arterie, danno la possibilità di sedersi
sull’uscio di casa o davanti casa assieme ai vicini per rinfrescarsi, sentire
la brezza che risalendo dal mare fa alzare la testa a tutti, perfino ai fiori
che la calura del giorno ha piegato all’ingiù.
Pantaloncini corti e
canottiere, ciabatte da mare che colorano di nero le piante dei piedi, ciabatte
consumate, è l’estate!
L’unica piazzetta, in
verità illuminata volutamente poco, con poche panchine, si apre alla spiaggia
separata dal mare dagli scogli che come cavalieri la proteggono dagli assalti
delle onde che vorrebbero portarsela via.
E’qui che la maggior parte di noi seduti davanti al “Mocambo Bar” si
disseta con acqua e menta
o sorseggia una
fresca “ Batida de coco” dopo una giornata a portar su secchi di malta, di duro
lavoro nei campi, o sulla graticola di una barca in mezzo allo stretto.
Ci sono molti turisti
confusi fra noi, anche loro boccheggianti e sudati in cerca di una bava di
brezza.
In quei chiari scuri
di visi non definiti e di sagome scure, passa come un lampo di luce, una
ragazza elegante dentro una gonna a tubino e la camicetta bianca senza maniche,
capi, che mettono in risalto la sua bellezza… la guardo non con interesse
sessuale ma perché colpito da tanta eleganza con poco.
E’ davvero bella
nella sua semplicità a cominciare dal volto pulito e abbronzato, resto colpito
dal semplice taglio dei capelli e dal bianco delle unghie di mani e piedi
semplicemente curati.
E’ davvero un fiore
in mezzo a tanta bruttezza, al cattivo gusto di pantaloni stracciati e talmente
bassi di vita che lasciano intravedere il culo se di più si piegano, unghie
troppo lunghe e colorate, cuscinetti enormi alla vita come cinture di
salvataggio, polo o magliette lunghe e larghe per coprire lo scempio.
E’ davvero una rara
eleganza in mezzo a tanta bruttezza, al cattivo gusto.
La domanda è: perché
oggi le donne si spogliano?
Io mi ricordo di un
tempo in cui passeggiando si incrociavano donne eleganti avvolte da un ti vedo
e non ti vedo, donne che lasciavano dietro di se la dolce scia di un’essenza,
donne che costringevano a voltarti a guardarle, vestite di semplice eleganza.
Oggi in questo
tripudio all’orrido trovarne una sola elegante è davvero assai difficile;
impera purtroppo il cattivo gusto, la volgarità nel vestirsi ……. Le donne sono
più spogliate che vestite, volgari nel linguaggio.
A sentirle parlare è
come ascoltare uno scaricatore di porto stanco sporco e incazzato!
E poi così svestite
per strada, calate dentro volgari trasparenze.
Allora perché non
pensare a fare qualche passo indietro invece di essere tutte uguali dai capelli
alle scarpe, tutte uguali nella volgarità, che se appena si piegano senza
abbassarsi fanno vedere di che colore sono le mutandine!
Forse la bellezza non saranno i capelli lunghi, la pelle abbronzata, i
denti perfetti e sbiancati, forse la bellezza è il viso di chi ha pianto e ora
sorride.
La bellezza sono le
occhiaie quando l’amore non ti fa dormire e le rughe segnate dal tempo; non certo quei bulloni sulla lingua, o
le rondelle ai lobi degli orecchi, l’anello al naso, il tatuaggio imperante e
invadente.
Mi verrebbe da
chiederti: donna ma da quale tribù sei uscita?
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